Zelensky ha proposto un nuovo piano per la fine della guerra

Ha detto di essere disposto a ritirare le truppe da parte del Donbas purché lo facciano anche i russi, cosa assai improbabile

Volodymyr Zelensky durante una cerimonia il 22 dicembre a Kiev
Volodymyr Zelensky durante una cerimonia il 22 dicembre a Kiev (Danylo Antoniuk/Ukrinform/ABACAPRESS.COM)
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Martedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato una nuova versione del piano per la fine della guerra, concordato con gli Stati Uniti. Il piano ha 20 punti: la novità principale è che Zelensky si è detto disponibile a ritirare l’esercito dalla parte del Donbas che ancora controlla, ma solo se lo farà anche la Russia, liberando una porzione di territorio equivalente. È una condizione non da poco, dato che la Russia chiede da sempre la cessione completa del Donbas e ha sempre escluso un ritiro, anche parziale, dai territori che occupa.

Nella proposta di Zelensky, nelle due zone sgomberate dalle truppe russe e ucraine dovrebbe essere creata un’unica zona demilitarizzata. Lui l’ha chiamata una “zona economica libera“, riprendendo il termine comparso nell’ultima (e poco concreta) proposta fatta dagli Stati Uniti circa due settimane fa. In questi giorni il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato di raggiungere i suoi obiettivi – ossia l’occupazione totale del Donbas – militarmente, se i negoziati dovessero fallire.

Da mesi il futuro del Donbas è il punto su cui continuano ad arenarsi i negoziati. Il territorio è composto da due regioni ucraine: Donetsk, di cui in questo momento l’Ucraina controlla circa il 20 per cento; e Luhansk, che è tutta in mano russa. Zelensky ha detto che la nuova proposta sarà inviata alla Russia dagli Stati Uniti mercoledì, e che si aspetta una prima risposta in serata (come detto, è ben poco probabile che la Russia accetti).

Le rovine di Kostyantynivka, nel Donetsk

Le rovine di Kostyantynivka, nel Donetsk (Oleg Petrasiuk/Ukraine’s 24th Mechanized Brigade via AP)

Zelensky ha detto anche che la zona demilitarizzata potrebbe includere Kramatorsk e Sloviansk, due delle cinque città ucraine della cosiddetta “cintura delle fortezze” che l’esercito russo non è mai riuscito a espugnare. Sarebbe una concessione rilevante: il governo ucraino si era sempre detto contrario a cederla perché è imprescindibile per la tenuta del fronte e la sicurezza del paese. Questa versione del piano prevede inoltre la presenza di una forza di stabilizzazione internazionale da inviare nella zona demilitarizzata.

In ogni caso, Zelensky ha ribadito che la creazione della zona dovrebbe essere prima approvata dalla popolazione ucraina con un referendum. Il nuovo piano prevede anche la convocazione di nuove elezioni quando ce ne fossero le condizioni, dopo la firma di un eventuale accordo per la fine della guerra. Questo ultimo piano prevede condizioni migliori per l’Ucraina rispetto alla versione originaria, presentata a fine novembre dagli Stati Uniti e completamente sbilanciata a favore della Russia. Tra le altre cose il nuovo piano non cita l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, un’altra cosa a cui recentemente Zelensky si era detto disposto a rinunciare.

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