Cosa ci faceva il primo ministro slovacco alla parata militare della Cina
Robert Fico era l'unico leader dell'Unione Europea, e ne ha approfittato anche per incontrare Putin

Alla grande parata militare organizzata a Pechino per commemorare l’80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e dell’occupazione giapponese della Cina c’era un solo capo di governo dei paesi dell’Unione Europea: quello della Slovacchia, Robert Fico.
Fico è primo ministro dall’ottobre del 2023, ed è un politico molto euroscettico, populista e filorusso: lo scorso maggio per esempio aveva partecipato anche alla parata a Mosca per ricordare la vittoria dell’Unione Sovietica nella Seconda guerra mondiale. Sostiene che la Slovacchia debba avere una politica estera autonoma e aperta a collaborare con tutti: in pratica, però, questo ha significato soprattutto che negli ultimi anni la Slovacchia si è avvicinata molto a paesi autoritari e ostili nei confronti di quelli occidentali, come appunto la Russia e la Cina.
A novembre del 2024 Fico e una grande delegazione del governo slovacco avevano visitato la Cina e fatto un accordo di cooperazione bilaterale, in un momento in cui le relazioni tra Unione Europea e Cina erano piuttosto complicate. Nel testo dell’accordo, tra le altre cose, la Slovacchia accettava di sostenere la posizione del governo cinese su Taiwan, l’isola nell’oceano Pacifico che è di fatto indipendente ma che la Cina reclama come parte del proprio territorio.

Fico (a destra, nella foto) insieme al presidente russo Vladimir Putin e a quello cinese Xi Jinping (al centro) durante una cerimonia per la celebrazione della vittoria della Russia nella Seconda guerra mondiale, a Mosca lo scorso maggio (Yuri Kochetkov/Pool Photo via AP)
Come detto, Fico ha mantenuto relazioni molte strette anche con la Russia, pure dopo che questa ha invaso l’Ucraina, soprattutto per ragioni economiche: oggi la Slovacchia è uno dei pochissimi paesi europei, insieme all’Ungheria, che dipendono dal gas russo e vogliono continuare a importarlo. Fico si è anche opposto alle sanzioni proposte dai paesi dell’Unione Europea contro la Russia.
A Pechino Fico ha avuto un lungo incontro con il presidente russo Vladimir Putin, come accaduto già due volte nell’ultimo anno. È una cosa notevole, considerando che Fico è uno dei pochissimi leader europei (insieme al primo ministro ungherese Viktor Orbán) ad avere incontrato Putin dall’inizio dell’invasione in Ucraina, nel febbraio del 2022.
L’incontro è stato parecchio amichevole: Fico ha detto di voler «normalizzare» le relazioni diplomatiche con la Russia e di voler aumentare le importazioni di gas. Ha anche scritto su Facebook di avere «un messaggio» da parte di Putin e del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, da riferire al presidente ucraino Volodymyr Zelensky (che Fico dovrebbe incontrare venerdì). Nelle ultime settimane Fico ha criticato gli attacchi dell’Ucraina contro gli impianti petroliferi russi, anche perché alcuni di quelli portano petrolio in Slovacchia. Durante l’incontro ha detto che venerdì affronterà la questione con Zelensky. Putin ha suggerito alla Slovacchia di interrompere le forniture di energia all’Ucraina, come ritorsione.
In passato la politica estera di Fico è stata spesso criticata dall’Unione Europea. La sua recente visita in Cina è stata criticata molto anche dai giornali progressisti slovacchi e dai partiti dell’opposizione, che sostengono che l’avvicinamento della Slovacchia alla Russia e alla Cina la renda più isolata nell’Unione Europea. Negli scorsi mesi in Slovacchia c’erano state anche grosse proteste contro Fico, proprio per contestare le sue politiche e in particolare la sua vicinanza alla Russia.



