I Mondiali femminili di pallavolo sono molto italiani
L’Italia è favorita, sono italiani 6 allenatori su 32 e arrivano dal campionato italiano quasi 50 giocatrici

Nella pallavolo l’Italia femminile è la migliore Nazionale al mondo: non perde da 31 partite e spesso vince 3 set a 0, senza lasciarne nemmeno uno alle avversarie. Sta andando così anche ai Mondiali in corso in Thailandia, dove l’Italia ha vinto 3-0 le sue prime due partite e già è certa di giocare la fase successiva, che si concluderà con la finale del 7 settembre. Il dominio italiano nella pallavolo femminile va però oltre la Nazionale, come mostrano la presenza ai Mondiali di diversi allenatori italiani e del campionato italiano e di decine di pallavoliste straniere che giocano nel campionato italiano.
L’Italia femminile ha vinto le Olimpiadi nel 2024 e poche settimane fa la Nations League, un torneo annuale tra le migliori Nazionali al mondo. È saldamente in testa al ranking mondiale e già prima dell’arrivo dell’allenatore argentino Julio Velasco era tra le migliori al mondo. La differenza è che ora ha trovato una continuità senza precedenti e con pochi paragoni in altri sport. Inoltre, anche per merito di Velasco, l’Italia è riuscita a vincere dando nel frattempo la possibilità a giovani pallavoliste di giocare in Nazionale. È il cosiddetto ricambio generazionale, reso possibile da un movimento pallavolistico altamente competitivo che offre molte ottime scelte a Velasco.
Oltre che nella Nazionale italiana, a questi Mondiali il successo della pallavolo femminile italiana sta anche altrove. Nel Belgio, contro cui l’Italia giocherà martedì la sua terza e ultima partita della fase a gironi, ci saranno tre pallavoliste del campionato italiano (Nathalie Lemmens, Silke Van Avermaet e Britt Herbots). E sono addirittura sei le pallavoliste della Nazionale tedesca che dalla prossima stagione giocheranno in A1, la massima divisione del campionato italiano femminile di pallavolo.
In totale, contando anche le italiane, ai Mondiali sono 48 – distribuite in 20 Nazionali – le pallavoliste che da ottobre giocheranno in A1. Tra loro ci sono 12 delle 14 italiane convocate da Velasco. Le uniche che giocheranno all’estero sono Myriam Sylla e Alessia Orro, che nell’ultima stagione hanno giocato in A1 nella Numia Vero Volley Milano e dalla prossima giocheranno rispettivamente al Galatasaray e al Fenerbahçe nel campionato turco, l’unico a un livello paragonabile a quello italiano.
Oltre alle italiane, su tutte l’opposta Paola Egonu, tra le pallavoliste che giocano in A1 ci sono alcune tra le migliori al mondo, come la schiacciatrice brasiliana Gabriela Braga Guimarães, più nota come Gabi, che gioca dall’anno scorso nell’Imoco Volley Conegliano, altra squadra di A1. Per due anni consecutivi Conegliano ha vinto la CEV Champions League, la più importante competizione europea per club, e quest’anno ha vinto tutte e cinque le competizioni a cui ha partecipato. A Conegliano Gabi è compagna, tra le altre, dell’opposta svedese Isabelle Haak, finora la miglior realizzatrice dei Mondiali, con 56 punti.

Gabi nel 2024 a Parigi (© Richard Callis/Sport Press Photo via ZUMA Press)
Ci sono poi gli allenatori, che come succede da ormai diversi anni sono italiani anche per diverse squadre straniere. Il Canada è allenato da Giovanni Guidetti, la Germania da Giulio Cesare Bregoli, il Messico da Nicola Negro, la Polonia da Stefano Lavarini, la Svezia da Lorenzo Micelli e la Turchia da Daniele Santarelli. Oltre a essere allenatori delle rispettive Nazionali straniere, Negro, Lavarini e Santarelli sono anche allenatori di tre squadre di A1: Reale Mutua Fenera Chieri ’76, Vero Volley Milano e Imoco Conegliano. Nella pallavolo è abbastanza frequente che gli allenatori abbiano un doppio incarico, in un club e in una Nazionale.
È un po’ come se nel calcio maschile l’Italia fosse la grande favorita per i Mondiali, dopo esserci arrivata senza mai perdere e quasi senza subire gol, con l’Inter vincitrice delle ultime due Champions League e del Mondiale per Club, fresca di triplete e con in squadra un paio di fortissimi italiani e un altro paio di fortissimi giocatori di alcune delle più quotate Nazionali straniere. Con allenatori italiani di importanti squadre di club italiane ed europee ad allenare altre forti Nazionali straniere.

L’Italia dopo aver vinto la Nations League, il 27 luglio a Lodz, in Polonia (© Fot. Anna Klepaczko/Newspix via ZUMA Press)
Oltre al celebratissimo lavoro di Velasco, che ha preso una squadra molto forte e l’ha resa quasi imbattibile e vincente, c’è insomma molto altro. In parte è merito della Federazione italiana di pallavolo (anche nota come Federvolley) e in parte della Lega Pallavolo Serie A Femminile, che è fin qui riuscita a bilanciare lo strapotere della Imoco Conegliano, vincitrice degli ultimi sette campionati, con una generale crescita di livello di altre squadre. Tra le altre, è successo grazie a una regola che limita a 4 il numero massimo di pallavoliste straniere che le squadre di A1 possono avere in campo. Da un lato la regola dà spazio alle giocatrici italiane in un campionato competitivo, dall’altro fa sì che le squadre, specie le più forti, scelgano con grande attenzione le pallavoliste straniere.
– Leggi anche: La Nazionale femminile ha fatto un gran bene alla pallavolo italiana



