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  • Martedì 13 maggio 2025

La famiglia Duterte è uscita rafforzata dalle elezioni nelle Filippine

Era un voto importante per l'ex presidente Rodrigo e per sua figlia Sara, l'attuale vicepresidente: lui è in carcere, contro di lei è in corso una procedura di impeachment

Un elettore in un seggio di Quezon, 12 maggio 2025 (AP Photo/Basilio Sepe)
Un elettore in un seggio di Quezon, 12 maggio 2025 (AP Photo/Basilio Sepe)
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I risultati delle elezioni che si sono tenute lunedì nelle Filippine non sono ancora ufficiali, ma con la quasi totalità delle schede scrutinate è già evidente che la famiglia Duterte, storica e influente dinastia politica filippina, ne sia uscita rafforzata, come d’altronde era ampiamente previsto.

Le elezioni erano particolarmente importanti nello specifico per due membri della famiglia: l’ex presidente Rodrigo Duterte, attualmente in carcere all’Aia, nei Paesi Bassi, e imputato per crimini contro l’umanità; e l’attuale vicepresidente Sara Duterte, sua figlia, su cui è in corso una procedura di impeachment il cui risultato era appeso a queste elezioni. Entrambi possono considerare il risultato del voto di lunedì un successo.

Rodrigo Duterte era candidato a sindaco di Davao, una delle città più importanti delle Filippine: con quasi il 100 per cento delle schede scrutinate ha preso circa otto volte i voti del secondo candidato più votato. È quindi ormai certo che verrà eletto, per la quarta volta non consecutiva. Rodrigo Duterte era stato sindaco di Davao per oltre vent’anni, con più mandati separati, oltre che presidente delle Filippine tra il 2016 e il 2022.

Come detto però Duterte si trova in carcere a migliaia di chilometri di distanza: era stato arrestato a metà marzo in modo abbastanza eccezionale su mandato della Corte penale internazionale con l’accusa di crimini contro l’umanità, per aver trasformato una campagna antidroghe in una persecuzione repressiva e violenta di persone tossicodipendenti e spacciatori. Secondo la legge filippina chiunque può candidarsi fintanto che non viene condannato in via definitiva, e Duterte è stato arrestato ma è ancora in attesa di processo: per questo il suo nome era presente sulle schede elettorali.

Se i risultati preliminari dovessero essere ufficializzati, e quindi Rodrigo Duterte dovesse essere eletto sindaco di Davao, a svolgere in pratica l’incarico sarebbe la persona eletta vicesindaco. Molto probabilmente sarà Sebastian Duterte, figlio di Rodrigo, sindaco uscente della città e ampiamente in testa secondo i risultati preliminari per la posizione di vicesindaco (si tiene un voto separato per le due cariche).

Rodrigo Duterte dietro le sbarre, rappresentato su un cartello di una manifestazione antigovernativa a Manila, 17 marzo 2025 (AP Photo/Aaron Favila)

I moltissimi voti per Rodrigo Duterte si spiegano anche col fatto che molti dei suoi sostenitori lo ritengono vittima di una campagna persecutoria orchestrata dal principale rivale della famiglia, l’attuale presidente del paese Ferdinand Marcos Junior. In seguito all’arresto di Duterte la popolarità di Marcos era infatti molto calata. Allo stesso tempo era aumentata quella della vicepresidente Sara Duterte, che salvo ostacoli si candiderà contro Marcos alle prossime elezioni presidenziali nel 2028. E di ostacoli, anche per via di un altro voto di lunedì, non dovrebbero essercene.

Insieme a varie altre elezioni locali lunedì c’erano infatti anche le elezioni per rinnovare 12 dei 24 seggi del Senato. Il voto si è tenuto in un momento particolarmente significativo per Sara Duterte, perché si trova nel mezzo di una procedura di impeachment già approvata dalla Camera e che a breve dovrà essere votata anche dal Senato.

Sara Duterte è accusata di aver utilizzato in modo improprio oltre 600 milioni di pesos (circa 10 milioni di euro) di fondi pubblici tra il 2022 e il 2023: se l’impeachment dovesse passare anche al Senato verrebbe rimossa dalla carica di vicepresidente e non potrebbe più ricoprire cariche istituzionali, quindi non potrebbe nemmeno candidarsi alla presidenza nel 2028.

La vicepresidente Sara Duterte al seggio di Davao, 12 maggio 2025 (AP Photo/Manman Dejeto)

Per respingere l’impeachment Sara Duterte deve avere almeno 9 senatori dalla sua parte, cioè più di un terzo. Stando ai risultati preliminari, lunedì sono stati eletti almeno 4 candidati vicini a Duterte, mentre il suo rivale, l’attuale presidente Ferdinand Marcos Jr ne ha ottenuti 6, meno del previsto. Questo rende sempre più probabile che il Senato respinga la procedura di impeachment contro Sara Duterte. Il candidato più votato poi è stato Bong Go, già senatore e molto vicino alla famiglia Duterte, dato che ha ricoperto diverse cariche di fiducia durante gli anni della presidenza di Rodrigo Duterte.

Non è comunque un calcolo scontato al momento, perché l’appartenenza politica non è per forza indicativa del voto dei singoli senatori: per esempio Camille Villar, che fa parte del campo politico di Marcos Jr, ha pubblicamente dato il suo sostegno a Duterte. Sono stati eletti anche due candidati indipendenti, il cui voto è più incerto. Al momento comunque per Sara Duterte la situazione è più positiva rispetto alla vigilia delle elezioni. Il voto sul suo impeachment si terrà dopo il 2 giugno, cioè dopo l’insediamento dei nuovi senatori.

– Leggi anche: Lo scontro tra la vicepresidente Duterte e il presidente Marcos Jr