Le critiche alla sindaca neoeletta di Merano che si è rifiutata di indossare la fascia tricolore
Katharina Zeller fa parte di un partito autonomista altoatesino e il gesto è stato visto come irrispettoso

Da lunedì sta attirando molte critiche un gesto fatto da Katharina Zeller, la sindaca neoeletta di Merano al ballottaggio, nella provincia autonoma di Bolzano, che durante la cerimonia di insediamento si è rifiutata di indossare la fascia tricolore, come da tradizione.
Zeller fa parte del partito autonomista altoatesino Südtiroler Volkspartei (SVP), che ha tra i suoi obiettivi di programma anzitutto la difesa degli interessi dei gruppi linguistici tedeschi e ladini in quella zona, quindi delle comunità di cui l’italiano non è la prima lingua (a Merano la comunità di lingua tedesca rappresenta circa la metà della popolazione). Ha motivato il suo rifiuto a indossare la fascia sostenendo fosse un gesto estraneo alle pratiche e alla cultura locale per la cerimonia d’insediamento, pur dicendosi pronta a indossare la fascia in tutte le occasioni in cui da sindaca di un comune italiano dovrà farlo: il rifiuto però è stato visto come irrispettoso nei confronti dello Stato e delle istituzioni a cui Merano fa capo, in quanto comune italiano.
Zeller si è rifiutata di indossare la fascia con visibile imbarazzo di fronte all’insistenza per fargliela indossare del sindaco uscente Dario Dal Medico, di centrodestra: durante la cerimonia Dal Medico le ha porto la fascia tricolore, simbolo delle istituzioni italiane, e una grossa chiave, simbolo della città di Merano. Mentre Dal Medico cercava di infilarle la fascia tricolore, Zeller si è sottratta sorridendo, facendo capire di non volerla e dicendo «Sei sicuro che proprio devo?»: Dal Medico gliel’ha infilata lo stesso e lei, nel mezzo degli applausi, se l’è tolta, l’ha rimessa sul tavolo e ha ripreso in mano la chiave simbolo della città.
Dopo l’episodio Zeller ha spiegato di non aver avuto intenzione di risultare irrispettosa, ma di considerare la fascia tricolore estranea alle pratiche legate a una cerimonia di insediamento in un comune come Merano.
Ha detto che pur essendo disposta a indossare la fascia in tutte le occasioni istituzionali, «in Alto Adige, per consuetudine, il distintivo ufficiale previsto per i sindaci è il medaglione con lo stemma della città». Ha aggiunto di aver considerato l’insistenza di Dal Medico un gesto «provocatorio» e uno «sgarbo istituzionale», in un momento per lei già carico di tensione.
Marco Galateo, il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, l’ha accusata di aver messo in atto «una chiara e inequivocabile manifestazione di disprezzo verso le istituzioni della Repubblica Italiana e, in particolare, verso la comunità di lingua italiana che in qualità di sindaco è chiamata a servire e rappresentare».
Il gesto di Zeller ha attirato anche qualche critica al Partito Democratico, che al ballottaggio l’aveva sostenuta dopo che la sua candidata, Ulrike Ceresara, era arrivata terza al primo turno. La scelta del PD di appoggiare Zeller al ballottaggio aveva già dato origine a critiche e divisioni.
La provincia di Bolzano è un territorio italiano in cui convivono in maniera sostanzialmente pacifica tre gruppi linguistici diversi: quello tedesco, che rappresenta il 69,4 della popolazione, quello italiano (il 26 per cento), e quello ladino (circa il 4 per cento). Come indirizzo politico, l’autonomismo altoatesino ha una lunga e radicata storia che ha attraversato tutto il Novecento con l’obiettivo di mantenere e rafforzare un buon grado di autonomia del territorio dal punto di vista amministrativo e legislativo, e di dare rappresentanza istituzionale ai vari gruppi linguistici che compongono il territorio.