Come combattono i soldati nordcoreani in Russia
Sono circa 11mila nella regione di Kursk, occupata dall'Ucraina: sono motivati ma inesperti, e non parlano russo

Dall’inizio di dicembre 11mila soldati della Corea del Nord combattono in Russia nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, contro le truppe ucraine. Il governo del presidente russo Vladimir Putin e il regime del dittatore nordcoreano Kim Jong-un non parlano della presenza di queste truppe per ragioni di propaganda, perché rischia di far sembrare debole la Russia. Inoltre l’esercito russo fornisce ai soldati nordcoreani documenti russi per coprire il loro coinvolgimento nella guerra e spera di farli passare per militari che vengono dalle regioni russe dell’est, che hanno lineamenti simili. Ma ormai dopo due mesi ci sono abbastanza prove e testimonianze attendibili per raccontare che cosa sta facendo il contingente nordcoreano al fronte e come si sta comportando.
Il compito del contingente nordcoreano è aiutare i russi a riprendere il territorio nella regione di Kursk, che l’Ucraina ha occupato lo scorso agosto, ma la situazione è complicata. I soldati non parlano il russo e quindi combattono per conto loro, separati dagli alleati e con una coordinazione scarsa che talvolta causa errori gravi: russi e nordcoreani si sono sparati addosso un paio di volte. Per descrivere la situazione, il New York Times ha scritto che i nordcoreani stanno facendo «una loro guerra» in Russia.
Alcune fonti militari ucraine sostengono che i russi avrebbero appaltato i combattimenti nella regione di Kursk quasi per intero ai nordcoreani. Questi però sono soldati alla prima esperienza di guerra, e nei primi tempi hanno commesso errori gravi, come muoversi in grandi gruppi di 40-60 uomini che attirano il fuoco dell’artiglieria. Di solito vicino al fronte ci si sposta in gruppi molto più piccoli.

Una statua di Lenin danneggiata a Sudzha, nella regione russa del Kursk, il 16 agosto 2024 (AP Photo)
I militari nordcoreani non avevano ben presente lo scenario nel quale si sarebbero trovati e ignoravano anche la minaccia dei droni Fpv, i piccoli droni commerciali carichi di esplosivo che volano a bassa quota lungo la linea del fronte e danno la caccia a chiunque sia così imprudente da farsi sorprendere lontano da un riparo. Sui canali Telegram dove i dronisti ucraini caricano i video delle loro operazioni ci sono molte scene che mostrano nordcoreani correre in mezzo a grandi spazi aperti per tentare di scampare ai droni in avvicinamento.
A queste cose si può aggiungere che la spedizione nordcoreana, che non ha mezzi pesanti, è arrivata nel momento peggiore dell’anno perché è inverno e tocca spostarsi a piedi tra foreste gelate e pianure coperte di neve. Il freddo invernale è un fattore che da sempre complica le guerre combattute in territorio russo.
Inoltre i nordcoreani hanno di fronte alcuni reparti scelti degli ucraini, che combattono da tre anni. In altri settori del fronte l’esercito ucraino soffre per la mancanza di soldati ma non nel Kursk, dove ha l’ordine di resistere a oltranza perché il territorio della Russia che occupa potrebbe diventare un giorno materia di scambio in un negoziato con Putin. Gli ucraini stanno arretrando a Kursk, ma si tratta di un cedimento lento e chi si difende subisce meno perdite di chi attacca.
Fonti militari ucraine dicono che i soldati nordcoreani, pur con le loro ingenuità tattiche, sono migliori dei soldati russi perché sono più addestrati, corrono di più, portano carichi più pesanti e sopravvivono meglio a condizioni estreme. Sono anche più motivati dal punto di vista ideologico, al punto che alcuni soldati ucraini parlano di «lavaggio del cervello». Durante gli attacchi continuano ad avanzare sotto il fuoco anche quando vedono i compagni morire. Hanno il ruolo di truppe d’assalto: conquistano le posizioni ucraine e, quando ci riescono, le passano ai russi.
Molti soldati nordcoreani preferiscono uccidersi invece che farsi catturare, secondo alcune testimonianze dirette. Usano un metodo per la morte immediata che è stato descritto in alcune istruzioni non ufficiali fatte circolare tra i soldati russi: sdraiarsi a terra, togliere la sicura a una granata e mettersela tra collo e mento.

Un soldato russo spara contro le postazioni ucraine nella regione del Kursk, nell’ottobre del 2024 (Russian Defense Ministry Press Service photo via AP)
Hanno imparato a difendersi dai droni ucraini con un metodo audace: un soldato nordcoreano si muove allo scoperto e fa da esca per attirare un drone, gli altri soldati della sua squadra mirano al drone e lo abbattono. Per riuscire meglio in questa impresa si portano in missione anche fucili a pompa, che sparano cartucce a pallettoni e aumentano di molto le chance di colpire un piccolo drone rispetto ai fucili d’assalto, che sparano colpi singoli.
A differenza dei soldati russi, quelli nordcoreani si sforzano di recuperare i corpi dei loro caduti dal campo di battaglia e li trascinano via, anche con slitte. Di recente sono state create unità che dispongono di traduttori per intendersi meglio con i soldati russi durante le comunicazioni.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, circa 4mila soldati della Corea del Nord sono stati uccisi o feriti in combattimento finora, sugli 11mila inviati a novembre. Fonti governative occidentali hanno detto a BBC che in due mesi circa mille soldati della Corea del Nord sono stati uccisi in Russia. Fonti militari ucraine hanno detto al Washington Post e alla rete britannica Sky News che il contingente della Corea del Nord in Russia adesso è in pausa e non sta combattendo, come se si fosse ritirato per riorganizzarsi meglio.
L’esercito dell’Ucraina ha dato ad alcune squadre di soldati la missione di catturare vivi militari nordcoreani per dimostrare il loro coinvolgimento nella guerra: sabato 11 gennaio è successo, dopo un mese di tentativi. Gli ucraini hanno catturato due nordcoreani e li hanno portati al di qua della linea del fronte, sotto un intenso fuoco di artiglieria dei russi, che volevano uccidere sia gli ucraini sia i nordcoreani catturati.