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  • Venerdì 4 luglio 2025

Keir Starmer ha deluso le aspettative

A un anno dalla sua elezione, il primo ministro Laburista britannico non ha fatto le riforme promesse e ha mostrato difficoltà a gestire le crisi

Keir Starmer durante una conferenza del Partito Laburista nel settembre 2024
Keir Starmer durante una conferenza del Partito Laburista nel settembre 2024 (AP Photo/Jon Super)
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Esattamente un anno fa il primo ministro britannico Keir Starmer otteneva una storica vittoria alle elezioni nel Regno Unito, con la più grande maggioranza da quasi trent’anni per il suo Partito Laburista. Un anno dopo, il governo di Starmer è in seria difficoltà: ha perso la fiducia di un pezzo del suo elettorato, ha faticato a portare avanti buona parte delle riforme promesse e proprio negli ultimi giorni si è trovato ad affrontare una ribellione da parte dei suoi parlamentari su una importante misura fiscale.

Esperti e commentatori britannici attribuiscono buona parte delle colpe della crisi a Starmer stesso. Il primo ministro, che in campagna elettorale si era presentato come un uomo pragmatico, un tecnocrate che avrebbe ottenuto risultati concreti e tangibili, ha invece faticato proprio a portare avanti il suo programma di governo, un po’ per scarsa organizzazione interna e un po’ per mancanza di carisma personale.

Al tempo stesso, Starmer non è riuscito a formulare un messaggio e una visione capaci di ispirare la popolazione, la cui fiducia nella classe politica è oggi molto bassa, e di tenere unito il suo partito. Quando fu eletto, Starmer promise che avrebbe iniziato un «decennio di rinnovamento nazionale». Ma anziché cambiare il paese, per ora il suo governo ha più che altro reagito alle crisi del momento, lasciandosi trascinare dai problemi contingenti e spesso operando in maniera confusa.

Il Partito Laburista è passato nei sondaggi dal 33 per cento di un anno fa al 24 per cento, ed è il secondo partito dietro a Reform UK, la formazione populista e di estrema destra di Nigel Farage. Il gradimento personale di Starmer è passato dal 61 per cento subito dopo le elezioni di un anno fa al 23 per cento. Anthony Seldon, un noto storico dei governi britannici, ha detto che quello di Starmer è il peggior inizio di governo per un primo ministro Laburista dal 1945.

Keir Starmer nel dicembre 2024

Keir Starmer nel dicembre 2024 (AP Photo/Darren Staples, Pool)

Le difficoltà politiche e personali di Starmer sono emerse chiaramente questa settimana. Martedì lui e Rachel Reeves, la Cancelliera dello Scacchiere (cioè la ministra delle Finanze), hanno subìto una grave sconfitta politica quando sono stati costretti a ritirare gran parte delle misure previste in un’importante riforma del welfare. La riforma prevedeva tagli per circa 5,5 miliardi di sterline (6,3 miliardi di euro) necessari per ripianare i buchi di bilancio, ma è stata bloccata dopo che più di 100 parlamentari Laburisti si sono ribellati contro il governo e hanno minacciato di votare contro.

Due giorni dopo, giovedì, alla Camera dei Comuni la leader del Partito Conservatore Kemi Badenoch ha attaccato duramente Reeves per la sconfitta, e ha chiuso il suo intervento chiedendo a Starmer se la Cancelliera rimarrà o no al governo. Starmer ha preso la parola subito dopo e anziché difendere Reeves si è lanciato in un discorso sui propri risultati. A quel punto Reeves, che era seduta dietro a Starmer, ha iniziato visibilmente a emozionarsi, e non è riuscita a trattenere le lacrime. Starmer l’ha ignorata, non è chiaro se volutamente o no.

Immediatamente dopo questo scambio, trasmesso in diretta TV, sui mercati il valore della sterlina è cominciato a scendere e il rendimento dei titoli di stato a salire. Questo succede quando gli investitori temono che un paese possa diventare finanziariamente instabile. In questo caso il timore era che Reeves, considerata un’amministratrice affidabile e capace di tenere in ordine i conti dello stato, sarebbe stata rimossa dall’incarico.

