Un’ex guardia di un campo di concentramento nazista, che oggi ha 100 anni, subirà un processo in Germania per i crimini commessi durante la guerra


La storia dell'agenzia tedesca che dal 1958 cerca di rintracciare in tutto il mondo gli ultimi nazisti ancora vivi per portarli a processo (anche se oggi hanno 90 anni)

Hubert Zafke fu un infermiere di Auschwitz ed è accusato di «complicità» nello sterminio di almeno 3.681 persone arrivate nel campo su 14 treni: su uno di questi c’era anche Anna Frank

Reinhold Hanning, che ha 94 anni, faceva la guardia ed è accusato di complicità negli omicidi di almeno 170 mila persone ad Auschwitz

L'anziano ex nazista sotto processo in Germania è stato condannato a quattro anni di carcere

Oskar Gröning, che ha 93 anni, faceva il contabile ed è accusato di essersi reso «complice di almeno 300 mila crimini» ad Auschwitz

Inizia oggi in quattro città tedesche e prevede ricompense per chi fornisce informazioni rilevanti («Tardi. Ma non troppo tardi»)

Fu inventato da un giovane psichiatra svizzero morto un secolo fa: divide gli psicologi ma persiste nell’immaginario collettivo

Il tribunale più famoso del Novecento cominciò i suoi lavori il 20 novembre 1945 e consegnò alla storia la memoria di cosa furono i crimini nazisti e l'Olocausto

A differenza di altri agenti della polizia segreta della vecchia Germania Est, e a cinquant’anni dai fatti


Ha paragonato il boicottaggio internazionale della Russia a quanto successo alla scrittrice inglese J.K. Rowling

Ma secondo molti dietro questa proposta ci sarebbe uno scontro più ampio tra governo polacco e Unione Europea

Il tribunale dell'Aia ha condannato l'ex generale serbo anche per crimini contro l'umanità e di guerra, per il ruolo avuto nella guerra in Bosnia

Sessant'anni fa il nazista noto come "burocrate dell'Olocausto" fu trovato e rapito a Buenos Aires dai servizi segreti israeliani, nel corso di una delle più audaci operazioni segrete del Dopoguerra

«La storia del cinema sui campi di sterminio e le discussioni che ne sono seguite tentano di rispondere a domande complesse e universali, sul nostro rapporto con il male e la sua rappresentazione: è lecito mettere per immagini la Shoah? E come farlo senza spettacolarizzare o edulcorare la morte di massa? Quando mostrare diventa troppo? È giusto rielaborare in forma narrativa la realtà? È accettabile che parli di Auschwitz chi non ha vissuto quell’orrore? Alcune di queste domande sono antiche come l’umanità, e valgono anche oggi»

«L’inefficacia nel far eseguire i mandati di arresto contro Putin e Netanyahu non dipende dai difetti di un singolo procuratore o di un singolo stato, ma da un difetto strutturale della giustizia internazionale che è priva del potere di far eseguire le proprie decisioni. Ma in anni in cui gravi crimini internazionali vengono perpetrati in maniera manifesta, con i responsabili che ostentano sicurezza per la propria impunità, la giustizia internazionale sta vivendo un’evoluzione silenziosa. La denuncia di violazioni delle regole internazionali, anche quando perpetrate dagli stati più potenti, e il proliferare di strumenti locali per far fronte alle atrocità di regimi e guerre, costituiscono la funzione più realistica e realizzabile della giustizia internazionale nelle condizioni attuali»

Nata il 14 ottobre 1906, fu una grande saggista e scrittrice, tra le più note nella storia della filosofia occidentale

A domande che forse vi siete fatti, o avete sentito fare, sull'«espansione della NATO», sulla presenza dei nazisti in Ucraina e sui fatti di piazza Indipendenza del 2014
