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  • Martedì 17 giugno 2025

Quella tra Iran e Israele è una guerra di logoramento

Entrambi rischiano di esaurire le proprie risorse, ma un intervento degli Stati Uniti potrebbe cambiare tutto

Un bombardamento israeliano su Teheran, 16 giugno 2025
Un bombardamento israeliano su Teheran, 16 giugno 2025 (AP Photo)
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La guerra aerea tra Israele e l’Iran potrebbe trasformarsi in uno scontro di resistenza, in cui ciascuno dei due paesi cercherà di consumare le riserve militari ed economiche dell’altro. Finora la guerra è stata combattuta a lunghissima distanza. Tutti i giorni i caccia israeliani percorrono gli oltre 1.500 chilometri in linea d’aria necessari per raggiungere la capitale iraniana Teheran, in un viaggio lungo e logisticamente complesso. L’Iran risponde ai bombardamenti con lanci quotidiani di costosi missili balistici a lunga gittata.

Questo tipo di guerra può esaurire rapidamente le risorse di due paesi come Israele (che è piccolo) e l’Iran (che non è tanto ricco). Per ora però entrambi sembrano pronti ad andare avanti a lungo. L’esercito israeliano in particolare ha detto che le sue operazioni, iniziate nella notte tra il 12 e il 13 giugno, richiederanno almeno due settimane, e molti analisti sostengono che la guerra aerea potrebbe durare molto di più.

Questo potrebbe mettere alla prova gli apparati militari e le società di entrambi i paesi. Al momento secondo le fonti ufficiali sono state uccise più di 200 persone iraniane e più di 20 israeliane.

Israele è chiaramente il paese militarmente più avanzato dei due. In poco tempo ha ottenuto la superiorità aerea su Teheran e sta di gran lunga infliggendo i danni maggiori. Ma al tempo stesso è un paese piccolo, che sta affrontando costi enormi: secondo una stima citata dall’Economist, ogni giorno di bombardamenti sull’Iran costa circa 300 milioni di dollari. A questo bisogna aggiungere i costi altrettanto elevati di intercettare i missili lanciati dall’Iran, che secondo una stima citata da Haaretz costa fino a 290 milioni di dollari al giorno.

Un palazzo distrutto da un bombardamento iraniano a Tel Aviv, 16 giugno 2025

Un palazzo distrutto da un bombardamento iraniano a Tel Aviv, 16 giugno 2025 (AP Photo/Baz Ratner)

Se si considera che Israele ha già speso circa 85 miliardi di dollari nelle guerre e operazioni militari messe in atto dal 7 ottobre 2023, è facile capire che i costi stanno diventando sempre meno sostenibili.

A questo si aggiungono le difficoltà militari e logistiche. Per mantenere la superiorità aerea sull’Iran, Israele deve tenere in volo i suoi caccia a ritmi sostenuti, cosa che può causare problemi nel rifornimento e stanchezza per i piloti, tra le altre cose.

Donne iraniane durante il funerale di un leader militare iraniano ucciso dai bombardamenti israeliani, 16 giugno 2025

Donne iraniane durante il funerale di un leader militare iraniano ucciso dai bombardamenti israeliani, 16 giugno 2025 (AP Photo/Matin Hashemi)

L’Iran è il paese che per ora sta subendo le maggiori perdite, sia umane sia materiali, ma è un paese grande, che nella sua storia ha dimostrato ampia capacità di assorbire anche danni molto gravi. L’Iran, come Israele, si stava preparando a un conflitto da decenni, e se è vero che le sue capacità militari sono state danneggiate gravemente nelle prime fasi della guerra, molte rimangono ancora intatte.

L’intelligence israeliana stimava che prima dell’inizio della guerra l’Iran avesse circa 2.000 missili balistici. Nei primi quattro giorni di guerra ne ha lanciati circa 350. È possibile che con i suoi attacchi aerei Israele ne abbia distrutti molti altri, ma si stima che l’Iran abbia ancora almeno un migliaio di missili che può lanciare contro il territorio israeliano. Anche in questo caso molto dipenderà dalla resistenza dei due paesi, e la scommessa è se sarà l’Iran a esaurire per primo i suoi missili oppure Israele a esaurire gli intercettori del sistema di difesa aerea.

Le cose potrebbero cambiare drasticamente se gli Stati Uniti entrassero in guerra assieme a Israele: la loro potenza militare molto più vasta darebbe a Israele un vantaggio formidabile ed enormi capacità di resistenza. Gli Stati Uniti dispongono inoltre di bombe sufficientemente potenti da distruggere i siti nucleari iraniani costruiti sottoterra, cosa che finora gli israeliani non sono riusciti a fare. Anche per questo è probabile che la guerra cominciata da Israele abbia un ulteriore obiettivo, oltre a quelli dichiarati: trascinare dentro Donald Trump.