• Sport
  • Giovedì 20 novembre 2025

Che squadra è l’Irlanda del Nord, avversaria dell’Italia agli spareggi per i Mondiali

La partita si giocherà il 26 marzo del 2026, e la vincente affronterà poi una tra Galles e Bosnia ed Erzegovina

(Charles McQuillan/Getty Images)
(Charles McQuillan/Getty Images)
Caricamento player

Nel pomeriggio di oggi, giovedì 20 novembre, ci sono stati i sorteggi per gli spareggi in vista dei Mondiali di calcio del 2026. L’Italia giocherà in semifinale, in casa, contro l’Irlanda del Nord, che si è guadagnata la possibilità di giocare questi spareggi grazie al suo piazzamento nella Nations League. La vincente della semifinale tra Italia e Irlanda del Nord giocherà (in trasferta) contro la vincente della semifinale tra Galles e Bosnia ed Erzegovina. È quindi il caso di iniziare a guardare un po’ che tipo di squadra è, questa Irlanda del Nord.

Nel ranking mondiale della FIFA (che è calcolato in base ai risultati degli ultimi quattro anni e in cui l’Italia è 12esima) l’Irlanda del Nord è al 69esimo posto. Ai gironi di qualificazione è arrivata terza nel gruppo di Germania e Slovacchia, contro la quale aveva vinto in casa e perso in trasferta. Ma l’Irlanda del Nord si è guadagnata comunque un posto a questi spareggi perché è arrivata prima (in un gruppo con Bulgaria, Bielorussia e Lussemburgo) nel suo gruppo della Lega C, la terza per importanza della Nations League.

L’Irlanda del Nord è una squadra molto fisica e organizzata, che difende meglio di come attacca, con alcuni dei suoi migliori calciatori che giocano in Premier League inglese: il più conosciuto – quello che in certe presentazioni viene evidenziato come “la stella” della squadra – è Conor Bradley, 22enne terzino del Liverpool (in cui non è che sia propriamente un pilastro insostituibile della squadra). L’allenatore è il nordirlandese Michael O’Neill, che aveva già allenato la squadra tra il 2011 e il 2020.

L’Irlanda del Nord non partecipa ai Mondiali dal 1986 e il miglior risultato fu nel 1958, quando arrivò ai quarti di finale, dopo che nel girone era arrivata davanti proprio all’Italia. Nell’ultima partita l’Italia, favorita anche allora, perse 2-1 in trasferta saltando per la prima volta i Mondiali. La sconfitta di quell’Italia – allenata da Alfredo Foni, noto per un gioco molto difensivo e per il suo “catenaccio” – divenne nota come “la disfatta di Belfast”. Più di recente fu proprio un pareggio contro l’Irlanda del Nord a far andare l’Italia agli spareggi (persi) per andare ai Mondiali del 2022.

Il terzino del Liverpool Conor Bradley durante la partita tra Irlanda del Nord e Lussemburgo (Charles McQuillan/Getty Images)

Nell’eventuale finale, come detto, per l’Italia ci sarà una tra Galles e Bosnia ed Erzegovina, in trasferta. Il Galles è arrivato secondo nel suo girone di qualificazione, facendo 2 punti in meno del Belgio e 3 in più della Macedonia del Nord, che ha battuto 7-1 nell’ultima partita.

Il Galles ha giocato i Mondiali solo una volta, la scorsa, venendo eliminato ai gironi. Il suo miglior risultato internazionale lo ottenne nel 2016 quando raggiunse le semifinali degli Europei: in quella squadra, come in quella degli scorsi Mondiali, c’era l’ex ala del Real Madrid Gareth Bale, il miglior calciatore gallese di sempre. Oggi è allenato da un altro ex calciatore, Craig Bellamy, ed è una squadra non molto brillante tecnicamente ma molto intensa, abituata a giocare ad alti ritmi e non semplice da affrontare soprattutto in casa sua.

La maggior parte dei suoi calciatori gioca in Inghilterra, o in Premier League o in Championship, la seconda serie inglese. Il più talentuoso è forse l’attaccante del Tottenham Brennan Johnson.

Brennan Johnson, 24 anni, gioca nel Tottenham dal 2023 (Michael Steele/Getty Images)

La Bosnia ed Erzegovina è al 71esimo posto del ranking mondiale, ha giocato i Mondiali solo nel 2014 e non si è mai qualificata per gli Europei. Nel girone di qualificazione ha fatto 2 punti in meno dell’Austria ed è arrivata seconda davanti a Romania, Cipro e San Marino.

Ha in squadra alcuni calciatori molto esperti (e conosciuti in Italia) come l’attaccante della Fiorentina Edin Dzeko (che ha giocato anche nella Roma e nell’Inter) e il difensore dell’Atalanta Sead Kolasinac. Dall’anno scorso invece non ci giocano più i due centrocampisti Miralem Pjanić e Rade Krunić.

Edin Dzeko, 39 anni, è ancora il giocatore più importante della Bosnia ed Erzegovina, con cui ha giocato 146 partite e segnato 72 gol (Armin Durgut/Pixsell/MB Media/Getty Images)