La guerra in Ucraina oggi, spiegata con le mappe
Un breve ripasso su dove si combatte e su chi sta avanzando (spoiler: la Russia)

Martedì l’esercito russo è riuscito ad avanzare per circa dieci chilometri sfondando le linee ucraine a est della cittadina di Dobropilla, nella regione orientale ucraina di Donetsk: è l’avanzamento più rapido e ampio dell’ultimo anno, e potrebbe essere l’inizio – ma non è ancora detto – di un cedimento maggiore delle difese ucraine.
Questi movimenti sono importanti in vista dell’incontro in Alaska tra il presidente statunitense Donald Trump e quello russo Vladimir Putin, dove i due dovrebbero parlare della situazione in Ucraina. La Russia al momento è all’offensiva e potrebbe essere vicina a ottenere nuove importanti conquiste. Anche per questo ci sono pochissime speranze che l’incontro tra Trump e Putin porterà a una fine rapida della guerra.
Dov’è il fronte
Da quando è cominciata l’invasione russa su larga scala, nel febbraio 2022, l’area principale dei combattimenti è stata nel sud-est dell’Ucraina, in quattro regioni (oblast): da nord Luhansk, Donetsk (queste due assieme formano l’area geografica del Donbas), Zaporizhzhia e Kherson. Nel 2022 la Russia annesse tutte e quattro le regioni con un referendum farsa non riconosciuto dalla comunità internazionale; ancora a oggi però le controlla militarmente soltanto in parte (tranne Luhansk, di cui ormai ha completato la conquista).
La linea del fronte attraversa il territorio di queste quattro regioni, come si vede nella mappa qui sotto. C’è poi la Crimea, che la Russia ha occupato nel 2014 ma dove al momento non ci sono combattimenti attivi, a parte sporadici attacchi con droni ucraini.
L’est, dove si combatte ora
Il fronte principale si trova nella regione di Donetsk: attualmente l’obiettivo della Russia è di completarne la conquista.
I combattimenti si sono concentrati attorno ad alcune cittadine separate da poche decine di chilometri, che gli ucraini stanno difendendo e i russi stanno cercando di circondare. Sono Pokrovsk, Dobropilla, Kostiantynivka e Chasiv Yar (quest’ultima è già stata parzialmente occupata dai russi). Le cittadine costituiscono la maggiore barriera difensiva della regione: una volta superate quelle, i russi potrebbero arrivare senza altri grossi ostacoli a Kramatorsk e Sloviansk, le due ultime città abbastanza grandi del Donetsk. A quel punto potrebbero dire di fatto di aver conquistato tutta la regione.

Il fronte nella regione di Donetsk (DeepState)
Come si vede dalla mappa qui sopra, tenuta aggiornata quotidianamente dal gruppo ucraino DeepState, i russi stanno cercando di circondare una a una queste cittadine, tagliando le vie d’accesso a rinforzi e rifornimenti, per costringere così le forze ucraine ad abbandonare le loro posizioni. Queste manovre sono molto sanguinose per i soldati russi, che vengono lanciati all’assalto e sono facilmente falcidiati dalle difese ucraine. La sproporzione numerica però consente ai russi di continuare a guadagnare lentamente terreno.
Secondo stime statunitensi, soltanto a luglio i soldati russi uccisi o feriti sono stati circa 60 mila. È la cifra per tutto il fronte, ma la zona di Donetsk è di gran lunga quella più attiva, dove è avvenuto il grosso delle perdite.
La situazione è particolarmente complicata a Pokrovsk, dove l’accerchiamento è quasi completato e si teme che gli ucraini non potranno resistere a lungo. Pokrovsk è un rilevante centro logistico dove passano varie strade importanti, che finora avevano facilitato la difesa degli ucraini e gli spostamenti di mezzi.

