La Corte Suprema ha dato torto a Trump sulla Guardia Nazionale a Chicago
È una decisione che mette in dubbio l'uso dei soldati anche nelle altre città in cui l'amministrazione li ha impiegati

Martedì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha negato all’amministrazione del presidente Donald Trump l’autorizzazione a schierare la Guardia Nazionale a Chicago. È una decisione che potrebbe mettere in dubbio anche la possibilità di utilizzare i soldati nelle altre grandi città statunitensi ed è una delle prime sentenze della Corte Suprema a maggioranza conservatrice che vanno contro una decisione di Trump, in questo secondo mandato.
Nello specifico la Corte Suprema era chiamata a decidere sulla richiesta del dipartimento di Giustizia di revocare l’ordine di un giudice federale dell’Illinois che aveva bloccato l’impiego di centinaia di soldati della Guardia Nazionale a Chicago. Trump aveva mandato i soldati nonostante il parere contrario del governo statale. La Corte ha votato contro la richiesta, con una maggioranza di sei giudici contro tre.
La Guardia Nazionale è la principale forza di riservisti degli Stati Uniti: i suoi membri sono chiamati in base alla necessità, e di solito fanno altri mestieri. È un corpo organizzato su base statale, e le truppe sono comandate dai governatori dei singoli stati, che le usano quasi sempre come una sorta di protezione civile per gestire problemi di sicurezza o catastrofi naturali. La legge prevede però che in casi eccezionalmente gravi, quando la sicurezza nazionale è in pericolo, il presidente possa assumere il comando della Guardia Nazionale di uno stato.
Negli scorsi mesi Trump ha usato questi poteri moltissime volte, con una frequenza e un’ampiezza mai viste prima, per inviare la Guardia Nazionale in alcune città governate dal Partito Democratico. Lo ha fatto non per rispondere a emergenze eccezionali, ma perlopiù per sostenere e proteggere gli agenti dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement, la polizia di frontiera) impegnati in retate contro immigrati senza documenti.

Un cartello contro l’ICE in un quartiere prevalentemente latinoamericano di Chicago (AP Photo/Erin Hooley)
Vari giudici hanno bloccato quest’uso della Guardia Nazionale: nel caso dell’Illinois il contenzioso è arrivato alla Corte Suprema. Questa ha stabilito che il governo federale non era in grado di provare che non fosse possibile mantenere l’ordine con le normali forze di polizia e sicurezza. Il verdetto è “preliminare e temporaneo”, perché potrebbe cambiare se l’amministrazione dovesse dimostrare la necessità dell’uso della Guardia Nazionale, ma al momento impedisce l’uso dei soldati a Chicago e potrebbe portare a nuovi ordini da giudici federali nelle altre città in cui è stata impiegata, come Portland, Los Angeles e Washington.
Poco dopo la sentenza il governatore della Louisiana, Jeff Landry, ha comunque detto che circa 350 agenti saranno mobilitati entro la fine dell’anno a New Orleans, sempre per contribuire a gestire presunti problemi di sicurezza. Era stato Landry, un Repubblicano, a chiedere a Trump di mobilitare la Guardia Nazionale: un portavoce del dipartimento della Difesa ha confermato che gli agenti potranno restare in città fino al prossimo 28 febbraio.
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