Perché scrivere molte volte una parola può renderla strana
Il “jamais vu” è l'opposto del déjà vu: l’impressione di vivere per la prima volta una situazione che è allo stesso tempo molto familiare

Il “jamais vu” è l'opposto del déjà vu: l’impressione di vivere per la prima volta una situazione che è allo stesso tempo molto familiare

Come programmatori e artisti stanno sfruttando l'intelligenza artificiale per far creare ai computer opere d'arte, con alterni successi

Un’ipotesi è che, come altri strumenti e dispositivi, facciano parte della nostra storia evolutiva da troppo poco tempo

Le vite e le scelte di chi lascia tutto per vivere in barca, raccontate nel nuovo numero di The Passenger dedicato all'oceano

Uno studio recente suggerisce che non sia un prerequisito indispensabile, ma altri approcci spiegano quanto sia influente sulla cognizione umana

Gli studi suggeriscono di no, o che semmai ne determini un peggioramento, ma molti atleti riferiscono di trarne beneficio


Ne parliamo spesso come di qualcosa che si ha o non si ha, ma è soprattutto una questione di ambiente ed esperienza, e si può migliorare

Fino a 20 anni fa le canzoni che si concludevano col volume in diminuzione erano molto frequenti: poi è cambiato qualcosa (c'entrano la tecnologia, gli iPod e la cultura delle playlist)

Ma obliqui nel vero senso della parola: storia di una una piccola e originale casa editrice che pubblica grandi scrittori sconosciuti in Italia

20 idee per chi vuole decidere cosa donare a chi il prima possibile (anche se magari per le spedizioni aspettiamo di sapere dove passeremo le feste)


«Volevo scrivere di quella signora di Napoli, di professione tiktoker, che avendo raccontato di essere stata a Roccaraso, cittadina della montagna abruzzese, e di essersi divertita assai, ne aveva provocato l’invasione domenicale da parte delle sue legioni di followers»

Secondo una psichiatra sopravvissuta a un atterraggio disastroso dovremmo cambiare approccio con il disturbo da stress post-traumatico

L'Atlantic ha ripreso un esteso dibattito in corso da decenni tra neuroscienziati e filosofi: esiste un "libero arbitrio", o le nostre scelte sono determinate da fattori genetici e ambientali?

«Ho sempre pensato che tra le ragioni delle violenze di piazza ci sia anche una quota, non piccola, di agonismo: ovvero che alcune persone – nella quasi totalità maschi – amino e cerchino lo scontro perché lo considerano un’occasione di cimento sportivo, di prestanza fisica»

Un comportamento per molti irritante e difficile da spiegare dipende dalla competizione e dall’imitazione, e spesso finisce per creare caos

L’approccio ingegneristico all'analisi e alla soluzione dei problemi è un tratto comune di un ristretto gruppo di persone con un enorme potere di influenzare il mondo

È un’ipotesi controversa resa popolare e attuale dai progressi nelle esperienze virtuali, e rimanda a fondamentali riflessioni del pensiero filosofico
