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  • Sabato 3 maggio 2025

Cosa succede ora ad AfD?

La definizione di “organizzazione estremista” ha riaperto la discussione sull'opportunità di bandire il partito di estrema destra tedesco

(Maja Hitij/Getty Images)
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Venerdì i servizi segreti interni della Germania hanno dichiarato che il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) è un’organizzazione estremista che mette in pericolo la democrazia. È una decisione importante soprattutto perché AfD al momento è il secondo partito del paese e la principale forza politica di opposizione in parlamento. L’annuncio ha riaperto il dibattito sull’opportunità o meno di bandirlo, di cui si parla da tempo. Non è detto che succederà: per farlo servirebbe una chiara volontà politica da parte degli altri partiti, che dovrebbero avviare una serie di passaggi giuridici dall’esito non scontato.

I servizi segreti hanno motivato la loro decisione citando le posizioni xenofobe di AfD, considerate discriminatorie verso interi settori della popolazione, tra cui soprattutto le persone immigrate in Germania e i loro discendenti. Nella pratica la designazione di “organizzazione estremista” autorizza i servizi segreti ad aumentare i controlli sulle attività del partito, per esempio utilizzare informatori o intercettare i telefoni dei suoi esponenti (seppure con alcuni limiti, soprattutto nei confronti dei parlamentari).

La leader di AfD Alice Weidel (AP Photo/Michael Probst)

La designazione non significa che AfD sarà automaticamente bandito: il partito potrà continuare a operare a livello nazionale e statale. È però un passo avanti rilevante verso una possibile messa al bando. La questione è complicata: il problema principale è che bandire AfD significherebbe eliminare un partito che in Germania gode di alti consensi tra gli elettori, e che alle elezioni dello scorso febbraio è stato liberamente votato da più di 10 milioni di persone. Per questo diversi esponenti politici dicevano che prima di presentare una richiesta formale di messa al bando sarebbe stato auspicabile che il partito ricevesse la designazione ufficiale di estremista, cosa successa ora.

– Leggi anche: L’estrema destra tedesca, negli ultimi ottant’anni

Per abolire un partito è necessario che il parlamento (sia il Bundestag, la camera bassa, che il Bundesrat, la camera alta) o il governo federale facciano richiesta alla Corte costituzionale. Questa dovrebbe poi esaminare il caso, avviando un lungo processo. Non è chiaro se al momento gli altri partiti politici intendano o meno presentare richiesta di scioglimento: della questione si dovrà occupare con tutta probabilità Friedrich Merz, che dovrebbe entrare in carica come cancelliere la prossima settimana.

C’è un precedente abbastanza recente. Nel 2017 la Corte Costituzionale aveva respinto la richiesta di messa al bando per il Partito Nazionaldemocratico di Germania (NPD), un partito di estrema destra spesso descritto dalla stampa tedesca come un’organizzazione neonazista. Aveva però bassi consensi, e alle elezioni non aveva mai superato la soglia di sbarramento del 5 per cento: anche per questo secondo la Corte non rappresentava un pericolo per la democrazia.

Una protesta a Berlino contro la collaborazione tra la CDU, il principale partito tedesco di centrodestra, e AfD, a febbraio del 2025 (Omer Messinger/Getty Images)

La decisione dei servizi segreti riguardo ad AfD non è stata del tutto sorprendente, dato che in passato erano state già dichiarate estremiste alcune sezioni del partito, fra cui la sua ala giovanile e quelle dei tre stati federali di Turingia, Sassonia e Sassonia-Anhalt. Fino a ieri il partito nazionale era indicato come un caso “sospetto” di estremismo, il livello che precede quello di “caso confermato”. AfD aveva contestato la designazione come “caso sospetto” in diversi tribunali, senza successo. I leader del partito, Alice Weidel e Tino Chrupalla, hanno detto che faranno causa anche contro l’indicazione del partito come “caso confermato” di estremismo: è una cosa che rientra nei loro diritti e che possono fare legittimamente.

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