Ora Trump dice che l’Ucraina potrebbe vincere la guerra

E riprendersi tutti i territori invasi dalla Russia: è l’ennesima volta che il presidente statunitense cambia idea sul tema

Donald Trump e Volodymyr Zelensky alle Nazioni Unite, 23 settembre 2025 (AP Photo/Evan Vucci)
Donald Trump e Volodymyr Zelensky alle Nazioni Unite, 23 settembre 2025 (AP Photo/Evan Vucci)
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Martedì il presidente statunitense Donald Trump ha cambiato per l’ennesima volta idea sulla guerra in Ucraina, sostenendo che il paese potrebbe vincere contro la Russia: «Penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in grado di combattere e RICONQUISTARE l’intero territorio ucraino nella sua forma originaria», ha scritto sul suo social Truth. Negli scorsi mesi Trump aveva sempre detto che, per ottenere la pace, l’Ucraina avrebbe dovuto scendere a compromessi e cedere alcuni suoi territori alla Russia.

Trump ha cambiato idea poco dopo aver incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si sta svolgendo in questi giorni a New York. Anche durante l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, avvenuto poco dopo, ha detto che l’Ucraina dovrebbe potersi riprendere tutti i territori occupati durante la guerra dalla Russia, che ha definito una «tigre di carta» (un’espressione equivalente a “tutto fumo e niente arrosto”).

Trump durante il discorso alle Nazioni Unite del 23 settembre

Trump durante il discorso alle Nazioni Unite del 23 settembre (AP Photo/Angelina Katsanis)

È la prima volta che Trump sostiene così esplicitamente che l’Ucraina potrebbe vincere la guerra. Non è chiaro se si sia riferito alla possibilità che l’Ucraina riconquisti soltanto il Donbas, cioè l’oriente del paese, o anche la penisola di Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014. Trump ha presentato comunque la riconquista come una possibilità, che potrebbe essere ottenuta «a suo tempo, con pazienza».

Anche per questo sono dichiarazioni che vanno prese con molta cautela. Trump ha parlato soltanto del sostegno che l’Europa e la NATO dovrebbero dare all’Ucraina, senza mai citare il ruolo che avrebbero gli Stati Uniti in questa riconquista dei territori occupati. Senza il sostegno economico e militare degli Stati Uniti, è al momento impensabile che l’Ucraina riesca ad avere la meglio sull’esercito russo.

La situazione sul campo inoltre è piuttosto sfavorevole per gli ucraini, che al momento sono sulla difensiva su praticamente tutti i fronti, e non ci sono ragioni per pensare a un ribaltamento della situazione nel breve periodo.

(Da Truth)

Trump è noto per cambiare idea in modo repentino su molti temi e in particolare sull’Ucraina, ed è possibile che questo avverrà presto anche con le dichiarazioni di martedì.

Peraltro poche ore dopo Trump è stato contraddetto dal suo segretario di Stato, l’equivalente del ministro degli Esteri, Marco Rubio. Rubio ha detto che la guerra «non può concludersi dal punto di vista militare», cioè il contrario della vittoria prospettata dal presidente, e che invece l’amministrazione si aspetta una soluzione diplomatica, cioè la precedente posizione di Trump.

Lo scorso agosto Trump, dopo aver espresso frustrazione crescente verso Putin, lo aveva incontrato in Alaska e aveva preso le sue posizioni sulla guerra, tra le altre cose rinunciando a convincerlo ad approvare un cessate il fuoco immediato prima di iniziare un negoziato sulla pace. Pochi giorni dopo i principali leader europei e Zelensky erano corsi alla Casa Bianca per cercare di fargli cambiare di nuovo idea, di fatto riuscendoci.

Soldati ucraini nella regione di Zaporizhzhia, in una foto del settembre 2025

Soldati ucraini nella regione di Zaporizhzhia, in una foto del settembre 2025 (Andriy Andriyenko/Ukraine’s 65th Mechanized Brigade via AP)

Trump aveva però continuato a dire che l’Ucraina doveva essere pronta a lasciare alcuni territori conquistati alla Russia, se voleva davvero porre fine alla guerra: una posizione che sembra aver abbandonato, almeno per ora.

Negli scorsi giorni il presidente aveva fatto altre dichiarazioni ambigue sulle incursioni di droni e aerei caccia russi nello spazio aereo europeo. Nel primo caso, in Polonia, aveva sostenuto potesse essere stato «un errore», venendo smentito dai governi europei. Martedì invece ha sostenuto che i paesi NATO hanno il diritto di abbattere i velivoli russi che violano il loro spazio aereo, salvo non chiarire cosa farebbero gli Stati Uniti.