Ci sarà una «coalizione di volenterosi» sulla guerra in Ucraina
Cioè un gruppo di paesi che elaborerà un accordo di pace da presentare agli Stati Uniti: lo ha annunciato Keir Starmer dopo una riunione tra leader europei a Londra

Nel pomeriggio di domenica a Londra si è svolta una riunione di leader europei per discutere della guerra in Ucraina: il primo ministro britannico Keir Starmer, che ha coordinato la riunione, ha detto che alcuni partecipanti hanno accettato di formare una “coalizione di volenterosi”, ossia un gruppo di paesi che si occuperà di elaborare un piano di pace per risolvere la guerra fra Russia e Ucraina e di farne rispettare le condizioni, garantendo anche una presenza militare nel paese.
Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentati di alcuni paesi non europei, come il Canada e la Turchia. C’era anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, reduce dal disastroso incontro di venerdì con il presidente statunitense Donald Trump alla Casa Bianca. Starmer non ha specificato da quali paesi sarà composta la coalizione, ma ha detto che le discussioni sul punto saranno guidate da Regno Unito e Francia, che potranno farne parte anche paesi extraeuropei, e che il piano avrà bisogno del sostegno degli Stati Uniti. L’annuncio è in linea con le richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che negli scorsi giorni aveva detto di avere bisogno di garanzie di sicurezza da parte dei propri alleati prima di accettare un eventuale cessate il fuoco, nel caso in cui questo non venisse poi rispettato dal presidente russo Vladimir Putin.
Starmer ha detto di aver discusso del piano con Donald Trump sabato durante un colloquio telefonico, e ha aggiunto che i leader europei collaboreranno per continuare a sostenere economicamente e militarmente l’Ucraina, per far sì che il paese sia presente in tutte le future trattative sulla fine della guerra. Ha anche annunciato che il Regno Unito approverà un prestito da 1,6 miliardi di sterline (1,94 miliardi di euro) per consentire all’Ucraina di acquistare nuovi missili, dopo quello da 2,26 miliardi di sterline (2,74 miliardi di euro) annunciato ieri.
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha anticipato alcuni contenuti del piano in un’intervista al quotidiano Le Figaro, spiegando che in una fase iniziale Francia e Regno Unito proporranno un cessate il fuoco di un mese che riguarderà «i cieli, i mari e le infrastrutture energetiche» dell’Ucraina. Dall’ipotetico cessate il fuoco sarebbero quindi esclusi i combattimenti via terra. Macron ha aggiunto che un eventuale dispiegamento di truppe europee, a cui Francia e Regno Unito hanno già dato il proprio assenso, arriverebbe solo in una fase successiva.
All’incontro ha partecipato anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha confermato l’intenzione dei partecipanti di aumentare gli aiuti militari ed economici per «trasformare l’Ucraina in un porcospino d’acciaio indigeribile per i potenziali invasori», citando una curiosa metafora usata la scorsa settimana dall’ex primo ministro britannico Boris Johnson. Von der Leyen ha detto anche che, durante la riunione straordinaria del Consiglio europeo del prossimo 6 marzo, presenterà un piano per incrementare gli investimenti nella difesa dei paesi dell’Unione Europea.

(Justin Tallis/AP)
Oltre a Starmer, Zelensky e von der Leyen, hanno partecipato tra gli altri i leader di Germania, Francia, Spagna, Italia, Polonia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania e Canada. Sono stati convocati anche il ministro degli esteri della Turchia, il segretario generale della NATO e il presidente del Consiglio europeo. La maggior parte di loro aveva manifestato sostegno a Zelensky e al popolo ucraino dopo la lite con Trump.
Zelensky era arrivato a Londra poche ore dopo l’incontro alla Casa Bianca di venerdì, finito con un duro confronto con Trump e il suo vice JD Vance. Erano emerse le grandi differenze sui rispettivi punti di vista sulla guerra, con Vance che aveva interloquito duramente e alzando la voce, interrompendo e attaccando verbalmente Zelensky più volte. Il presidente ucraino era stato rimproverato per non avere dimostrato gratitudine per il sostegno statunitense in questi anni di guerra. Trump lo aveva inoltre accusato di «giocare con la vita di milioni di uomini» e di rischiare «la Terza guerra mondiale», nel caso di un mancato accordo. Zelensky aveva mantenuto la calma, ma l’incontro era stato poi bruscamente concluso da Trump, senza che venisse firmato l’accordo sulle risorse minerarie ucraine.
Nelle ore successive, Zelensky aveva detto di essere dispiaciuto per l’esito dell’incontro e aveva poi diffuso un comunicato, ribadendo la propria gratitudine nei confronti degli Stati Uniti per il sostegno dato all’Ucraina finora. Il messaggio era un modo per iniziare a ricucire i rapporti con Trump, anche in vista degli eventuali prossimi negoziati.
Zelensky ha ribadito la sua volontà di distendere i rapporti con Trump anche domenica: dopo l’incontro di Londra ha detto che le trattative con gli Stati Uniti continueranno, e che è pronto a firmare l’accordo sui minerali. Trump considera l’accordo una condizione necessaria per ipotizzare un proseguimento del sostegno militare all’Ucraina nella guerra contro la Russia, ma soprattutto un “risarcimento” per quanto già fatto dagli Stati Uniti in questi tre anni di invasione russa. Zelensky ha aggiunto anche che, a differenza di quanto accaduto venerdì, auspica che le prossime riunioni con Trump possano tenersi a porte chiuse.
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