Il discorso di Emma Watson sul femminismo
Il video dell'attrice alle Nazioni Unite è stato visto milioni di volte online, ma le è costato una serie di minacce e attacchi su internet

Il video dell'attrice alle Nazioni Unite è stato visto milioni di volte online, ma le è costato una serie di minacce e attacchi su internet

Domenica la riunione pubblica che segue la "manifestazione delle donne" di Roma di febbraio

Dovremo ricordarci di spostare gli orologi avanti di un'ora (gli smartphone invece lo fanno da soli)

Avete messo indietro gli orologi di un'ora?

Gli orologi torneranno indietro di un'ora: farà buio prima ma in compenso dormiremo un'ora in più

Gli orologi torneranno indietro di un'ora: farà buio prima ma in compenso dormiremo un'ora in più

È il principio alla base delle Backyard Ultra, le ultramaratone da cortile: ci sono appena stati i Mondiali a squadre, vinti in 110 ore con più di 730 chilometri percorsi

Non c’è un’età precisa, ma ai genitori conviene non esagerare nella costruzione del mito, secondo alcuni psicologi che si sono posti la domanda

Tra sabato e domenica gli orologi torneranno indietro di un'ora: farà buio prima ma in compenso dormiremo un'ora in più

Fu il limite di velocità che fissò Nixon per risparmiare sulla benzina nel 1973, in un contesto per certi versi simile a quello di oggi

Stanotte gli orologi torneranno un'ora indietro: dormiremo un'ora in più ma nei prossimi mesi farà buio prima

Un'ora non è esistita e la recupereremo a ottobre, come ogni anno si discute sul fatto se sia davvero necessario

È quello per il quale dormiremo un’ora di meno: ma è anche vero che da domani farà buio un’ora più tardi la sera, quindi ne vale la pena

Domenica 28 ottobre gli orologi torneranno un'ora indietro: dormiremo un'ora in più ma poi farà buio prima

Vi siete ricordati di spostare le fatidiche lancette dell'orologio?

Scatterà alle tre di notte e si dovranno spostare le lancette indietro di un'ora: ci farà dormire un'ora in più, ma poi farà buio prima

C'è chi li detesta e non vuole riceverli e chi li ama, chi si scusa quando ne manda uno e chi ne abusa platealmente: e un'etichetta condivisa per ora non esiste

«Il primo giorno di scuola ero disorientato dall’insistenza con cui gli studenti mi chiedevano di andare in bagno. Però che sollievo quando, nella prima ora buca della mia vita, ho messo piede in una ciarliera aula docenti. Colleghe sorridenti, tutto un gran da fare tra computer e stampanti prima del suono della campanella. E, soprattutto, l'eterogeneità di accenti: in un attimo rispolveravo i vecchi seminari di dialettologia che avevo seguito alla Federico II: le consonanti occlusive aspirate della bidella calabrese, le semiconsonanti del collega di Salerno, per non parlare delle vocali platealmente aperte della dirigente catanese che rimbombavano nel refettorio. A volte, nell’atrio della scuola, magari nel tepore di un raggio di sole, mi pareva di essere tornato a casa solo perché i due bidelli gridavano in un napoletano sguaiato contro l’autista della Milano ristorazione che non riusciva a fare manovra»

In un attacco armato di cui per ora non si sa molto: da quando ha ripreso il controllo del paese nel 2021 il regime dei talebani incoraggia il turismo, nonostante la situazione critica
