monolite
Le robbe magnative
Anche se è in marmo bianco, il Palazzo di Giustizia di Milano assomiglia al monolite di Kubrick. Se ne sta lì, in mezzo allo spazio, immobile e silenzioso [Continua]

Inizia la fine del Tour de France
Con una classifica cortissima, con Froome meno Froome del solito e con Aru in gran forma

“2001: Odissea nello spazio” ha cinquant’anni
All'inizio molti ne parlarono male, poi abbiamo cambiato idea: ma non lo capiremo mai davvero

Il suo Balzac
«Rompere l’involucro che la nasconde. Penso spesso a queste parole quando cerco di riassumere la maniera, il metodo di Rodin, e applicarlo a quello che vedo intorno a me. Chiedermi come rappresentarlo, come scriverlo»

Altri articoli su questo argomento
125 anni di National Geographic
Che non è soltanto la rivista col rettangolo giallo - e un sacco di belle copertine - ma prima di tutto una società americana fondata nel 1888

Cosa è stato e cosa sarà l’Albergo dei poveri a Napoli
Venne creato dai Borbone per gli indigenti del Regno, e servì anche a chi lo gestiva: oggi il comune ci sta investendo molti soldi per renderlo una cosa diversa

Convivere con l’acufene (e esserne quasi felici)
«È come se un filtro si fosse rotto e il cervello non fosse più in grado di mettere a tacere quella cacofonia che il nostro corpo produce in continuazione»

Milano
Ci abito da sempre e non mi è mai sembrata così bella. Purtroppo ho paura che le primarie di sabato e domenica saranno l'inizio della discesa [Continua]

Il collezionista di televisori
«In Italia le trasmissioni regolari della Rai iniziarono il 3 gennaio 1954, settant’anni fa. Per questo negli spot del festival di Sanremo sono apparsi vecchi televisori. Quando il collezionista vede quello con Amadeus, sorride: “Questo è un Körting, è della fine degli anni ’60”. Nella sua mansarda wunderkammer piena di televisori ordinatamente esposti, mi mostra un Philips del 1952, prodotto a Monza. Era utilizzato già durante le trasmissioni sperimentali e veniva dato in affitto: non pagavi il canone ma per guardare dovevi mettere una monetina in una scatolina, come un jukebox. Periodicamente gli addetti passavano a ritirare le monetine, e se lo avevi usato poco te lo ritiravano»

Natalia Ginzburg, Wittgenstein e le “parole-cadaveri”
«In un articolo pubblicato sull’“Unità” il 29 maggio 1989, Ginzburg cita Wittgenstein e fa una serie di esempi: da una parte ci sono “non vedente”, “non udente”, “anziano”, “colf”, “operatore ecologico”, “persona di colore”; dall’altra: “cieco”, “sordo”, “vecchio”, “donna di servizio”, “spazzino”, “negro”. Le prime sono parole-cadaveri, le seconde parole della realtà. Quell’articolo è stato usato più volte proprio dai critici del politicamente corretto. Ma la citazione è immaginaria»

Il finale di “2001”
Quella tavola nera, liscia, lunga, protesa verso lo spazio infinito, era stata una ossessione [Continua]