L’avanzata russa del 12 agosto in una mappa di DeepState
L’avanzata russa di martedì a est di Dobropilla è rappresentata nella mappa qui sopra, dove si vede il cambiamento del fronte tra il 7 agosto e il 14 agosto. Per ora le principali analisi militari sostengono che si tratti di uno sfondamento parziale delle difese ucraine, fatto da un’avanguardia di soldati russi con ruoli di ricognizione ma non ancora consolidato in una conquista territoriale. È comunque una breccia preoccupante delle difese ucraine.
Il sud
Nella zona sud del fronte, e quindi nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, la situazione è abbastanza stabile. Nel novembre del 2022 gli ucraini fecero nella zona di Kherson una delle maggiori controffensive della guerra, riuscendo a conquistare la città (che prima della guerra aveva quasi 300 mila abitanti) e a ricacciare i russi a sud del fiume Dnipro. Da allora il fronte in questa zona si è mosso relativamente poco, perché i russi si sono concentrati soprattutto sul Donbas, più a nord-est.
Secondo il centro studi Institute for the Study of War, però, ci sono alcune probabilità che i russi stiano preparando una nuova offensiva contro Kherson, forse con l’intento di riattraversare il Dnipro. Ci sono state anche alcune avanzate recenti nella zona di Zaporizhzhia.
Da mesi i russi prendono di mira Kherson con attacchi con droni, che vista la vicinanza tra la città e le postazioni russe sono estremamente precisi e letali: i droni russi inseguono e uccidono i civili di Kherson per le strade della città, attaccando le persone e le automobili che transitano.
I fronti secondari
Ci sono altre zone in cui si combatte in aree più ridotte, e che vengono definite “fronti secondari” perché i combattimenti non perseguono gli obiettivi principali dei due eserciti ma servono soprattutto a tenere impegnate le forze dell’altra parte.
Si combatte a nord-est, nella regione di Kursk. Nell’agosto dell’anno scorso gli ucraini fecero a Kursk un’incredibile controffensiva a sorpresa, e approfittarono delle scarse difese per entrare in territorio russo per alcune decine di chilometri. Fu un’umiliazione per il regime di Putin.
Da allora però i russi sono riusciti gradualmente a scacciare gli ucraini. Ormai le conquiste ucraine in territorio russo sono annullate, al punto che non si parla più di una offensiva ucraina contro Kursk (in Russia) ma di un’offensiva russa contro Sumy, la confinante città ucraina.
Questo è avvenuto grazie anche all’arrivo di soldati nordcoreani a sostegno dei russi. Dalla fine dell’anno scorso la Corea del Nord ha inviato in Russia migliaia di soldati, che sono stati dispiegati soprattutto nella regione di Kursk.
Specularmente, sempre nel 2024 l’esercito russo ha avviato un’offensiva contro la città di Kharkiv, nel nord-est. Gli scontri proseguono molto lentamente da oltre un anno ma anche qui, di recente, i russi hanno fatto qualche avanzata preoccupante per gli ucraini.
I droni
In tutto questo, continua la guerra aerea. Quasi ogni notte la Russia lancia centinaia di droni e missili contro le città ucraine dell’interno, in particolare la capitale Kiev. Questi lanci hanno in alcuni casi obiettivi specifici, come per esempio centrali energetiche, ma molto spesso servono a terrorizzare e fiaccare la popolazione. Spesso i droni colpiscono condomini residenziali che sono abitati da civili e non hanno niente a che vedere con la guerra.
Il video dell’attacco qui sotto è di giugno 2025, e si vede un drone deviare per colpire un grande condominio.
Gli attacchi con droni dei russi si sono intensificati molto negli ultimi mesi. All’inizio del 2025 i russi lanciavano ogni notte poche decine di droni, difficilmente più di cento. Oggi invece possono arrivare anche a 500 droni tutti in una notte.
Gli ucraini rispondono con attacchi più mirati, in cui colpiscono soprattutto le infrastrutture petrolifere russe, con l’obiettivo di deteriorare una delle principali risorse economiche del regime di Putin. Questi attacchi sono piuttosto efficaci, ma non abbastanza da danneggiare gravemente l’economia russa. L’Ucraina ha anche fatto sporadici attacchi contro obiettivi militari: per esempio ce n’è stato uno molto vasto a giugno, contro varie basi aeree sparse per la Russia.
La situazione
In questo momento la guerra sta andando male per l’Ucraina. La Russia è all’offensiva praticamente su tutti i fronti, e in alcune zone, come nella regione di Donetsk, le difese ucraine rischiano di cedere.
L’Ucraina ha gravi problemi di reclutamento di nuovi soldati, mentre il regime di Putin, almeno per il momento, non sembra faticare a trovare nuovi uomini da mandare al fronte, nonostante le perdite altissime. L’Ucraina è anche a corto di alcuni tipi di armi, soprattutto quelle più sofisticate, per difendere le proprie città dai droni russi.
Questo però non significa che l’esercito russo sfonderà le difese ucraine e dilagherà a breve: quella in Ucraina è una guerra di attrito, in cui le avanzate continuano a misurarsi in pochi chilometri, se non in metri. Le difese ucraine sono solide, e per superarle i russi perdono migliaia di uomini, a ritmi impressionanti. Senza una soluzione politica, è una guerra che può durare ancora molto a lungo.



