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  • Giovedì 23 ottobre 2025

La pioggia sta rovinando i Mondiali femminili di cricket

È colpa dei monsoni, ma è anche una conseguenza delle recenti tensioni tra India e Pakistan

Lo stadio di cricket di Colombo, Sri Lanka, il 4 ottobre (AP Photo/ Eranga Jayawardena)
Lo stadio di cricket di Colombo, Sri Lanka, il 4 ottobre (AP Photo/ Eranga Jayawardena)
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In India e Sri Lanka si stanno giocando i Mondiali femminili di cricket, che sono iniziati il 30 settembre e finiranno il 2 novembre. Ci sono otto squadre impegnate al momento nella fase a girone unico, cui seguiranno semifinali e finali. Finora il torneo è stato molto influenzato dalle piogge che hanno causato l’interruzione di diverse partite.

Sono piogge monsoniche, come in questo periodo ce ne sono sempre in Sri Lanka. Non è che non ci avessero pensato prima. Il problema è che i Mondiali avrebbero dovuto essere solo in India, ma ad aprile la federazione pakistana aveva chiesto di poter giocare in un altro paese, e quel paese è diventato lo Sri Lanka. Il torneo si sta giocando quindi in cinque stadi: quattro sono in India e uno a Colombo, la capitale dello Sri Lanka.

Nonostante sia ancora meno seguito rispetto al cricket maschile (la cui finale dei Mondiali era stata vista in televisione da 300 milioni di persone), il cricket femminile è uno sport in rapida crescita. Le prime 13 partite dei Mondiali in corso in queste settimane sono state viste da più di 60 milioni di persone, cinque volte in più rispetto alla precedente edizione, che si giocò in Nuova Zelanda nel 2022.

Si è quindi fatto molto notare il fatto che su dieci partite giocate finora nello stadio di Colombo, in Sri Lanka, sei sono state interrotte per pioggia. Quattro si sono concluse senza un risultato e due sono ricominciate dopo diverse ore di sospensione, venendo pesantemente influenzate dalla pioggia. Un’altra ancora è stata solo posticipata, ma poi si è giocata regolarmente. Nessuna delle partite giocate in India è stata sospesa.

Il cricket è uno sport in cui non si può giocare sotto l’acqua, o su campi troppo bagnati. Quando piove il campo viene coperto con teli impermeabili e la partita non può ricominciare finché non ha smesso di piovere. Una sospensione a causa della pioggia non è indifferente perché nelle competizioni internazionali, a meno che non siano una finale o una semifinale, in caso di pioggia le partite non sono recuperate e si assegna solo un punto a entrambe le squadre, come in caso di pareggio (chi vince invece ottiene tre punti).

Il cricket esiste in varie forme: una più recente, con partite lunghe al massimo tre ore, e altre più tradizionali, in cui le partite possono durare fino a un giorno – come in questi mondiali femminili – o persino cinque. È parte del motivo per cui è difficile riprogrammare una partita: vorrebbe dire trovare un giorno libero in cui rigiocarla.

I lavori per togliere l’acqua dal campo, il 14 ottobre nello stadio di cricket di Colombo, Sri Lanka (Sameera Peiris/Getty Images)

I motivi per cui non si gioca a cricket sotto la pioggia sono soprattutto pratici. Nel cricket il lanciatore tira la palla verso il battitore facendola rimbalzare per terra e il terreno all’interno dell’area di lancio (pitch) è tenuto asciutto proprio per evitare che la traiettoria della palla venga deviata, rallentata o fermata nel rimbalzo. Inoltre una palla bagnata è molto più difficile da tenere in mano, cosa che complica il lancio e soprattutto la presa al volo di chi difende (che cerca di farlo per eliminare i battitori).

Ma se la pioggia è di solito poco o per nulla prevedibile, in questo caso non lo era. In Sri Lanka è la stagione dei monsoni, le intense piogge stagionali, e solo a ottobre sono previsti oltre 300 millimetri di pioggia (più o meno come durante l’alluvione in Romagna del 2024). Proprio per questo l’India ha scelto di far giocare tutte le sue partite nel centro-nord del paese, evitando le zone più a sud.

Alex Hartley, ex lanciatrice della nazionale inglese, ha detto a BBC: «Onestamente non so cosa si aspettassero. Se giochi un torneo durante la stagione dei monsoni in Sri Lanka, pioverà più o meno alla stessa ora ogni giorno […] Ha rovinato i Mondiali, è un vero peccato».

L’annuncio della sospensione di una partita a causa della pioggia, il 14 ottobre a Colombo, in Sri Lanka (Sameera Peiris/Getty Images)

Il fatto è che le partite in Sri Lanka sono state aggiunte solo negli ultimi mesi, dopo le tensioni tra India e Pakistan, i cui scontri, nel maggio di quest’anno, avevano causato decine di morti, e le cui relazioni sono complicate da tempo. Nonostante i due paesi abbiano trovato un accordo la situazione resta molto tesa.

Già ad aprile, prima degli scontri di maggio, il Pakistan aveva annunciato che la nazionale femminile di cricket non sarebbe andata in India per i Mondiali. La federazione internazionale di cricket, l’International Cricket Council (ICC), aveva proposto quindi lo Sri Lanka, uno stato nella stessa area geografica dell’India, come terreno neutrale per giocare le partite del Pakistan. Alla fine l’India ha messo a disposizione quattro stadi e lo Sri Lanka uno, dove si è concordato di giocare 11 delle 31 partite totali, comprese tutte quelle di Pakistan e Sri Lanka, che quindi sono state le squadre che hanno risentito di più delle partite interrotte per pioggia.

Nel caso dello Sri Lanka sono state annullate le partite contro l’Australia e la Nuova Zelanda e una terza è stata molto condizionata dalla pioggia. Nel caso del Pakistan due partite sono state annullate e una è stata interrotta per ore.

Nonostante nessuna delle due squadre avesse una vera possibilità di vincere il torneo, la pioggia non le ha certo aiutate: lo Sri Lanka ha ancora una possibilità di andare ai quarti di finale, ma il Pakistan sarà quasi di certo eliminato in quanto ultimo in classifica. Le semifinali e la finale, prevista per il 6 novembre, si dovrebbero giocare in India.