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  • Lunedì 29 dicembre 2025

La Polonia ci prova anche con i rifugi antiaerei

Dal 2026 saranno obbligatori in molti nuovi edifici, come protezione in caso di catastrofe naturale o di attacchi militari

Un uomo polacco chiude la porta di un rifugio costruito nella cantina di un condominio a Varsavia (AP/Michal Dyjuk)
Un uomo polacco chiude la porta di un rifugio costruito nella cantina di un condominio a Varsavia (AP/Michal Dyjuk)
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Dal 1° gennaio del 2026 la maggior parte dei nuovi edifici residenziali e commerciali costruiti in Polonia (tra cui i condomini, i garage sotterranei e le stazioni della metropolitana) dovrà essere dotata di rifugi di emergenza, o comunque di spazi che possano essere trasformati in rifugi. Era già stato deciso con una legge approvata alla fine del 2024, ed è uno dei vari modi in cui il governo europeista di Donald Tusk sta cercando di aumentare i sistemi di protezione per i civili in caso di catastrofe naturale o di guerra.

La Polonia è sul confine orientale dell’Unione Europea, ed è tra i paesi più esposti a un potenziale attacco da parte della Russia e della Bielorussia, sua alleata. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina il governo ha detto che intende dotarsi del più grande esercito tra i paesi europei, con più di 500mila soldati, e ha aumentato la spesa militare dicendo di volerla portare al 5 per cento del PIL (già oggi la Polonia è uno dei paesi della NATO che spende di più per la difesa in relazione al PIL).

Il paese è però piuttosto indietro per quanto riguarda la protezione e la difesa dei civili. Per esempio, la maggior parte dei rifugi antiaerei fu costruita decenni fa. Molti sono troppo vecchi, e comunque possono ospitare solo una piccola parte della popolazione: 1,4 milioni di persone su un totale di quasi 38, secondo un rapporto della Corte dei conti dell’inizio del 2024.

Il governo sostiene che in Polonia ci siano abbastanza ripari di emergenza, come parcheggi sotterranei o stazioni della metropolitana, per riuscire a ospitare fino a 48 milioni di persone. Allo stesso tempo ha approvato varie misure per aumentare il numero di rifugi veri e propri, prendendo ispirazione dalle politiche attuate da paesi del nord Europa come la Finlandia, che si è sempre tenuta pronta per un’eventuale aggressione da parte della Russia (con cui condivide un confine lungo oltre mille chilometri). Per fare un confronto, al momento la Finlandia ha meno di 6 milioni di abitanti e circa 50mila rifugi, per la maggior parte privati. La Polonia ha circa mille rifugi, per una popolazione molto più numerosa.

Viaggiatori all'interno di una stazione della metropolitana di Varsavia (AP/Michal Dyjuk)

Viaggiatori all’interno di una stazione della metropolitana di Varsavia (AP/Michal Dyjuk)

Nel bilancio del 2025 il governo polacco ha destinato 3,8 miliardi di euro al miglioramento del sistema della protezione civile, di cui circa 560 milioni per la costruzione e il rinnovamento dei rifugi antiaerei. Ha anche reso più facile costruire rifugi nelle abitazioni private, tra le altre cose facendo in modo che chi decide di farlo non debba ottenere un permesso specifico, ma semplicemente notificarlo alle autorità.

Alcune città si stanno già muovendo in questa direzione. Il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, ha annunciato un progetto per attrezzare la metropolitana della città in modo da poterla utilizzare come rifugio per 100mila persone, provvisto di letti da campo, coperte e acqua potabile. A dicembre il governo ha anche presentato un’applicazione, Gdzie się ukryć (ovvero “Dove rifugiarsi”), che in caso di emergenza permette di localizzare i luoghi sicuri più vicini per gli abitanti, e il modo più rapido per raggiungerli. Anche l’amministrazione di Białystok, nel nord-est della Polonia e vicino al confine con la Bielorussia, ha fatto sapere di voler costruire 16 nuovi rifugi vicini alle scuole.

Negli ultimi mesi in Polonia ci sono stati diversi eventi che hanno aumentato il senso di insicurezza e il timore di possibili attacchi russi. A novembre alcune esplosioni avevano danneggiato i binari di una linea ferroviaria utilizzata per trasportare aiuti dalla Polonia all’Ucraina. I responsabili dell’attacco, secondo il governo, sarebbero due cittadini ucraini che collaborano con la Russia. Oltre a questo ci sono stati diversi casi di sconfinamenti di droni russi in territorio polacco: il principale era avvenuto a settembre, quando 19 droni erano entrati in Polonia, e alcuni erano stati abbattuti.

– Leggi anche: La Polonia aumenterà le sue difese antiaeree contro la Russia