Un Tour de France ancora molto aperto
Quello femminile: con la favorita che l’anno scorso lo perse per 4 secondi, la “meno favorita” che lo vinse e una “debuttante” di 33 anni, tra le altre

L’ultima volta che il Tour de France maschile si decise nell’ultima tappa fu nel 2020. Da allora, nei cinque anni in cui Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard si sono alternati tra il primo e il secondo posto, i momenti decisivi sono sempre stati diversi giorni prima del finale. In particolare negli ultimi due anni, si è arrivati alle ultime tappe con Pogačar ormai quasi certo di vincere e Vingegaard saldamente secondo. Non è così al Tour de France femminile, che è iniziato sabato 26 luglio e finirà domenica 3 agosto.
L’anno scorso il Tour femminile fu vinto – e perso – nell’ultima tappa per 4 secondi. Quest’anno, a tre tappe dalla fine, è ancora tutto piuttosto aperto, indeciso e in bilico, con almeno tre atlete che ancora possono vincere la maglia gialla finale, che così come al Tour maschile è indossata da chi è in prima posizione in classifica.
Le tre favorite sono la polacca Katarzyna Niewiadoma (vincitrice nel 2024), la nederlandese Demi Vollering (seconda nel 2024 e vincitrice nel 2023) e la francese Pauline Ferrand-Prévot, che a 33 anni sta correndo il suo primo Tour de France. Sono ancora in gioco pure la mauriziana Kim Le Court (l’attuale maglia gialla, per cui però sarà difficile mantenerla nelle ultime tappe) e la 35enne nederlandese Anna van der Breggen, che si ritirò nel 2021 e quest’anno, dopo essere stata la direttrice sportiva della squadra di Vollering, è tornata a gareggiare contro di lei.
Dal Tour dell’anno scorso a questo, nel ciclismo femminile sono successe molte cose. Secondo l’Équipe il riassunto-delle-puntate-precedenti, fatto senza risparmiarsi in quanto a enfasi, è questo: «In un’estate e un inverno si sono mosse le placche tettoniche del ciclismo femminile, spostando montagne che sembravano altissime, aprendo falle e facendo emergere nuove terre la cui solidità deve però ancora essere misurata». La montagna era la SD Worx, una squadra fortissima che oggi lo è meno; le falle sono quelle aperte nel 2024 da Niewiadoma e la novità principale è la FDJ-Suez, la nuova squadra di Vollering, che fino a un anno fa correva invece con la SD Worx.
Per quanto riguarda il Tour femminile di quest’anno, le tappe sono state finora pianeggianti o tutt’al più collinari. Fatta eccezione per la tappa del 31 luglio nel Massiccio Centrale, nello spostarsi in diagonale dalla Bretagna verso le Alpi non ci sono ancora state grandi montagne. Molto si deciderà probabilmente sabato 2 agosto, con un arrivo a duemila metri sul Col de la Madeleine, e magari anche nell’ultima tappa di domenica 3 agosto, con quasi 3mila metri di dislivello complessivo.

Fin qui ci sono stati anche i ritiri di due delle principali favorite: l’italiana Elisa Longo Borghini e la svizzera Marlen Reusser, prima e seconda al Giro d’Italia di quest’anno.
Anche per via dell’assenza di una tappa a cronometro (dove in genere si creano importanti distacchi) per ora al Tour c’è una classifica molto corta: tra la prima e la terza ci sono trenta secondi, e tra la prima e la decima meno di un minuto e mezzo. Le Court, Ferrand-Prévot, Niewiadoma, Vollering e Van der Breggen sono, in quest’ordine, le prime cinque in classifica.
Vollering ha 28 anni ed è probabilmente la più forte ciclista in attività: era e resta la favorita per la vittoria. Ha fatto una brutta caduta nei primi giorni ma sembra essersi ripresa; e anche la sua nuova squadra, la FDJ-Suez, sembra per ora in grado di poterla aiutare quando necessario. Tutta la squadra è al Tour con l’obiettivo vincere la maglia gialla e per capire quanto sia importante Vollering per il ciclismo basta dire che ha convinto Nike a tornare a occuparsi di ciclismo anni dopo che – in seguito alle vicende di Lance Armstrong, di cui era uno degli sponsor – aveva deciso di allontanarsene. Oltre al Tour de France del 2023, Vollering ha vinto anche due Vuelta a España, mentre l’anno scorso come detto arrivò seconda al Tour per soli 4 secondi.

Demi Vollering il 30 luglio al Tour de France (Szymon Gruchalski/Getty Images)
Niewiadoma ha 30 anni e una squadra (la Canyon-Sram zondacrypto) più debole rispetto alle avversarie e quest’anno non ha ancora vinto nessuna gara importante. Nemmeno questa volta è la grande favorita, però nelle prime tappe è sempre stata dove serviva stare e – di certo – aver vinto lo scorso Tour per quattro secondi le dà una tranquillità diversa rispetto a Vollering.

Niewiadoma in maglia gialla nel 2024 (Alex Broadway/Getty Images)
Ferrand-Prévot, che corre per la Visma-Lease a Bike, è forse un nome meno noto a chi segue solo di rado il ciclismo femminile su strada. È perché ha corso soprattutto nel ciclocross e nella mountain bike, dove un anno fa ha vinto infine l’oro olimpico (ci provava da un paio di edizioni, ma le era sempre andata male). Quest’anno ha già vinto la Parigi-Roubaix, la corsa ideale per una ciclista che, come lei, va forte con qualsiasi bici e su qualsiasi terreno. Prima del Tour non ha gareggiato per due mesi, ed è dal Giro d’Italia del 2015 che non corre una corsa a tappe altrettanto lunga. Con queste premesse, è difficile darla per favorita, ma per ora è seconda in classifica, a tre tappe dalla fine.

Pauline Ferrand-Prévot alle Olimpiadi di Parigi del 2024 (Tim de Waele/Getty Images)
C’è poi la 29enne Le Court, prima africana a vincere una tappa al Tour femminile: ci sono diversi dubbi sul fatto che possa tenere il passo delle più forti sul Col de la Madeleine, ma al momento è in maglia gialla, con 26 secondi di vantaggio su Ferrand-Prévot e un po’ di secondi su tutte le altre. E tra le altre c’è Van der Breggen, che nonostante i 35 anni e gli anni senza gareggiare è tornata subito molto competitiva.
Le ultime tre tappe del Tour de France femminile saranno nel pomeriggio, con dirette a partire dalle 15 circa su Eurosport (che da qualche settimana è disponibile su Discovery+ o DAZN, ma non più su Sky) e arrivi dopo le 17. Domenica 3 agosto la nona e ultima tappa, da Praz-sur-Arly a Châtel, terminerà invece intorno alle 19.
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