L’accordo tra Francia e Regno Unito sull’immigrazione ha molti limiti
Dovrebbe permettere di espellere solo una piccola parte dei migranti che arrivano dalla Manica: è soprattutto propaganda

Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno annunciato un accordo che prevede di espellere in Francia una piccola parte delle persone migranti che arrivano nel Regno Unito attraverso il Canale della Manica. Nonostante l’enfasi con cui entrambi lo hanno presentato, almeno inizialmente avrà una portata molto limitata.
Le espulsioni non erano più possibili come conseguenza di Brexit. Prima, in quanto stato membro dell’Unione Europea, il Regno Unito poteva rimandare le persone migranti nel primo paese in cui avevano presentato domanda d’asilo, come previsto dal regolamento di Dublino, la norma europea che regola la gestione delle persone migranti e richiedenti asilo.
Brexit aveva annullato questa possibilità e ripristinarla era il principale risultato che Starmer sperava di ottenere dalla visita di stato di Macron. Era un obiettivo legato anche a ragioni di consensi: negli ultimi mesi sono aumentati gli arrivi attraverso la Manica, molto strumentalizzati dai media di destra e dall’opposizione dei Conservatori e di Reform UK, e per il governo dei Laburisti è importante mostrare di stare facendo qualcosa in una fase di notevole difficoltà politica. Lo stesso Starmer negli ultimi mesi aveva adottato una retorica e slogan contro l’immigrazione pressoché identici a quelli della destra.

Keir Starmer ed Emmanuel Macron durante la visita alla base militare di Northwood, vicino a Londra, il 10 luglio (EPA/TOM SKIPP)
Starmer ha definito l’accordo un «progetto pilota», cioè sperimentale, e ha detto che verrà messo in pratica «nelle prossime settimane». Prima però dovrà essere revisionato dalla Commissione Europea e dagli Stati membri dell’Unione, anche se non è chiaro se ci sarà un voto o un’approvazione formale.
In passato Macron si era opposto a un accordo bilaterale con il Regno Unito, proponendone uno con l’intera Unione, ed è quindi poco sorprendente che sia stato inserito questo requisito. Potrebbe però complicare le cose e rallentare i tempi di attuazione: alcuni stati europei, tra cui Italia e Spagna, avevano espresso timori sul fatto che i migranti espulsi dal Regno Unito venissero rimandati da loro in quanto primi paesi in cui era avvenuta la domanda d’asilo, in virtù del regolamento di Dublino.
L’accordo prevede un rapporto di uno-a-uno nelle espulsioni, cioè che il Regno Unito potrà espellere in Francia una persona migrante arrivata irregolarmente attraverso la Manica solo accogliendone in cambio dalla Francia un’altra che ha diritto all’asilo nel paese.
Questa condizione è una delle ragioni per cui i numeri delle persone coinvolte saranno molto limitati, anche se giovedì né Starmer né Macron ne hanno dati di precisi. Secondo i giornali britannici e loro fonti nel governo, si arriverà a un massimo di 50 persone alla settimana, cioè 2.600 all’anno. Nei primi cinque mesi del 2025 sono arrivate nel Regno Unito attraverso il Canale della Manica quasi 20mila persone migranti, in tutto il 2024 37mila.
La possibilità di ricevere asilo nel Regno Unito sarà negata a persone che in passato hanno provato a entrare illegalmente nel paese, e questo secondo Starmer e Macron sarà un deterrente per le partenze.

Una barca di migranti a Boulogne-sur-Mer, nel nord della Francia, il 4 luglio (AP Photo/John Leicester)
Macron intanto ha detto che il suo governo ha intensificato i controlli sulle coste, senza specificare come: era un’altra richiesta del governo britannico, che nel 2022 si era impegnato a versare a quello francese più di 550 milioni di euro in tre anni, proprio per finanziare il potenziamento delle operazioni di sorveglianza. Inoltre il governo francese si è impegnato a modificare la legge per estendere il raggio d’azione entro cui le forze dell’ordine intercettano le barche, oltre gli attuali 300 metri dalla costa.
Nel Regno Unito l’opposizione di destra ha criticato l’accordo, ritenendolo insufficiente, visto che in media nell’ultimo anno – il primo di governo dei Laburisti – sono arrivate ogni settimana 843 persone migranti dalla Manica. Dopo una prima fase sperimentale, l’obiettivo dei Laburisti è aumentare i numeri delle persone coinvolte.
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