In Cina c’è stata una grossa epurazione di generali
Il Partito Comunista ne ha rimossi nove, tra cui il terzo nella catena di comando dell'esercito, accusandoli di corruzione

Il Partito Comunista Cinese ha rimosso nove generali dicendo che sono sospettati di corruzione, la stessa accusa che è stata usata in passato quando il regime ha destituito funzionari per ragioni politiche. È una delle più grosse epurazioni avvenute sotto la leadership di Xi Jinping, iniziata nel 2012, perché ha coinvolto alcuni dei comandanti più alti in grado del paese.
Il più importante e influente dei nove è il vicepresidente della Commissione militare centrale, He Weidong, di cui non si avevano notizie da marzo. La Commissione, presieduta direttamente da Xi, è l’organo direttivo dell’Esercito popolare di liberazione e per questo He era il terzo in comando dell’esercito (dopo un altro generale).
He faceva inoltre parte del Politburo, l’organo dirigente del Partito Comunista, e in passato era stato un protetto di Xi. Reuters ha scritto che è la prima volta che viene rimosso un generale della Commissione dai tempi della Rivoluzione culturale del 1966-1976, che fu un periodo di forti persecuzioni ed epurazioni interne.
Il ministero della Difesa cinese ha comunicato il provvedimento contro i generali, espulsi dal partito oltreché dall’esercito, pochi giorni prima della riunione del comitato centrale del Partito Comunista, che darà l’occasione a Xi di nominare subito i sostituti. Otto generali su nove facevano parte anche del comitato centrale. La riunione del comitato inizierà lunedì.

Miao Hua, in una foto scattata all’aeroporto di Pyongyang, in Corea del Nord, nel 2019 (AP Photo/Cha Song Ho)
Alcuni degli ufficiali destituiti erano già stati sospesi o sottoposti a provvedimenti disciplinari negli scorsi mesi. Tra loro ci sono l’ammiraglio Miao Hua, che dirigeva il dipartimento politico della Commissione e quindi era quarto in comando, e il generale Lin Xiangyang, che era a capo di un comando dell’esercito rilevante perché responsabile delle manovre militari contro Taiwan (paese di cui la Cina rivendica la sovranità).
La rimozione dei nove generali è eccezionale per scala, ma le epurazioni nei ranghi dell’esercito sono frequenti in Cina e in questi anni si sono intensificate. Negli ultimi due anni Xi ha rimosso due ministri della Difesa e, secondo i dati dell’Asia Society Policy Institute, hanno ricevuto sanzioni di qualche tipo almeno 58 dirigenti di alto rango del partito e oltre 800mila di vari livelli inferiori.
Le autorità cinesi hanno sempre attribuito le rimozioni a un’estesa lotta alla corruzione. Fin da quando ha preso il potere Xi ha utilizzato il pretesto del contrasto alla corruzione per epurare il partito e l’esercito da funzionari e ufficiali che non riteneva sufficientemente fedeli a lui. Durante la sua presidenza ha rimosso quasi un quinto dei generali che aveva nominato lui stesso.
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