Lipari è diventata il set dell’Odissea di Christopher Nolan
Centinaia di persone della troupe e alcuni degli attori protagonisti sono stati per giorni sull'isola per girare le scene dell'incontro con le sirene

Dal 21 aprile a Lipari, nell’arcipelago delle isole Eolie, sono in corso le riprese di The Odyssey, il nuovo film del regista inglese Christopher Nolan, che uscirà al cinema il 17 luglio 2026 e che racconterà il leggendario viaggio di ritorno di Ulisse verso Itaca, dopo la fine della guerra di Troia.
Il cast del film, che comprende tra gli altri Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya e Charlize Theron, e la troupe di centinaia di tecnici tra assistenti alla regia, operatori di camera, responsabili del suono e addetti agli effetti speciali, si trova in Sicilia già da da fine marzo: prima di Lipari erano state girate alcune scene a Favignana, nelle isole Egadi.
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Lipari è stata scelta come ambientazione di uno dei racconti più celebri del poema omerico: l’incontro di Ulisse (che nel film sarà interpretato da Damon) con le sirene, la terzultima prova che il protagonista deve affrontare insieme ai suoi compagni dopo il combattimento con il ciclope Polifemo e lo scontro con la maga Circe (Theron).
Negli ultimi 8 giorni il porto di Pignataro, che si trova in una zona appartata del versante settentrionale dell’isola, è diventato la base operativa della troupe. È il posto in cui sono ormeggiati i dieci velieri d’epoca utilizzati durante le riprese, che assolvono a ruoli diversi: alcuni faranno parte della vera e propria scenografia del film, altri vengono usati per trasportare il personale e tutte le attrezzature necessarie per girare in mare aperto.
Negli ultimi giorni si sono spostate in luoghi dell’isola piuttosto spettacolari come gli scogli di Pietra Lunga e Pietra Menalda (che Nolan ha fatto corrispondere alle «rupe erranti» citate nel dodicesimo canto dell’Odissea), la Pietra del Bagno e l’isolotto di Basiluzzo, a nordest di Panarea.
Come spesso accade in questi casi, le riprese – che finiranno il 30 aprile – hanno trasformato l’isola in un set cinematografico piuttosto suggestivo. Passeggiando per il centro di Lipari non è raro vedere i droni utilizzati per girare le scene dall’alto e imbattersi in qualche tecnico della troupe, composta da più di 700 persone.
Nonostante le misure di sicurezza, negli ultimi giorni residenti e turisti hanno avuto l’opportunità di incontrare qualche membro del cast: per esempio lunedì Damon è stato visto mentre cenava all’Osteria San Bartolo, un ristorante dell’isola.
Le riprese di The Odyssey erano iniziate il 25 febbraio nel villaggio di Aït Benhaddou, in Marocco, per poi spostarsi in alcune zone del Peloponneso, in Grecia, tra cui il castello di Methoni, la spiaggia di Almyrolakkos a Yialova, la grotta di Nestor sulla spiaggia di Voidokilia e il sito archeologico del palazzo di Acrocorinto, a Corinto.
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The Odyssey sarà il 13esimo film di Christopher Nolan, e il più costoso della sua carriera. Il film è distribuito da Universal Pictures, che ha messo a disposizione un budget imponente – circa 250 milioni di dollari – a conferma della grande fiducia che lo studio ripone in Nolan, sia per la considerazione che gli è riservata a Hollywood sia per gli incassi dei suoi ultimi film: Oppenheimer per esempio aveva incassato più di 850 milioni di euro in tutto il mondo.
Anche se è uno dei film più attesi del 2026, al momento le informazioni su The Odyssey sono poche: si sa che Nolan si è occupato personalmente della sceneggiatura, che la colonna sonora sarà realizzata da Ludwig Göransson, compositore che aveva già lavorato con lui in Tenet e Oppenheimer, e che la fotografia sarà curata da Hoyte van Hoytema, un altro collaboratore abituale del regista. Oltre a Damon nel ruolo di Ulisse e Theron in quello di Circe, le altre parti sicure sono quelle di Holland (Telemaco), Hathaway (Penelope), Lupita Nyong’o (Clitennestra) e Zendaya (Atena).
Anche se il titolo potrebbe far pensare a una semplice trasposizione dell’Odissea, è probabile che Nolan trasformerà il film in qualcosa di diverso, adattando il poema agli stilemi e ai temi più caratteristici del suo cinema: le narrazioni non lineari e le riflessioni sul tempo, sulla memoria e sull’identità, per esempio.
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