La più grande iniziativa indipendente per portare cibo a Gaza
Tra pochi giorni partirà la Global Sumud Flotilla da diversi porti del Mediterraneo, anche dall’Italia: gli obiettivi sono ambiziosi

Tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre da vari porti del Mediterraneo partiranno le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla: è la più grande iniziativa indipendente mai avviata finora per cercare di portare aiuti umanitari ai civili della Striscia di Gaza e rompere l’assedio navale che Israele ha imposto sulla Striscia.
La Flotilla sarà composta da decine di barche su cui partiranno delegazioni di attivisti e professionisti da 44 paesi del mondo. La partenza principale avverrà da Barcellona il 31 agosto, con una partenza secondaria da Tunisi il 4 di settembre. Delle imbarcazioni partiranno anche da altri porti del Mediterraneo: per esempio ci saranno una partenza da Genova il 31 agosto e una dalla Sicilia il 4 settembre.
Tutte queste barche si incontreranno nel Mediterraneo orientale (non è ancora chiaro dove) e cercheranno di rompere l’assedio navale imposto da Israele: significa che cercheranno di attraccare a Gaza, per consegnare alla popolazione gli aiuti che trasportano e, nei loro piani, per creare un corridoio umanitario che consenta di rifornire la popolazione di beni di prima necessità.
È un obiettivo molto difficile da raggiungere, quasi impossibile. Attualmente l’esercito israeliano non consente ad alcuna imbarcazione non autorizzata nemmeno di avvicinarsi alle coste della Striscia.

La sindaca di Genova Silvia Salis (al centro) impacchetta aiuti da caricare sulle barche della Global Sumud Flotilla, 27 agosto 2025 (ANSA/LUCA ZENNARO)
Il blocco imposto da Israele esiste in varie forme da decenni, e non riguarda soltanto le imbarcazioni che cercano di avvicinarsi alle coste della Striscia. Prima dell’inizio della guerra, i pescatori palestinesi non potevano allontanarsi più di tanto dalla costa senza rischiare di essere fermati o colpiti dalle navi da guerra israeliane. Fino a qualche anno fa le navi palestinesi potevano spingersi fino a 11 chilometri dalla costa per pescare, ma nel 2018 Israele ha ristretto l’area a 5,6 chilometri.
Dall’inizio della guerra c’è il divieto totale di navigazione di tutte le navi palestinesi. Israele ha anche vietato alle persone di fare il bagno in spiaggia.
Iniziative come quella della Global Sumud Flotilla (che finora erano state chiamate Freedom Flotilla) hanno una storia lunga quanto il blocco navale israeliano. Nel corso dei decenni decine di imbarcazioni hanno provato a forzare il blocco e a raggiungere le coste di Gaza. Le barche però sono sempre state fermate dalla marina israeliana, anche con abbordaggi che hanno avuto conseguenze violente.
La prima grossa iniziativa nominata “Freedom Flotilla” risale al 2010 ed è famosa perché tra le imbarcazioni che vi parteciparono ci fu la Mavi Marmara, una nave turca che fu abbordata dalla marina israeliana mentre si trovava ancora in acque internazionali diretta verso Gaza. Alcuni membri dell’equipaggio della nave cercarono di resistere all’abbordaggio dei militari israeliani, e nove di loro furono uccisi. Il caso della Mavi Marmara creò enorme scandalo e danneggiò negli anni successivi le relazioni diplomatiche tra Turchia e Israele, perché otto delle persone uccise erano turche, e una turco-statunitense. Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite definì l’assalto di Israele contro la Mavi Marmara «sproporzionato», «brutale» e una violazione del diritto internazionale.
Tra il 2010 e il 2023 ci sono stati vari altri tentativi di forzare il blocco navale a Gaza, tutti intercettati dalla marina israeliana.
Dall’inizio dell’attuale guerra la Freedom Flotilla ha già fatto tre tentativi di raggiungere Gaza:
• Nel maggio del 2025, quando un gruppo di attivisti partì dalla Tunisia a bordo della barca Conscience. Mentre si trovava non lontano dalle coste di Malta, però, la barca fu colpita due volte, secondo gli attivisti da un drone israeliano. Israele ha sempre smentito, ma la versione degli attivisti è ritenuta credibile. Nessuno fu ferito gravemente ma la Conscience, danneggiata, non poté proseguire.
• Nel giugno del 2025 c’è stato un altro tentativo con la barca Madleen. Quella missione è diventata molto nota perché a bordo c’era l’attivista climatica Greta Thunberg. La Madleen è stata abbordata dalla marina israeliana, portata in Israele e il suo equipaggio espulso.
• Nel luglio del 2025 un’altra barca, la Handala, è partita da Siracusa. Anche quella è stata abbordata e fermata.

La partenza della Handala da Siracusa, 13 luglio 2025 (UFFICIO STAMPA FREEDOM FLOTTILLA ITALIA)
Con la Global Sumud Flotilla, gli attivisti sperano che il gran numero di imbarcazioni (non si sa ancora quante saranno, ma sicuramente decine) ne renderà più difficile l’intercettazione, anche se già in passato altre iniziative della Flotilla avevano utilizzato molte barche ed erano state comunque bloccate.
L’iniziativa della Global Sumud Flotilla nasce dall’unione di quattro organizzazioni: la Freedom Flotilla Coalition (che è l’organizzazione che ha gestito tutte le Freedom Flotilla dal 2010 a oggi), la Global March to Gaza (che a giugno aveva già organizzato una marcia via terra verso Gaza), l’organizzazione di coordinamento nordafricano Maghreb Sumud Flotilla e quella del sud-est asiatico Sumud Nusantara. Sumud è una parola araba che significa “resistenza”, “perseveranza”, e che ha contribuito a dare il nome all’iniziativa.
Oltre all’obiettivo primario di consegnare cibo a Gaza, la Flotilla ha anche obiettivi politici. Gli organizzatori intendono rendere note al più ampio pubblico possibile le conseguenze del blocco navale israeliano contro la Striscia di Gaza, e le condizioni della popolazione civile. Sperano di coinvolgere il più possibile l’opinione pubblica, e che le persone che sostengono la causa della Flotilla facciano pressione sui propri governi per convincere Israele ad allentare il blocco degli aiuti.
Anche per questo le iniziative della Freedom Flotilla sono sempre state sostenute da personaggi famosi e del mondo dello spettacolo. La Freedom Flotilla di giugno, quella su cui era salpata Greta Thunberg, era stata pubblicamente sostenuta da attori come Mark Ruffalo e Susan Sarandon. In Italia la Freedom Sumud Flotilla è sostenuta pubblicamente dal fumettista Zerocalcare e da decine di altre personalità.



