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  • Mercoledì 20 agosto 2025

Un torneo di doppio senza giocatori di doppio, o quasi

Agli US Open c'è un nuovo torneo per coppie miste, ma ci giocano i singolaristi più famosi: con l'eccezione di due italiani molto motivati

Lo spagnolo Carlos Alcaraz e la britannica Emma Raducanu durante la loro prima e unica partita del torneo di doppio misto agli US Open, 19 agosto 2025
(Frey/TPN/Getty Images)
Lo spagnolo Carlos Alcaraz e la britannica Emma Raducanu durante la loro prima e unica partita del torneo di doppio misto agli US Open, 19 agosto 2025 (Frey/TPN/Getty Images)
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Gli US Open (uno dei quattro tornei del Grande Slam, i più prestigiosi e importanti del tennis) sono iniziati a New York con il torneo di doppio misto, quello giocato cioè da coppie formate da un uomo e una donna. È una cosa molto inusuale: di solito il doppio misto si gioca in contemporanea con gli altri tornei di singolare e doppio, che si prendono la grandissima parte delle attenzioni. C’è una volontà evidente di dare grande visibilità a questo torneo di doppio misto, che è stato eccezionalmente pubblicizzato con mesi d’anticipo, soprattutto puntando su un cambio di formato.

Il torneo ora è assai più breve e ha una programmazione molto snella, ma soprattutto la maggior parte dei posti è stata riservata ad alcuni dei migliori o dei più popolari tennisti e tenniste del mondo, come Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Iga Swiatek, Emma Raducanu, che i doppi non li giocano mai (Sinner alla fine si è dovuto ritirare per riprendersi da un infortunio). Per molti addetti ai lavori e commentatori queste novità sono un problema, perché hanno fatto in modo che i migliori specialisti della disciplina venissero esclusi arbitrariamente e che il doppio misto venisse di fatto declassato a un’esibizione in cui la competitività conta ben poco.

L’unica coppia partecipante specializzata nel doppio è quella formata dagli italiani Andrea Vavassori e Sara Errani, che hanno vinto l’ultima edizione del torneo e hanno criticato pubblicamente l’operazione. Hanno vinto le prime due partite senza troppa fatica e nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 agosto (alle 2) giocheranno la semifinale contro la coppia formata dagli statunitensi Danielle Collins e Christian Harrison (lui doppista, lei no).

Che tennisti come Alcaraz o Swiatek (entrambi al secondo posto delle rispettive classifiche mondiali) partecipino a un torneo di doppio è abbastanza eccezionale. Ormai i tennisti migliori del mondo si concentrano quasi esclusivamente sul singolare, che col passare del tempo è diventato più prestigioso, più apprezzato e decisamente più redditizio del doppio, che invece negli ultimi decenni ha perso molta importanza (e molto pubblico). È ancora più eccezionale che giochino il doppio misto, considerato secondario anche rispetto al doppio, sia femminile che maschile.

I tennisti inoltre lamentano da tempo di giocare troppe partite, e in condizioni sempre più difficili, con gravi conseguenze sul loro fisico e sulle prestazioni. Fino a un po’ di anni fa era comune che i tennisti e le tenniste giocassero sia in singolare che in doppio, oggi è una cosa molto rara (un’eccezione è l’italiana Jasmine Paolini, che è pure tra le migliori al mondo in entrambe le discipline).

Lo spagnolo Carlos Alcaraz e la britannica Emma Raducanu durante gli ottavi di finale del torneo, 19 agosto 2025 (AP Photo/Yuki Iwamura)

Carlos Alcaraz ed Emma Raducanu durante gli ottavi di finale del torneo, 19 agosto 2025 (AP Photo/Yuki Iwamura)

Per questo doppio misto si è quindi deciso di dimezzare i partecipanti e di cambiare le regole di qualificazione. Le coppie sono passate da 32 a 16. Otto sono state scelte con “wild card”, un tipo di invito deciso dagli organizzatori senza tenere conto delle classifiche e dei risultati; le altre otto si sono qualificate in base alla loro posizione nelle classifiche del singolare e non di quelle del doppio, come succede di solito (le classifiche mondiali del singolare e del doppio sono separate, e ogni tennista concorre a entrambe in base ai risultati che ottiene in ciascuna disciplina). Anche le regole delle partite sono state modificate per rendere il torneo meno faticoso e più veloce.

