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  • Venerdì 26 settembre 2025

Netanyahu ha fatto Netanyahu, nel suo discorso all’ONU

Ha criticato i paesi che stanno riconoscendo la Palestina, detto parecchie cose false e agitato cartelli, mentre molti uscivano dall'aula

Benjamin Netanyahu all'ONU il 26 settembre del 2025 (AP Photo/Stefan Jeremiah)
Benjamin Netanyahu all'ONU il 26 settembre del 2025 (AP Photo/Stefan Jeremiah)
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Venerdì pomeriggio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto un atteso discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, a cui in questi giorni stanno partecipando i leader di moltissimi paesi.

Da Netanyahu ci si aspettava una risposta alla decisione di vari paesi occidentali, che nei giorni scorsi hanno riconosciuto formalmente lo stato di Palestina. Netanyahu ha criticato duramente la loro decisione accusandoli di fatto di antisemitismo, poi ha detto una serie di cose false o imprecise e agitato molti cartelli, come già accaduto varie volte in passato. Sul colletto della giacca indossava una spilla con un QR Code: ha detto che se inquadrato avrebbe rimandato a un sito sull’attacco terroristico di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023.

Prima del discorso decine di rappresentanti di vari paesi hanno lasciato l’aula dove stava per parlare il primo ministro israeliano, in una manifestazione di protesta e ostilità con pochissimi precedenti all’ONU.

Netanyahu ha ribadito diverse posizioni mantenute nel corso dell’invasione della Striscia di Gaza, iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Netanyahu sostiene che l’esercito israeliano faccia di tutto per evitare di ferire o uccidere civili palestinesi – in quasi due anni di guerra ne sono stati uccisi a decine di migliaia – e che siano i palestinesi e i loro leader a non volere convivere in pace con Israele.

Durante il discorso Netanyahu ha mostrato una mappa con evidenziati gli alleati dell’Iran, storico nemico di Israele, e la scritta: «La maledizione» (AP Photo/Stefan Jeremiah)

Netanyahu ha poi ribadito la sua contrarietà alla cosiddetta “soluzione dei due stati”, che prevede la creazione di uno stato palestinese accanto a quello israeliano, e accusato i paesi occidentali che stanno riconoscendo la Palestina di mandare un «messaggio antisemita». Secondo Netanyahu sono di natura antisemita anche le accuse secondo cui Israele sta compiendo un genocidio, cosa di cui sono convinti moltissimi giuristi ed esperti di diritto internazionale.

A un certo punto Netanyahu ha rivolto un messaggio in ebraico e in inglese agli ostaggi israeliani prigionieri di Hamas nella Striscia di Gaza; in sostanza ha detto loro di tenere duro e ha chiesto ai miliziani di Hamas di liberarli immediatamente.

Il governo israeliano aveva ordinato all’esercito di posizionare diversi altoparlanti sul confine tra Israele e la Striscia di Gaza e anche dentro alla Striscia, per trasmettere l’audio del discorso (e del messaggio) di Netanyahu. Il suo ufficio ha sostenuto che l’esercito abbia anche «preso il controllo» dei cellulari delle persone palestinesi che abitano nella Striscia, e li avrebbe usati per trasmettere in diretta il discorso (l’ha detto anche Netanyahu durante il discorso). Il Times of Israel ha scritto che gli abitanti hanno ricevuto degli SMS con il link al discorso, ma non ci sono conferme del fatto che i loro telefoni siano controllati dall’esercito.

Non è stato un discorso sorprendente. Netanyahu, che guida un governo di estrema destra, si è sempre opposto in modo inequivocabile alla creazione di uno stato palestinese. Alcuni dei membri più estremisti del suo governo hanno detto che, proprio in risposta al crescente riconoscimento internazionale, Israele dovrebbe annettere la Cisgiordania (una proposta evidentemente illegale a cui si è opposto anche il presidente statunitense Donald Trump, solitamente molto vicino a Netanyahu). In tutta la sua carriera Netanyahu ha sempre difeso la brutalità dell’esercito israeliano nei confronti dei palestinesi, esattamente come nel discorso di oggi.

– Leggi anche: Per Netanyahu la creazione di uno stato palestinese non è un’opzione