Gli Europei femminili sono andati molto bene, dentro e fuori dagli stadi
La maggior parte delle partite ha fatto il tutto esaurito, e anche in televisione i numeri sono stati ottimi

Gli ultimi Europei femminili di calcio, che si sono giocati in Svizzera dal 2 al 27 luglio, sono stati un successo sotto diversi punti di vista, compreso il numero di persone che ne hanno visto le partite dal vivo o in televisione. Gli Europei appena terminati – vinti dall’Inghilterra – sono stati quelli con il maggior numero di spettatori complessivi (più di 650mila) e sia fuori che dentro gli stadi c’è stata un’atmosfera molto vivace, che c’è spesso nei grandi tornei internazionali maschili di calcio ma che non si era vista quasi mai in quelli femminili.
Su 31 partite giocate 29 hanno fatto il tutto esaurito e in media sono stati venduti 21mila biglietti a partita. Oltre che in Svizzera, negli stati in cui si sono giocate le partite e nelle città che le hanno ospitate, gli Europei femminili hanno avuto anche ottimi risultati in termini di spettatori televisivi, in Italia ma anche in diversi altri paesi (soprattutto in quelli le cui squadre sono arrivate fino alle fasi finali).
Eppure questo successo non era scontato. Fino a pochi mesi fa la Svizzera – che è cara per chi arriva dall’estero e i cui stadi sono più piccoli rispetto ad altri paesi europei – sembrava una scelta poco azzeccata. Era opinione relativamente diffusa che non sarebbe stata in grado di replicare i risultati dell’edizione del 2022 in Inghilterra, dove gli spettatori complessivi erano stati più di 540mila e la finale, giocata a Londra nello stadio di Wembley, era stata vista dal vivo da 87mila persone.
Una differenza rilevante tra gli Europei femminili del 2022 e quelli di questo luglio sta nella capienza media degli stadi: in Inghilterra era di circa 35mila posti, mentre in Svizzera era in media di 20mila posti. Secondo alcuni osservatori usare impianti così sarebbe stato un pericoloso passo indietro per l’immagine del calcio femminile.
Con meno posti disponibili gli Europei in Svizzera si sono giocati però quasi sempre in stadi pieni, cosa che ha contribuito non poco a creare un’atmosfera intensa e festosa (e che allo stesso tempo ha anche fatto sì che i biglietti avessero prezzi piuttosto alti).
All’atmosfera festosa hanno contribuito anche le numerose persone arrivate da tutta Europa per sostenere la propria nazionale. Si è fatto anzitutto notare il tifo svizzero: la Puma, l’azienda che vende le magliette della nazionale svizzera, ha detto di aver venduto durante questi Europei sette volte più magliette della nazionale rispetto a quelle vendute durante i Mondiali femminili del 2023. E prima dei quarti di finale tra Spagna e Svizzera circa 25mila persone (la maggior parte delle quali tifava per la nazionale di casa) hanno sfilato per le strade di Berna fino allo stadio.

I tifosi e le tifose della Svizzera in marcia verso lo stadio di Berna prima del quarto di finale tra Svizzera e Spagna, 18 luglio 2025 (Manuel Winterberger/Eurasia Sport Images/Getty Images)
A fronte di questo grande coinvolgimento locale, gli organizzatori e la stessa UEFA temevano che l’eliminazione della Svizzera (arrivata ai quarti) avrebbe fatto diminuire molto l’interesse che nel paese si era creato verso gli Europei femminili. L’interesse è rimasto invece alto anche per le semifinali e per la finale tra Spagna e Inghilterra.
Il successo di questi Europei, comunque, è stato tutt’altro che locale: ancora prima dell’inizio del torneo il 35 per cento dei biglietti venduti era stato acquistato da persone fuori dalla Svizzera. E una volta iniziato, moltissime nazionali hanno mostrato di avere un tifo molto più numeroso (e rumoroso) di qualche anno fa: per esempio, dal Galles – che partecipava agli Europei per la prima volta – sono arrivate circa 7mila persone.
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Proprio in relazione alle persone arrivate dall’estero gli Europei di quest’anno hanno registrato altri record. Già durante la fase a gironi e poi nei quarti di finale si sono giocate alcune delle partite più seguite di sempre in un Europeo femminile senza che in campo ci fosse la squadra di casa (quella che riempie più facilmente gli stadi).
Il torneo ha quindi beneficiato anche della crescita generale del calcio femminile europeo: il pubblico è più numeroso, il seguito più ampio e internazionale, e anche in campo si vede un livello tecnico e tattico sempre più alto. Le partite sono diventate più incerte, più spettacolari e più divertenti da seguire, anche per chi le guarda da casa.
In Inghilterra la semifinale contro l’Italia è stata l’evento sportivo più visto dell’anno su ITV (la più grande rete televisiva commerciale del Regno Unito), con una media di 8 milioni di spettatori durante i 120 minuti della partita, oltre a 17 milioni di persone collegate in streaming. In Italia, la stessa partita – trasmessa su Rai 1 – è stata vista da più di 4 milioni di persone, circa lo stesso numero di persone che aveva assistito in diretta alla vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon.
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