• Mondo
  • Giovedì 12 giugno 2025

L’ONU ha accusato l’Iran di violare i suoi obblighi sul nucleare

È la prima volta in vent'anni che l'AIEA, l'agenzia competente sull'energia atomica, approva una risoluzione contro il paese

La sede della IAEA a Vienna, in Austria
La sede dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica a Vienna, in Austria (AP Photo/Matthias Schrader)
0 seconds of 0 secondsVolume 90%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
00:00
00:00
00:00
 

Per la prima volta in vent’anni, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha dichiarato che l’Iran non sta rispettando i suoi obblighi sulla non proliferazione nucleare. È un tema di cui si discute da tempo: il paese ha sempre negato di voler costruire un’arma nucleare, ma negli ultimi anni ha raggiunto livelli di arricchimento dell’uranio vicini al 60 per cento, ben superiori a quelli necessari per qualsiasi altro uso. Da circa un mese e mezzo sono in corso complessi negoziati con gli Stati Uniti sul tema, che però finora non hanno ottenuto risultati concreti.

La AIEA è l’organizzazione delle Nazioni Unite incaricata di controllare il settore dell’energia nucleare. Il richiamo all’Iran è contenuto in una risoluzione approvata giovedì dal Consiglio dei governatori, l’organo direttivo: accusa l’Iran di non aver rispettato il Trattato di non proliferazione nucleare (l’accordo internazionale che vincola alla completa eliminazione delle armi nucleari), dato che dal 2019 impedisce agli ispettori dell’AIEA di verificare l’avanzamento del suo programma atomico. Secondo la risoluzione inoltre l’Iran non dichiara alcuni dei siti dove avvengono le sue attività di arricchimento dell’uranio.

L’arricchimento dell’uranio è un passaggio fondamentale per costruire un’arma nucleare. Allo stesso tempo l’uranio arricchito serve anche per scopi civili, per esempio produrre energia elettrica nelle centrali nucleari. La risoluzione conclude che, a causa della mancata cooperazione del paese, la AIEA non è nella posizione di dire che «il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico».

Un murales antiamericano a Teheran, fotografato il 5 giugno

Un murales antiamericano a Teheran, fotografato il 5 giugno (EPA/ABEDIN TAHERKENAREH)

La risoluzione è stata approvata in un momento molto complesso per l’Iran e in generale il Medio Oriente. Mercoledì gli Stati Uniti hanno ordinato la riduzione del loro personale diplomatico in Iraq, Bahrein e Kuwait, citando ragioni di sicurezza. Secondo i media la decisione sarebbe dovuta a timori di un nuovo attacco israeliano all’Iran, o di uno dell’Iran alle basi statunitensi in Medio Oriente.

In questi giorni il governo iraniano aveva minacciato un attacco, ma come ritorsione a uno eventuale americano e in caso di fallimento dei negoziati con gli Stati Uniti, che vorrebbero limitare l’avanzamento del programma nucleare iraniano. I negoziati sono ripresi ad aprile in modo piuttosto sorprendente, dato che durante il suo primo mandato il presidente statunitense Donald Trump si era ritirato dallo storico accordo sul nucleare fatto dal suo predecessore, Barack Obama. Finora comunque non sono stati risolutivi e dovrebbero continuare questo weekend in Oman.

Anche Israele ha evidenti interessi a evitare che l’Iran riesca a costruire un’arma nucleare: i due paesi sono storici nemici e negli ultimi mesi si sono attaccati o minacciati più volte, accrescendo le tensioni nella regione e coinvolgendo anche gruppi alleati, come Hezbollah (un gruppo politico e militare libanese, strettamente legato all’Iran).

– Leggi anche: Perché l’Iran e gli Stati Uniti sono tornati a parlarsi

La risoluzione era stata presentata da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania. È stata approvata con 19 voti sui 35 paesi che fanno parte del Consiglio. Russia, Cina e Burkina Faso hanno votato contro, due paesi non hanno votato proprio e i restanti 11 si sono astenuti.

Il testo allude alla possibilità di denunciare l’Iran al Consiglio di Sicurezza dell’ONU (l’organo più ristretto, composto da 15 membri, le cui decisioni in teoria sono vincolanti), che avrebbe il potere di sanzionarlo. Perché succeda è probabile che serva una seconda risoluzione, come avvenne l’ultima volta che la AIEA si espresse contro l’Iran, nel 2005.