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  • Lunedì 23 giugno 2025

Un primo accordo sui migranti minorenni non accompagnati alle Canarie

Lo stato dovrebbe accettare di farsi carico di una parte di loro, dopo mesi di stallo e scontri tra governo locale e nazionale

Migranti trasferiti al porto di Arrecife, sull'isola di Lanzarote, il 2 giugno
Migranti trasferiti al porto di Arrecife, sull'isola di Lanzarote, il 2 giugno (EPA/ADRIEL PERDOMO)
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Il governo spagnolo e quello locale delle isole Canarie hanno trovato un accordo per sanare la situazione di una parte dei circa 5.800 migranti minorenni “non accompagnati” (ossia arrivati senza i genitori né altri adulti di riferimento) presenti nell’arcipelago. In questi anni l’aumento dei flussi migratori verso le Canarie ha aggravato i problemi di sovraffollamento, dato che le strutture di accoglienza non hanno abbastanza posti, e burocratici, poiché né il governo locale né quello nazionale riescono a gestire le pratiche per registrare i migranti minorenni soli, che restano così senza documenti anche per anni.

L’accordo prevede che i minori non accompagnati che hanno fatto richiesta d’asilo, o che hanno intenzione di presentarla, debbano essere registrati immediatamente nel sistema d’accoglienza statale. Questo consentirebbe loro di uscire da un limbo burocratico: i minori per legge dovrebbero ottenere dei documenti che ne autorizzino la residenza in Spagna entro un paio di mesi, ma in pratica questo succede raramente, e moltissimi restano senza. La registrazione nel sistema d’accoglienza nazionale è anche il presupposto per un trasferimento in altre regioni spagnole, dove le strutture sono meno sovraccariche.

Alle Canarie i migranti minori non accompagnati che hanno fatto richiesta d’asilo sono in totale 1.300. Non è detto che tutti lasceranno la regione, ma l’accordo ha l’obiettivo di migliorare le loro condizioni: è prevista la possibilità che restino alle Canarie, ma lo stato si impegna a sostenere i costi per la loro accoglienza oppure a riceverli nelle strutture che gestisce direttamente. Il governo locale aveva dichiarato lo stato d’emergenza a causa dei costi per l’accoglienza (le Canarie sono una Comunità autonoma, enti simili alle regioni italiane ma con più autonomia).

L’accordo è un passo avanti importante in uno stallo che andava avanti da mesi, a livello sia politico sia istituzionale. Il governo delle Canarie aveva fatto ricorso alla Corte suprema contro il governo, sostenendo che l’accoglienza fosse competenza anche di quello nazionale e accusandolo di venire meno ai suoi obblighi. Lo scorso 26 marzo la Corte aveva ordinato al governo di farsi carico dei migranti minorenni soli che avevano già fatto richiesta d’asilo, includendoli nel sistema statale d’accoglienza. L’accordo è una conseguenza di questa sentenza.

Una barca che ha soccorso 44 migranti arriva al porto di Lanzarote, il 1° giugno

Una barca che ha soccorso 44 migranti arriva al porto di Lanzarote, il 1° giugno (EPA/Adriel Perdomo)

Il governo inizialmente aveva fatto ricorso, ma poi lo aveva ritirato. La Corte aveva fissato un termine di 10 giorni, non rispettato, e a inizio giugno aveva fissato la scadenza al 20 giugno. L’accordo trovato tra il governo nazionale e quello locale verrà ora sottoposto alla Corte suprema: se questa lo considererà sufficiente, verrà poi formalizzato con un protocollo.

Le Canarie sono il punto d’arrivo della cosiddetta “rotta atlantica”, che parte dalle coste dell’Africa occidentale, principalmente Mauritania, Mali, Senegal e Marocco, e punta alle Canarie attraversando l’oceano, che ha correnti più forti e acque più fredde del Mediterraneo. È diventata molto più frequentata che in passato: nel 2024 gli arrivi sono stati circa 47mila, il dato più alto di sempre e in aumento del 18 per cento rispetto al 2023. È anche una fra le più pericolose al mondo: secondo i dati della ong Caminando Fronteras, nei primi 5 mesi del 2025 i morti sono stati quasi 1.500 (nel 2024 ne avevano registrati oltre 10mila, ma è probabile che il numero reale sia ancora più alto). Molti dei migranti che la percorrono sono minori non accompagnati: le nazionalità più rappresentate sono quelle senegalese, maliana e marocchina.

– Leggi anche: Alle Canarie i migranti minorenni restano quasi tutti senza documenti