Le cose da sapere sull’ora legale, che è tornata questa notte

Un'ora non è esistita e la recupereremo a ottobre, come ogni anno si discute sul fatto se sia davvero necessario

(Thomas Niedermueller/Getty Images)
(Thomas Niedermueller/Getty Images)

L’ora legale è stata introdotta da poche ore, cioè nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo: le 2 sono diventate le 3. Come saprete, abbiamo dormito un’ora in meno, ma da oggi ci sarà più luce di sera, quindi forse ne è valsa la pena. Recupereremo l’ora dormita in meno il prossimo ottobre, quando dall’ora legale si tornerà a quella solare.

In Italia l’ora legale fu introdotta durante la Prima guerra mondiale – nel 1916 – per risparmiare sull’energia usando meno l’illuminazione elettrica e sfruttando di più la luce del sole del periodo estivo. Il motivo per cui si continua a fare è sostanzialmente rimasto invariato.

Da dove viene l’ora legale

Il principio su cui si basa l’ora legale nacque molto tempo prima: fu proposto da Benjamin Franklin in una lettera satirica scritta nel 1784 a un giornale di Parigi. Abolita nel 1920, l’ora legale è stata nei decenni successivi più volte introdotta, sospesa e di nuovo adottata. È stata poi definitivamente ripristinata nel 1966: anche in questo caso durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del sole nel tardo pomeriggio e alla sera. Dal 1966 al 1980 l’ora legale restava in vigore per quattro mesi (da maggio a settembre). Dal 1981 è invece entrata in vigore dall’ultima domenica di marzo.

L’ora legale nel resto del mondo

L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale è del 1996: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali modalità (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea, e in Svizzera e Norvegia. Ancora vari e diversi sono invece i tempi e le regole dell’ora legale nel resto del mondo, e ci sono nazioni in cui esiste solo l’ora solare, come la Russia, che dal 2014 ha abolito l’ora legale. Negli Stati Uniti l’ora legale – che lì è chiamata DST, Daylight Saving Time, “risparmio diurno di luce” – è in vigore dal 10 marzo scorso.

Ma serve davvero?

Negli Stati Uniti, come in Italia e negli altri paesi che adottano questo sistema, ogni anno si discute sul fatto se l’ora legale sia davvero necessaria e se la sua adozione porti effettivamente a uno stato di stress temporaneo causato dal dormire un’ora di meno e dallo spostare i propri orari biologici. Qualche anno fa l’Atlantic fa definiva il passaggio all’ora legale «dispendioso, inutile e persino pericoloso». Nello stesso periodo il Wall Street Journal raccontava le conseguenze negative del Daylight Saving Time per le relazioni sociali e la salute. La questione è stata affrontata anche al Parlamento europeo, che con una recente votazione ha approvato la proposta della Commissione europea di eliminare l’ora legale. La proposta passerà ora ai negoziati fra Parlamento e Consiglio dell’UE, l’organo che raduna i rappresentanti di tutti i governi dell’Unione.