Poche ore dopo Starmer ha cercato di rimediare con un evento pubblico in cui ha abbracciato Reeves e ha garantito la sua permanenza al governo. Reeves ha detto poi di essersi commossa per «motivi personali», e Starmer ha detto di non essersi accorto che lei stava piangendo.

Ma il primo ministro è stato ugualmente molto criticato: sia perché durante il dibattito non aveva avuto l’istinto politico di difendere immediatamente la sua Cancelliera dello Scacchiere, che rappresenta la politica economica di tutto il governo; sia perché non aveva avuto la sensibilità personale di accorgersi che Reeves era in difficoltà.

L'abbraccio tra Starmer e Reeves, 3 luglio 2025

L’abbraccio tra Starmer e Reeves, 3 luglio 2025 (Jack Hill – WPA Pool/Getty Images)

Non è stata la prima volta che nel corso di quest’anno Starmer ha avuto difficoltà nel gestire una crisi.

Anzitutto c’è stata la crisi fiscale. Il governo dei Laburisti si è trovato con un buco di bilancio di oltre 22 miliardi di sterline, provocato dalla gestione economica poco accorta dei precedenti governi Conservatori. Per cercare di sistemare le finanze pubbliche Starmer e Reeves hanno alzato alcune tasse (provocando grosse proteste per esempio degli agricoltori) e soprattutto hanno cercato di ridurre la spesa pubblica, con tagli al welfare come quello fallito questa settimana.

La crisi che probabilmente ha pesato maggiormente sull’opinione pubblica è quella dell’immigrazione. Un anno fa Starmer era stato eletto anche grazie a una retorica sull’immigrazione particolarmente dura per un candidato progressista: disse che avrebbe ridotto l’immigrazione irregolare e che avrebbe «schiacciato» i gruppi criminali che con piccole imbarcazioni fanno attraversare il canale della Manica a decine di migliaia di migranti all’anno.

In effetti l’immigrazione complessiva nel Regno Unito è calata notevolmente nell’ultimo anno. Ma i migranti che arrivano dal canale della Manica, cioè quelli che creano maggiore allarme sociale, anche a causa della propaganda dei media di destra, sono aumentati: sono stati 20 mila nei primi sei mesi del 2025, un aumento del 48 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo ha consentito a politici anti immigrazione come Nigel Farage di accusare il governo di essere debole nei confronti della questione migratoria.

Più in generale, il governo di Starmer non è ancora riuscito a portare a termine molte delle grosse riforme che aveva promesso. In alcuni casi è sembrato in ritardo, come se il governo si fosse insediato senza la preparazione necessaria: per esempio la riforma del sistema sanitario nazionale (NHS), una delle questioni più pressanti per l’opinione pubblica britannica, è stata presentata soltanto in questi ultimi giorni, a un anno dall’insediamento. Si tratta peraltro di un piano che richiederà dieci anni per essere completato, e che quindi non porterà benefici immediati alla cittadinanza.

Probabilmente i risultati migliori Starmer li ha avuti in politica estera, dove è riuscito a gestire bene sia il rapporto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sia quello con l’Unione Europea, e dove è riuscito a ottenere per il Regno Unito una centralità che non si vedeva da anni.

Le prossime elezioni nel Regno Unito sono previste non prima della primavera del 2029, e Starmer ha ancora tempo per recuperare il controllo sul paese. Anche altri primi ministri che poi ebbero carriere lunghe e di successo, come Margaret Thatcher e Tony Blair, ebbero difficoltà nel loro primo anno di governo. Thatcher, per esempio, dovette affrontare una rivolta dei suoi stessi ministri.

Starmer ha detto che, dopo un anno di difficoltà e preparazione, ora è arrivato il momento di produrre risultati per i cittadini. Ma dovrà prima rimuovere i dubbi sull’efficacia della sua leadership, e trovare il modo di risolvere alcuni problemi strutturali, a partire dalla grossa crisi di bilancio.