Putin ora parla di “cancel culture”

Ha paragonato il boicottaggio internazionale della Russia a quanto successo alla scrittrice inglese J.K. Rowling

(Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)

Il presidente russo Vladimir Putin ha citato l’autrice di Harry Potter J.K. Rowling per riferirsi a una presunta abitudine dell’Occidente a “cancellare” persone e avvenimenti storici, paragonando le recenti sanzioni e provvedimenti contro la Russia seguite all’invasione in Ucraina alle accuse e alle campagne di boicottaggio che si sono diffuse negli ultimi anni nei confronti della scrittrice per via di alcune sue affermazioni su sesso e genere.

A Hollywood fanno i film in cui l’esercito che ha sconfitto il fascismo è quello americano, ma se si guarda ai numeri dei soldati che combatterono nell’Est furono i russi. (…) Non citano nemmeno chi ha lanciato le bombe su Hiroshima e Nagasaki, dicono solo che sono stati degli indefiniti “alleati”. (…) Cancellano la verità. Di recente hanno cancellato Joanne Rowling, l’autrice di libri per ragazzi pubblicati in tutto il mondo, solo perché non soddisfa le loro esigenze per quanto riguarda i diritti di genere. E stanno provando a cancellare il nostro paese, parlo della progressiva discriminazione verso tutto ciò che è russo. È una tendenza che si sta sviluppando in una serie di paesi occidentali. Praticano la “cancel culture”, stanno addirittura rimuovendo Čajkovskij, Šostakóvič e Rachmaninov dai poster, gli scrittori russi e i loro libri vengono cancellati. L’ultima operazione per bruciare i libri fu condotta dai nazisti 90 anni fa. È impossibile immaginare qualcosa di simile nel nostro paese.

Non è la prima volta che in queste settimane Putin ha parlato di un processo di “cancellazione” per descrivere quanto sta succedendo in tutto il mondo nei confronti della Russia, in termini di sanzioni, prese di distanza, boicottaggi e altre iniziative per isolare il paese in vari ambiti, dalla cultura alla scienza. Nel suo ultimo discorso ha fatto un esplicito riferimento alla “cancel culture”, come viene definita da alcuni anni quella tendenza – intorno alla quale c’è un esteso e acceso dibattito – a fare pressioni online perché qualcuno accusato di aver detto o fatto qualcosa di disdicevole, solitamente perché retrogrado o discriminatorio, perda il lavoro o smetta di essere pubblicato.

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Rowling è una delle persone più famose a essere finita in mezzo a questo dibattito, per via di alcune controverse affermazioni su sesso biologico e identità di genere, che avevano attirato estese accuse di transfobia sui social network. Su Twitter, Rowling ha risposto che «è meglio che le critiche alla cancel culture occidentale non arrivino da chi al momento sta massacrando i civili per il crimine di resistere, e sta mettendo in carcere e avvelenando i propri oppositori».

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