Come ulteriore incentivo alla partecipazione, gli organizzatori degli US Open hanno quintuplicato il montepremi del torneo rispetto all’anno scorso. Nel 2024 Errani e Vavassori vinsero 200mila dollari (circa 170mila euro) in due; nel 2025 la coppia vincitrice si potrà dividere un milione di dollari (più di 850mila euro).

Sara Errani e Andrea Vavassorialzano il trofeo del doppio misto agli U.S. Open del 2024, 5 settembre 2024 (AP Photo/Julia Nikhinson, File)

Sara Errani e Andrea Vavassori alzano il trofeo del doppio misto agli US Open del 2024, 5 settembre 2024 (AP Photo/Julia Nikhinson)

Gli organizzatori comunque sono riusciti nel loro intento: oltre a quelli già citati, hanno convinto a partecipare per esempio Novak Djokovic, Jack Draper, Jessica Pegula, Naomi Osaka e la 45enne Venus Williams, che a differenza di quasi tutti ha avuto una carriera di altissimo livello da doppista (quasi sempre con la sorella Serena).

A parte Errani e Vavassori, tutte le altre coppie del torneo sono piuttosto inedite e strane. Alcune sono nate all’ultimo momento, come quella tra l’italiano Lorenzo Musetti e la statunitense Caty McNally, altre sono state selezionate e presentate con più attenzione, per attirare ancora di più l’interesse del pubblico.

È stato soprattutto il caso della coppia Raducanu-Alcaraz, quella che di gran lunga ha ricevuto più attenzioni, in gran parte create un po’ a tavolino e incentivate dagli stessi media e organizzatori del torneo. I due hanno detto in qualche occasione di starsi simpatici e considerarsi amici, e da lì sono partite speculazioni sulla possibilità che stiano insieme.

I due hanno sempre negato di avere una relazione, ma gli organizzatori degli US Open sono stati comunque capaci di creare una narrazione molto attraente per il pubblico, un’altra cosa che spesso manca nei tornei di doppio. È una di quelle cose che succedono in gran parte su internet e per cui è difficile capire se gli organizzatori del torneo abbiano sfruttato un fenomeno già esistente, o se siano stati loro a creare questa narrazione e alimentarla. Durante la prima (e unica) partita della coppia Raducanu-Alcaraz, l’Arthur Ashe Stadium, che ha 23mila posti, era quasi pieno: una cosa eccezionale per una partita di doppio misto. Alla fine hanno perso rapidamente e in modo abbastanza netto.

Non è un caso che gli US Open abbiano scelto di isolare e pubblicare su YouTube la reazione di Raducanu a un gran colpo di Alcaraz

Alcuni giocatori e commentatori hanno apprezzato le novità, ritenendole un modo per dare maggiore visibilità al doppio. Ci sono state però anche molte critiche, soprattutto per lo spazio quasi nullo riservato agli specialisti della disciplina. Errani e Vavassori hanno detto che questo nuovo formato è «una profonda ingiustizia che manca di rispetto a un’intera categoria di giocatori».

Secondo loro gli organizzatori degli US Open hanno tolto a molti doppisti una delle poche opportunità di partecipare a un torneo del Grande Slam, i tornei più prestigiosi e remunerativi, tra le poche occasioni in cui chi gioca il doppio misto può mettere insieme abbastanza soldi per mantenere la propria carriera. Il fatto che il montepremi sia quintuplicato rispetto all’anno scorso ha reso la beffa ancora più evidente.

Secondo la canadese Gaby Dabrowski, vincitrice di due Slam nel doppio misto, questo non è nemmeno il modo giusto di valorizzare la disciplina del doppio. Un grande singolarista, infatti, non è detto che sappia giocare bene in coppia o rendere una partita di doppio altrettanto avvincente e spettacolare quanto una di singolo: Alcaraz è un tennista fenomenale in singolare, ma è stato eliminato alla prima partita del doppio misto in soli 50 minuti. Per questo molti specialisti del doppio ritengono che questo non si possa considerare un vero torneo del Grande Slam, ma piuttosto un’esibizione, pensata soprattutto per l’intrattenimento e lo spacchettamento di contenuti per i social. 

Dopo essersi qualificato per la semifinale, Vavassori ha detto che lui ed Errani vogliono vincere il torneo per «mostrare che anche i giocatori di doppio sono grandi giocatori», sfidando così l’idea che il doppio non richieda lo stesso livello di abilità e qualità del singolare. In effetti, i due sembrano particolarmente motivati a vincere gli US Open: il Guardian ha scritto che giocano ogni punto con una «intensità frenetica» e che urlano ogni volta che segnano.