Come sta andando la legalizzazione della cannabis in Germania
Non come sperava il centrosinistra quando l'ha approvata un anno e mezzo fa, anche perché la nuova legge ha creato alcune grosse storture

Un anno e mezzo fa, ad aprile del 2024, in Germania è entrata in vigore la legge che legalizza la cannabis a scopo ricreativo. Al tempo era stata sostenuta e approvata dai partiti del governo di coalizione dell’allora cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, ed era stata invece molto criticata dal principale partito di centrodestra, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), secondo cui avrebbe portato a un’impennata del suo consumo, specialmente fra i giovanissimi.
In questi diciotto mesi il consumo di cannabis fra le persone adulte è solo leggermente aumentato, e invece è continuato a diminuire (come da anni) quello fra gli adolescenti. La legge ha anche portato a una diminuzione dei reati legati allo spaccio di cannabis, ma non ha dato tutti i risultati sperati dal governo che l’ha approvata nel contrasto al mercato illegale degli stupefacenti. Ha inoltre creato delle storture su cui ha promesso di intervenire la CDU (che ora governa in coalizione con il partito di Scholz ed esprime il nuovo cancelliere, Friedrich Merz).
Secondo uno studio dell’università di Amburgo pubblicato a settembre, e ripreso questa settimana da The European Correspondent, la maggior parte della cannabis consumata in Germania viene ancora acquistata attraverso canali illegali o approfittando del fatto che la nuova legge ha reso molto più semplice farsela prescrivere per motivi medici, e ordinarla poi online dalle molte farmacie che la vendono. Oggi il 14 per cento della cannabis consumata in Germania è stata acquistata attraverso una prescrizione medica. Fra il 2023 e il 2024 le importazioni di cannabis per soddisfare queste richieste sono quintuplicate e, secondo dati diffusi dal governo, nei primi sei mesi del 2025 sono quadruplicate rispetto ai primi sei mesi del 2024. Allo stesso tempo, sono aumentate molto meno le ricette per consumo medico di cannabis rimborsate dal sistema sanitario nazionale.
Per frenare questa tendenza a inizio ottobre il governo tedesco ha presentato una modifica della legge, che dovrà poi essere approvata anche dal parlamento, che imporrà di vedere il proprio medico di persona per farsi prescrivere della cannabis e ne vieterà l’acquisto online.
Le associazioni e le persone a favore della legalizzazione della cannabis hanno fatto notare che queste storture si sono verificate anche perché la legge non dà veramente molte possibilità di acquistare cannabis in modo legale. La legge autorizza infatti tutte le persone con più di 18 anni ad avere con sé fino a 25 grammi di cannabis e coltivarne fino a tre piante, e permette il suo acquisto per scopo ricreativo solo in specifici “cannabis club”, associazioni senza scopo di lucro che potranno avere fino a 500 membri (ma sarà vietata l’adesione a più di un club).
Aprire questi cannabis club è però molto complicato e costoso, quindi ce ne sono ancora pochi. Secondo i dati più recenti della BCAv, l’associazione federale dei coltivatori di cannabis, finora sono state presentate 759 richieste in tutta la Germania: di queste 337 sono state approvate e 33 rifiutate, mentre le altre (cioè poco più della metà) sono ancora in attesa. A Berlino, per esempio, ad aprile solo 5 dei 26 cannabis club che avevano fatto richiesta di aprire ci erano riusciti. Secondo il rapporto dell’università di Amburgo, al momento solo lo 0,1 per cento della domanda di cannabis per uso ricreativo del paese viene soddisfatto dai cannabis club, che invece la legge presenta come quella che presto dovrebbe diventare la fonte principale di approvvigionamento.
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