ossa di pollo
Ci lasceremo dietro soltanto ossa di pollo?
Un nuovo studio ipotizza che i miliardi di polli che macelliamo ogni anno possano diventare la nostra principale eredità fossile per i geologi del futuro

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Il relativismo delle schifezze
Da qualche giorno gira in rete un’inquietante fotografia che mostra una grande pasta di colore rosa. Sembra gelato alla fragola, oppure un gigantesco dentifricio. Uno dice: buono. Poi la didascalia informa che si tratta del materiale usato per fare le crocchette di pollo dei fast food, ovvero i Chicken McNuggets di McDonald’s. In pratica, il [...] Sullo stesso tema:Il fast food definitivo links for 2009-09-24 Slurp

I dinosauri avevano le piume?
Lo suggerisce una ricerca pubblicata su Science, che racconta la scoperta di una nuova specie in Siberia: forse il Tyrannosaurus Rex era «un grosso pollo»

Insomma, come sono fatti i McNuggets?
Un'inquietante fotografia ha riacceso il dibattito sulla lavorazione industriale degli scarti del pollo

Questa non è una coscia di pollo
E non è vero che gli uccelli hanno l'articolazione del ginocchio al contrario: c'entra la loro anatomia, non sempre intuitiva

Cosa si mangia nello spazio
Cibi reidratabili, termostabilizzati o carne irradiata (eh?): come è cambiata l'alimentazione degli astronauti, e il ruolo decisivo dei bagni

I sedili degli aerei sempre più stretti
Non è una vostra impressione: le file da nove sono diventate da dieci, per farci stare più passeggeri, e le cose continuano a peggiorare

Il cibo “sano” non esiste
Come la comunicazione delle aziende alimentari ci inganna su quello che mangiamo, chiamandolo "raffinato" o "arricchito"

Le diete umane spesso non sono adatte agli altri animali
Alcune persone scelgono per i propri cani e gatti alimentazioni vegane, senza glutine o crudiste, perlopiù sconsigliate dagli esperti

La fuffa intorno all’intelligenza artificiale
Una trovata pubblicitaria di Burger King dimostra quanto siamo ancora confusi e quanto poco sappiamo delle tecnologie che cambieranno il mondo (forse)

Le novità di gennaio su Netflix
"Messiah", "Luna Nera" e i nuovi episodi di "Sex Education" e "BoJack Horseman", e poi una serie di film recenti e non

C’è un museo dei gattini semiclandestino
«Così una mattina di settembre ci siamo trovate ad attraversare un campo, schivando camion carichi di terra che sfrecciavano su un sentiero, per raggiungere l’edificio indicato»

Quanta carne può mangiare il mondo?
Una quota drasticamente più bassa di quella attuale ma più distribuita globalmente potrebbe essere più sostenibile rispetto a una dieta che ne sia interamente priva

Dizionario delle zuppe asiatiche
Guida illustrata a una categoria di piatti fatta di innumerevoli varianti e celebri istituzioni, dal ramen al pho a quelle meno note in Occidente

La lavastoviglie, caricata bene
Da come disporre piatti e bicchieri nel modo migliore all'annosa questione dello sciacquo preventivo: una guida per chi non legge le istruzioni

Pollo coltivato, ostriche in vitro e magiche polpette
«Avevo tredici o quattordici anni quando smisi di mangiare carne e uova. Ho meditato a lungo sui possibili motivi della mia repulsione e oggi trovo plausibile che la causa scatenante sia stato l’odore di carne cruda della macelleria in cui andavo con mia nonna. Anche Erik van Loo, lo chef del Bistro in vitro, il ristorante di Amsterdam che ha un menu basato sulla carne coltivata, racconta di un macellaio: suo padre»

Storia del mio occhio di vetro
«Decisero di cucirmi le palpebre per tenere l’occhio riposato. Ma gli occhi si muovono insieme, quindi era un po’ una stupidaggine, allora cucirono anche l’altra palpebra, ma era insopportabile non poter vedere. Ricordo che nell’angolino dell’occhio buono c’era un buchino e io, quando nessuno mi vedeva, guardavo da quel buchino aiutandomi con le mani per ingrandirlo un po’ e poi contorcevo il corpo fino a vedere quello che volevo vedere»

Vivere davanti a un cimitero ha i suoi vantaggi
«Dal balcone, in estate, vedo solo le cime degli alberi; la sera sento il vento tra i rami, qualche uccello notturno e, tra maggio e settembre, una volpe che ha fatto la sua tana vicino al muro di cinta, in un’area ancora inutilizzata. Ogni tarda primavera, anno dopo anno, sforna una cucciolata di quattro o cinque volpacchiotti casinisti e vivacissimi, in barba al mortorio che li circonda. Segue semplicemente il ciclo della natura e le leggi dell’esistenza, e io non posso non pensare all’ironia di chi, in un luogo simile, scava la terra per far nascere vita, invece che per metterci una pietra sopra»

30 e più cose da vedere a Milano
Una guida per chi non la conosce bene ma vuole andare oltre i soliti posti (che comunque meritano)
