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  • Venerdì 16 maggio 2025

La guida della Lettonia per riconoscere le spie russe sotto copertura

Fra le altre cose, consiglia ai cittadini di stare in guardia da turisti troppo curiosi che viaggiano con attrezzature insolitamente sofisticate

Un soldato polacco in servizio al confine fra la Polonia e la Russia nel 2024 (AP Photo/Czarek Sokolowski)
Un soldato polacco in servizio al confine fra la Polonia e la Russia nel 2024 (AP Photo/Czarek Sokolowski)
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In Lettonia il Servizio di intelligence e sicurezza militare (MIDD), una delle tre agenzie di servizi segreti del paese, ha inserito nel suo rapporto annuale una serie di indicazioni rivolte alla popolazione su come riconoscere le spie russe sotto copertura. Dall’inizio del 2022, con l’invasione dell’Ucraina, la Russia ha intensificato le sue operazioni di spionaggio anche in altri paesi europei, in molti casi utilizzando agenti sotto copertura.

La Lettonia confina con la Russia e con la Bielorussia, il principale alleato del governo russo nell’Europa orientale, e come in altri paesi nella sua situazione la minaccia di una possibile invasione è molto sentita: lo stesso documento definisce lo spionaggio russo come la «principale minaccia» alla sicurezza nazionale lettone.

Secondo il MIDD, con l’avvicinarsi di un potenziale conflitto militare la Russia è solita inviare nel paese gruppi composti da tre o quattro agenti che lavorano sotto copertura: possono svolgere operazioni di ricognizione e sabotaggio, ma anche tentare di fomentare disordini contro il governo o assassinare persone considerate nemiche politiche del regime russo. Negli ultimi due anni episodi di questo tipo si sono verificati in moltissimi paesi europei, fra cui la Germania, il Regno Unito e la Polonia.

Gli agenti che pianificano questi attacchi, spiega il MIDD, possono arrivare in Lettonia legalmente, fingendosi turisti o dicendo di essere in viaggio per lavoro o per visitare parenti e amici, oppure varcando il confine illegalmente e nascondendosi principalmente nei boschi. Il MIDD precisa che negli ultimi anni sono diventati più bravi a non farsi riconoscere e che «potrebbero non corrispondere visivamente al classico profilo» di una spia sotto copertura.

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Questi agenti potrebbero essere travestiti da campeggiatori e soggiornare in zone remote, nei boschi o vicino a dei corsi d’acqua ma, suggerisce il MIDD, senza mostrare alcun interesse per la natura. Potrebbero anche fingersi degli operatori umanitari o dei turisti un po’ spaesati e molto curiosi, desiderosi di fare conversazione sulla politica del paese. Potrebbero avere con sé delle attrezzature insolitamente sofisticate, come mappe militari, radio o kit medici specializzati. Questo avverrebbe più probabilmente nei dintorni di basi militari o strutture civili strategiche, come le centrali elettriche.

Il MIDD comunque specifica che la presenza di alcuni di questi indicatori non assicura di avere davanti agenti russi e raccomanda in ogni caso di non agire da soli, ma di segnalare la loro presenza, in caso di sospetto fondato, alla polizia o all’unità dell’esercito più vicina.

L’unica raccomandazione pratica è quella, nel caso uno se la senta, di avviare una conversazione con la persona sospetta e chiarire i motivi per cui si trova in una certa zona, senza però fornire i propri dati personali, indicazioni o assistenza, per esempio rifiutandosi di dar loro il proprio cellulare per effettuare una chiamata.

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