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  • Martedì 22 aprile 2025

I Facebook e Instagram canadesi sono pieni di disinformazione politica

Anche per la decisione di Meta di bloccare la condivisione di contenuti giornalistici, che sta condizionando la campagna elettorale per le legislative

I leader dei quattro principali partiti candidati alle elezioni federali durante un dibattito televisivo, il 17 aprile 2025 (Adrian Wyld/The Canadian Press via AP)
I leader dei quattro principali partiti candidati alle elezioni federali durante un dibattito televisivo, il 17 aprile 2025 (Adrian Wyld/The Canadian Press via AP)
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In Canada sono settimane di campagna elettorale, in vista delle elezioni legislative che si terranno lunedì 28 aprile. Buona parte della campagna, così come avviene da tempo in mezzo mondo, si sta facendo sui social network, soprattutto su Facebook e Instagram. La particolarità in Canada è che da un anno e mezzo su queste due piattaforme non compaiono più articoli giornalistici, per la decisione di Meta di non aderire al cosiddetto Online News Act, una legge che impone alle grandi aziende tecnologiche di pagare una tassa alle testate giornalistiche per poter distribuire nel paese i loro contenuti.

I contenuti che stanno circolando molto non sono quindi articoli pubblicati dai giornali canadesi, ma post di altro tipo che spesso vengono scritti senza rispettare alcun criterio di accuratezza e precisione, o che sono fuorvianti perché hanno l’obiettivo di fare propaganda politica e non informazione equilibrata. Molti appartengono all’account dell’organizzazione conservatrice Canada Proud, e hanno generalmente più interazioni (cioè più like, commenti e condivisioni) di quelli dei leader dei due principali partiti candidati: il primo ministro Mark Carney, dei Liberali, e Pierre Poilievre, del Partito Conservatore.

Al momento Canada Proud ha più di 630mila follower su Facebook e più di 257mila su Instagram: sono numeri alti per un profilo di questo tipo e infatti è l’account che sta avendo i risultati migliori. Appoggia pubblicamente Poilievre e attacca costantemente Carney e il Partito Liberale. Per ora i sondaggi danno Carney in vantaggio, dopo una rimonta che ha avuto molto a che fare con le politiche di Donald Trump verso il Canada.

– Leggi anche: L’inaspettata rimonta dei Liberali canadesi

Il caso di Canada Proud è forse il più visibile, ma non è l’unico. Nel corso della campagna elettorale canadese sono nate decine di pagine di contenuti molto partigiani, principalmente di orientamento conservatore e che spesso citano nei loro post come fonte le più importanti testate giornalistiche. È una tecnica usata da profili simili in molti altri paesi: spesso non c’è un vero collegamento con la fonte in questione, o il contenuto è travisato, ma citarla serve a dare una percezione di oggettività a messaggi che invece sono di propaganda.

Con i suoi post Canada Proud sta cercando di ricordare agli elettori canadesi tutti i motivi per cui i Liberali avevano subìto un crollo dei consensi durante gli ultimi anni di governo, per esempio per le loro politiche migratorie e di spesa pubblica, considerata eccessiva dai Conservatori.

L’organizzazione ha anche fatto molti attacchi personali a Carney con l’obiettivo di screditarlo, alludendo a legami di natura compromettente o illecita che lui avrebbe creato con governi stranieri e persone. Per esempio è stato accusato più volte di avere mentito sui suoi legami con il governo cinese. Canada Proud ha anche pubblicato delle foto che lo ritraevano a un ricevimento mentre parlava con Ghislaine Maxwell, condannata nel 2022 a 20 anni di carcere per traffico sessuale di minori e complicità nei reati del suo ex compagno, il finanziere Jeffrey Epstein. Il team di Carney ha poi spiegato che si trattava di un’interazione casuale avvenuta più di 10 anni fa, e che tra i due non c’era mai stato un legame di amicizia.

Il successo di Canada Proud si deve anche a un’importante campagna pubblicitaria: negli ultimi tre mesi Canada Proud ha speso per annunci su Facebook e Instagram quasi 250mila dollari, diventando la 15esima organizzazione canadese a spendere di più in questo settore (sopra di lei ci sono i principali partiti e candidati alle elezioni, ma anche per esempio la campagna nazionale di prevenzione al suicidio). Canada Proud non rende noti i suoi finanziatori e si sostiene in parte anche grazie a donazioni e vendita di merchandising: nonostante si definisca un’organizzazione nata «dal basso», è gestita dall’azienda di pubbliche relazioni Mobilize Media Group, che in passato aveva lavorato per candidati conservatori. A queste elezioni però un legame diretto fra l’azienda e il partito non è stato provato.