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  • Sabato 13 settembre 2025

La Triestina è stata comprata da una criptovaluta

La fondazione Dogecoin è la nuova principale azionista della squadra di calcio di Trieste, reduce da anni di crisi

Lo stadio Nereo Rocco di Trieste
Lo stadio Nereo Rocco di Trieste (Giuseppe Bellini/Getty Images)
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La Triestina, squadra di calcio di Trieste che partecipa al campionato di serie C, è stata comprata da House of Doge attraverso la sua controllata Dogecoin Ventures, società collegata alla fondazione Dogecoin legata all’omonima criptovaluta. È la prima volta che una criptovaluta ha il controllo diretto di una squadra di calcio professionistica. House of Doge ha scritto in una nota che l’obiettivo dell’acquisizione è promuovere l’utilizzo di Dogecoin nei pagamenti.

Così come i bitcoin, anche i dogecoin sono una moneta digitale (o criptovaluta) generata attraverso un procedimento noto come estrazione (o mining) e che permette di effettuare transazioni senza necessità di un’autorità centrale. A differenza dei bitcoin, il cui numero è finito, nei dogecoin non c’è un limite massimo alla valuta che si può generare.

Il sistema Dogecoin fu creato nel dicembre del 2013, circa cinque anni dopo l’ideazione di Bitcoin, quando già c’era un relativo fermento nei confronti di certe criptovalute. A creare il sistema Dogecoin furono Jackson Palmer e Billy Markus, due programmatori, che spiegarono di averlo fatto per gioco, come commento “satirico” alla proliferazione di criptovalute di ogni tipo, dalla dubbia attendibilità. Come per gran parte delle altre criptovalute, le applicazioni pratiche dei dogecoin non esistevano: era una valuta che esisteva sostanzialmente solo per essere scambiata, con un valore stabilito dal mercato ma di fatto puramente astratto, come dimostrato dalla sua estrema volatilità.

Il nome “Dogecoin” è un riferimento a un meme con protagonista un cane di razza shiba, le cui foto con una faccia stupita si diffusero nel 2013, in genere accompagnate da buffe frasi scritte in Comic Sans. Il nome “doge” – che evidentemente non ha niente a che fare con i capi di governo della Repubblica di Venezia – è solo un modo in cui, nello slang americano, si storpia la parola “dog” (cane).

Tra il 2017 e il 2018, quando alle criptovalute cominciarono a far caso pure molte persone che fino a un paio di anni prima nemmeno sapevano cosa fossero, anche Dogecoin ebbe un’impennata di valore, arrivando a raggiungere una capitalizzazione di circa due miliardi di dollari. Così come i bitcoin, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 molte criptovalute ebbero una grande e rapida crescita. Poche, però, sono cresciute così tanto come i dogecoin. Una delle persone che più hanno sostenuto i dogecoin – condividendo tantissimi meme sul tema – è il miliardario Elon Musk, proprietario di X, Tesla e SpaceX.

La Triestina è reduce da anni di instabilità economica e diversi cambi di proprietà. Lo scorso anno è riuscita a evitare la retrocessione soltanto ai play out, dopo aver raggiunto il sedicesimo posto in campionato. «Il nostro investimento nella Triestina va ben oltre il calcio», ha detto Marco Margiotta, amministratore delegato di House of Doge. «Si tratta di connettere la comunità globale di Dogecoin con uno dei club più storici d’Europa e dimostrare che gli asset digitali possono generare valore, cultura e passione nel mondo reale».

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