La lotta delle milizie libiche per il controllo di Tripoli
La stanno vincendo i gruppi vicini al governo riconosciuto dalla comunità internazionale: è iniziato tutto con l'uccisione di un capo militare

L’uccisione questa settimana in Libia di Abdel Ghani al Kikli, il capo di un’importante milizia armata noto anche con il soprannome di “Gheniwa”, ha provocato nella capitale Tripoli i più violenti scontri armati degli ultimi anni in città. Approfittando della morte di al Kikli, varie milizie attive a Tripoli si sono scontrate per aumentare il proprio controllo sulla capitale, e al momento sembrano avere il sopravvento le forze fedeli al governo del primo ministro Abdul Hamid Dbeibah, riconosciuto dalla comunità internazionale.
Il culmine degli scontri è avvenuto mercoledì, quando le milizie si sono affrontate in strada a Tripoli con mezzi militari pesanti e pezzi d’artiglieria. Ci sono stati almeno sei morti, ma probabilmente è una stima al ribasso. Mercoledì notte il governo ha imposto un cessate il fuoco che ha parzialmente calmato la situazione, ma continuano a esserci scontri sporadici.
Il livello di pericolosità e instabilità a Tripoli è tale che il governo italiano ha fatto evacuare d’urgenza circa 100 italiani che si trovavano in città.
Abdel Ghani al Kikli era il capo di una milizia chiamata Apparato di supporto alla stabilità (SSA nel più noto acronimo inglese), che era una delle più potenti di Tripoli, dove aveva il controllo del grande quartiere di Abu Salim (nel sud) e di varie infrastrutture importanti. Il suo rapporto con il governo di Dbeibah era ambiguo: formalmente la SSA era vicina al governo, ma in realtà agiva indipendentemente e fuori dal suo controllo.
Al Kikli è stato ucciso lunedì in un’imboscata, dopo essere stato attirato nel quartier generale della Brigata 444, che formalmente è un’unità dell’esercito regolare ma di fatto è un’altra milizia, fedele a Dbeibah. Dopo l’uccisione di al Kikli, le forze della SSA sono rapidamente crollate. La Brigata 444 e altri gruppi fedeli a Dbeibah hanno preso il controllo dei territori della milizia sconfitta, consolidando il potere del primo ministro sulla capitale.
A quel punto, tra martedì e mercoledì, la Brigata 444 ha proceduto a espandere gli scontri contro l’ultima grossa milizia della capitale non ancora allineata con Dbeibah: le Forze speciali di deterrenza (RADA). Gli scontri più violenti sono avvenuti tra queste due milizie, e si sono concentrati a sud e a ovest di Tripoli.

Soldati libici a Tripoli, il 14 maggio 2025 (AP Photo/Yousef Murad)
Mercoledì notte la situazione si è relativamente calmata dopo l’annuncio di un cessate il fuoco da parte del governo, ma soprattutto nelle zone ancora controllate dalle RADA continuano a esserci scontri e manifestazioni contro Dbeibah e contro la Brigata 444.
Uno dei timori principali è che gli scontri tra le milizie possano provocare l’ingresso a Tripoli di altri gruppi armati esterni: le RADA sono sostenute dalle milizie della cittadina di Zawiya, a ovest della capitale, mentre Dbeibah al momento può contare sul sostegno delle milizie di Misurata, a est.
Da moltissimi anni la Libia è divisa in due: a ovest c’è il governo di Tripoli, controllato da Dbeibah e riconosciuto dalla comunità internazionale; a est c’è il governo di Bengasi, dominato dalla famiglia del generale Khalifa Haftar.
– Ascolta Globo: Quanti governi ha la Libia?