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  • Venerdì 24 ottobre 2025

Trump sta intensificando le operazioni militari in America Latina: ha mandato una portaerei

L'obiettivo è contrastare il traffico internazionale di droga, con metodi molto problematici

La USS Gerald R. Ford nel mar Ionio a luglio del 2025 (U.S. Navy/ZUMA Press Wire/ANSA)
La USS Gerald R. Ford nel mar Ionio a luglio del 2025 (U.S. Navy/ZUMA Press Wire/ANSA)
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Venerdì il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth ha ordinato l’invio di una portaerei nel mar dei Caraibi: è una decisione che intensifica la contestata operazione militare che l’amministrazione di Donald Trump sta svolgendo in quell’area, con lo scopo dichiarato di contrastare il traffico di droga diretto verso gli Stati Uniti da paesi dell’America Latina, su tutti Venezuela e Colombia. La portaerei che verrà inviata è la USS Gerald R. Ford, la più moderna e tecnologicamente avanzata nave della Marina statunitense: in una normale operazione trasporta circa 5mila persone e 75 aerei da guerra. Tre giorni fa si trovava in Croazia per un’operazione programmata, e il fatto che sia stata richiamata prima del previsto per essere stanziata nel mar dei Caraibi è molto inusuale.

Dall’inizio di settembre almeno 43 persone sono state uccise in attacchi che l’esercito statunitense ha condotto contro imbarcazioni accusate di trasportare droghe illegali nel mar dei Caraibi e nell’oceano Pacifico, al largo di Venezuela e Colombia. L’amministrazione non ha fornito prove solide che quelle barche trasportassero sostanze illegali o che le persone uccise facessero parte di uno specifico cartello della droga. Sono attacchi ritenuti illegali da molti esperti di diritto, dato che per legge gli Stati Uniti dovrebbero intercettare queste barche e arrestare i loro equipaggi, invece di affondarle uccidendo le persone a bordo.

L’amministrazione Trump sostiene, come ha fatto in altri contesti, che questi attacchi siano leciti perché considera il traffico di droga come un attacco armato contro gli Stati Uniti da parte dei cartelli latinoamericani, e identifica quindi gli equipaggi di queste barche come «combattenti».

La portaerei USS Gerald R. Ford si aggiungerà ai circa 10mila soldati che gli Stati Uniti hanno stanziato nell’area dalla fine di agosto e non è chiaro ancora a cosa servirà, ma ci sono delle ipotesi: negli ultimi giorni Trump ha fatto più volte riferimento alla possibilità di concentrarsi su «attacchi di terra» in Venezuela, dato che «il mare è sotto controllo».

Diversi giornali statunitensi hanno riferito che Trump starebbe prendendo in considerazione la possibilità di attaccare le strutture dove viene prodotta la cocaina in Venezuela, ma che non ha ancora preso una decisione finale. Il Venezuela è governato dal presidente autoritario Nicolàs Maduro, che Trump accusa di far parte insieme ad altri membri del governo di un’organizzazione di narcotrafficanti chiamata Cártel de los Soles, la cui esistenza ed eventuale struttura gerarchica sono dibattute.

È possibile che Trump abbia deciso di schierare la USS Gerald R. Ford solo per spaventare Maduro e indebolire il sostegno dei suoi alleati, e che non voglia davvero compiere degli attacchi in territorio venezuelano. Questi infatti porterebbero l’operazione militare statunitense su un livello completamente diverso rispetto a quello attuale, in cui gli attacchi compiuti sono avvenuti in acque internazionali.

Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela, a settembre del 2025 (AP Photo/Jesus Vargas)

Venerdì il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inoltre annunciato l’imposizione di sanzioni nei confronti del presidente colombiano Gustavo Petro, accusando anche il suo governo di essere coinvolto nel traffico internazionale di droga (la Colombia è di gran lunga il paese in cui viene prodotta più cocaina al mondo): le sanzioni sono state imposte anche nei confronti di sua moglie, Veronica del Socorro Alcocer Garcia, di suo figlio, Nicolas Fernando Petro Burgos, e del ministro dell’Interno colombiano Armando Alberto Benedetti. Pochi giorni fa, dopo che Petro aveva criticato gli attacchi statunitensi, Trump aveva annunciato la sospensione di tutti gli aiuti verso la Colombia, da decenni uno dei principali alleati degli Stati Uniti in America Latina.

– Leggi anche: I contestati attacchi degli Stati Uniti alle barche che partono dal Venezuela