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  • Martedì 3 giugno 2025

Una sconfitta che ha fatto arrabbiare il migliore scacchista al mondo

Magnus Carlsen ha persino fatto una cosa molto rara per uno come lui: ha sbattuto un pugno sul tavolo

Magnus Carlsen e Gukesh Dommaraju (Carina Johansen/NTB via AP)
Magnus Carlsen e Gukesh Dommaraju (Carina Johansen/NTB via AP)
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Domenica al torneo di scacchi Norway Chess il norvegese Magnus Carlsen ha perso contro il diciannovenne Gukesh Dommaraju in modo piuttosto inatteso, per le doti di Carlsen e per come si era messa la partita. Carlsen ha reagito alla sconfitta sbattendo il pugno sul tavolo con rabbia, ribaltando i pezzi sul tavolo, un comportamento piuttosto raro in uno sport come gli scacchi e per un giocatore come Carlsen; subito dopo comunque ha stretto la mano all’avversario.

Da una decina d’anni Carlsen, 34 anni, viene considerato il miglior scacchista al mondo ed è ancora primo nel ranking globale seppur nell’ultimo periodo non abbia quasi mai giocato con la modalità classica, quella in cui si comincia con la disposizione convenzionale degli scacchi e in cui ciascun giocatore ha almeno 120 minuti di tempo per giocare. Il Norway Chess anzi era il primo torneo giocato con le regole tradizionali a cui partecipava dalle Olimpiadi di Scacchi del settembre del 2024.

Allo stesso tempo l’avversario di Carlsen era lo scacchista emergente più forte al mondo, terzo nel ranking globale e attuale campione del mondo in carica, visto che lo scorso dicembre Gukesh ha vinto il Campionato mondiale (diventando, a 18 anni, il più giovane di sempre a riuscirci). A quella serie di partite, così come alla precedente, Carlsen non aveva partecipato (scegliendo prima di non difendere il titolo, quindi, e poi di non partecipare al torneo dei candidati), perché da qualche tempo dice che gli scacchi tradizionali lo hanno un po’ annoiato, principalmente perché le nuove possibilità di studio date dalla tecnologia diminuiscono lo spazio lasciato alla creatività degli scacchisti, soprattutto nelle fasi iniziali delle partite giocate in quel modo.

Per questo, Carlsen di recente ha giocato più spesso tornei con minor tempo a disposizione e in modalità freestyle, anche detta Chess960, nella quale i pezzi che non sono pedoni vengono disposti nella prima riga, o traversa, in modo casuale (seguendo comunque alcune regole che evitano di fornire troppi vantaggi a un giocatore). Questo rende quasi impossibile per i giocatori memorizzare le sequenze di partenza, aggiungendo imprevedibilità e dando maggior importanza alla capacità di reazione degli scacchisti. Oltre a questo, Carlsen ha partecipato ad altre sfide non convenzionali, l’ultima delle quali è stata una partita giocata in contemporanea contro 143mila appassionati durata più di un mese, nella quale alla fine ha pareggiato.

Magnus Carlsen (Misha Friedman/Getty Images)

Gukesh ha invece un’impostazione più tradizionale, per il momento, ed è da tempo uno scacchista di eccezionale talento e successo; già a 12 anni e 7 mesi aveva ottenuto il titolo di Gran Maestro, il più importante riconoscimento per uno scacchista, assegnato dalla Federazione internazionale degli scacchi (anche se negli ultimi tempi è diventato sempre più facile ottenerlo e la stessa Federazione lo considera inflazionato).

A un certo punto della loro partita, Gukesh era in netto svantaggio, ma è riuscito a ribaltarla con giocate piuttosto ambiziose e inventive, approfittando anche di un errore di Carlsen causato probabilmente dalla fretta, visto che non aveva molto tempo a disposizione arrivati a quel punto (qui c’è una spiegazione completa della partita, per chi vuole). Lo scacchista indiano ha dimostrato grande pazienza e resistenza nella prima parte della partita, e dalla mossa 52 in poi ha cambiato tattica prendendo in contropiede Carlsen, parso poi piuttosto sorpreso dall’esito della partita.

Il norvegese ha sbattuto il pugno sul tavolo e, dopo la partita, ha detto che «in un giorno normale avrei ovviamente vinto quella partita», riconoscendo comunque che Gukesh è stato combattivo e bravo a sfruttare l’occasione. Anche Gukesh dal canto suo ha cercato un po’ di ridimensionare il risultato, dicendo che 99 volte su 100 avrebbe perso quella partita, e di essere stato fortunato.

È la prima volta che Gukesh batte Carlsen in una partita giocata in modalità classica. I due si erano affrontati anche la settimana scorsa sempre al Norway Chess, dove gli scacchisti si incontrano varie volte e alla fine viene fatta una classifica generale (in questo momento Gukesh è secondo, Carlsen terzo; primo è l’italo-statunitense Fabiano Caruana). In quell’occasione Carlsen aveva vinto e dopo la partita aveva condiviso su X la citazione di The Wire «You come at the king, you best not miss», cioè se punti al re, Carlsen stesso in questo caso, ti conviene non sbagliare.