Il Tar dell’Emilia-Romagna ha sospeso la delibera sul suicidio assistito
Su richiesta della consigliera regionale che aveva fatto ricorso quando fu approvata, in attesa della sentenza

Il Tar dell’Emilia-Romagna ha sospeso la delibera regionale che regola l’accesso al suicidio assistito, o morte assistita, la pratica con cui a determinate condizioni ci si autosomministra un farmaco letale. La regione Emilia-Romagna aveva approvato la delibera e le relative linee di indirizzo a febbraio del 2024; poche settimane dopo la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini aveva presentato un ricorso, e lo stesso era stato fatto ad aprile dal Consiglio dei ministri e dal ministero della Salute.
Più di recente, in attesa di una decisione del Tar, Castaldini aveva presentato una richiesta urgente di sospensione della delibera, che è stata accolta in attesa di una discussione collegiale che è già stata fissata per il 15 maggio. La sospensione è una misura cautelare, che potrà poi essere confermata dal Tar con un annullamento della delibera o tolta in caso contrario.
Nel suo ricorso Castaldini contestava al Tar che «una delibera regionale non può sostituire una legge nazionale»: in realtà la questione è più complicata di così ed è molto dibattuta dai giuristi. La delibera dell’Emilia-Romagna in ogni caso si limitava a regolare l’accesso al suicidio assistito, che a livello legale in Italia è già garantito. Venne infatti depenalizzato ad alcune condizioni da una sentenza della Corte costituzionale del 2019. Il parlamento però non ha mai approvato alcuna legge per regolamentare in modo preciso modalità, procedure e tempi di accesso alla pratica. Per questo alcune regioni si stanno muovendo autonomamente per dare una regolamentazione alla pratica.
Gli altri motivi del ricorso riferiti da Castaldini riguardavano «la contraddittorietà e l’illogicità delle motivazioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie». Veniva inoltre contestata l’istituzione di un comitato etico territoriale per valutare le richieste di suicidio assistito (il Comitato regionale per l’etica nella clinica, il COREC). Da quando era stata approvata la delibera in Emilia-Romagna ci sono stati due casi di suicidio assistito e una terza richiesta più recente era in corso di valutazione. Proprio in seguito a quest’ultima Castaldini ha chiesto la sospensione urgente.