Sull’Ucraina, Trump ha preso le posizioni di Putin
Mentre lunedì alla Casa Bianca sono attesi Zelensky, Meloni, Macron, Merz, Starmer e altri, che proveranno a fargli cambiare idea

Lunedì quasi tutti i più importanti leader europei accompagneranno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una visita alla Casa Bianca, organizzata in gran fretta dopo l’incontro in Alaska fra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump, in cui quest’ultimo è stato evidentemente molto influenzato dalle posizioni russe. Oltre a Zelensky lunedì saranno a Washington:
• il presidente francese Emmanuel Macron;
• il cancelliere tedesco Friedrich Merz;
• il primo ministro britannico Keir Starmer;
• la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni;
• la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen;
• il presidente finlandese Alexander Stubb;
• l’ex primo ministro olandese e attuale segretario generale della NATO Mark Rutte.
Il loro compito in questa grande riunione internazionale un po’ improvvisata sarà di assicurarsi che non ci siano incomprensioni tra Trump e Zelensky: durante il loro precedente incontro a Washington, a febbraio, i due avevano finito per litigare, compromettendo per mesi i rapporti tra Stati Uniti e Ucraina.

L’incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca a febbraio 2025 (AP Photo/ Mystyslav Chernov)
I leader europei cercheranno inoltre di riavvicinare Trump alle posizioni dell’Ucraina e dell’Europa. In Alaska Putin è riuscito a manipolare il presidente americano, e dopo l’incontro il presidente americano ha iniziato a fare dichiarazioni che ricalcano il punto di vista della Russia sulla guerra in Ucraina. Prima di incontrare i leader europei Trump ha scritto su Truth, il suo social network che usa anche per annunci ufficiali, di escludere che l’Ucraina possa riottenere la Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014, e ha anche escluso categoricamente l’ingresso del paese nella NATO, l’alleanza militare che riunisce la maggior parte dei paesi occidentali: sono due delle richieste principali della Russia.
Prima dell’incontro con Putin, Trump era favorevole a un cessate il fuoco immediato per porre fine subito ai combattimenti e avviare solo dopo un negoziato di pace. Questa è da tempo la posizione dei leader europei, che vorrebbero che Trump forzasse Putin ad accettare un cessate il fuoco immediato. Ma è una posizione sconveniente per la Russia, che è all’offensiva su vari fronti in Ucraina ed è convinta di poter conquistare nuovi territori.
Anche su questo, dopo l’incontro con Putin, Trump ha cambiato idea: ha detto pubblicamente che l’Ucraina dovrebbe iniziare immediatamente a negoziare un accordo di pace, e secondo le ricostruzioni di vari media ora è favorevole a saltare il cessate il fuoco. Questo dà alla Russia il tempo di andare avanti con la sua offensiva militare. Inoltre – sempre secondo le ricostruzioni fatte sui media – Trump è disponibile a impostare i negoziati sulla base di una proposta avanzata da Putin e ovviamente molto favorevole alla Russia.

Trump e Putin in Alaska, 15 agosto 2025 (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson)
Putin avrebbe proposto a Trump un accordo di pace in base al quale l’Ucraina dovrebbe cedere l’intero territorio del Donbas (composto dalle regioni di Luhansk e Donetsk), comprese le aree che la Russia non ha conquistato. La Russia inoltre manterrebbe i territori occupati anche fuori dal Donbas. In cambio Putin prometterebbe la fine dei combattimenti e fornirebbe garanzie scritte sul fatto che la Russia non attaccherà più l’Ucraina. In passato la Russia è più volte venuta meno alle sue garanzie, anche scritte.
Queste condizioni sono irricevibili per l’Ucraina – la cui Costituzione, tra le altre cose, vieta di cedere territorio nazionale. Oleksandr Merezhko, che presiede la commissione Affari esteri del parlamento ucraino, ha detto al Financial Times: «Sembra che Trump si sia messo dalla parte di Putin e che entrambi vogliano costringerci ad accettare un trattato di pace che in realtà è una resa per l’Ucraina». Un altro funzionario che ha chiesto di rimanere anonimo ha detto che l’incontro è stato «una pugnalata alla schiena».

Donald Trump a giugno del 2025 (AP Photo/Alex Brandon)
Tra sabato e domenica i leader europei hanno cercato anche di blandire Trump con le loro dichiarazioni pubbliche: il primo ministro britannico Keir Starmer per esempio lo ha ringraziato sostenendo che «i suoi sforzi ci hanno portato vicini come mai prima d’ora a porre fine alla guerra illegale della Russia in Ucraina». Da questo punto di vista, come ha notato l’analista del Financial Times Gideon Rachman, è notevole come tutte le parti in causa (Russia, Ucraina, Europa) stiano di fatto cercando di manipolare il presidente americano.
Un’altra questione di cui i leader europei sono tornati a parlare sono le garanzie di sicurezza che gli alleati potranno fornire all’Ucraina una volta che – indipendentemente dalle condizioni – saranno terminati i combattimenti. Queste garanzie di sicurezza possono implicare forniture di armi, ma anche l’invio di contingenti di soldati a difesa del territorio ucraino. Domenica è prevista una riunione online tra i leader di Francia, Germania e Regno Unito, che sono stati i più attivi a sostegno dell’Ucraina.



