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  • Lunedì 21 aprile 2025

L’attacco contro gli Houthi sarebbe stato condiviso in una seconda chat su Signal

Con il segretario della Difesa statunitense Pete Hegseth, suo fratello, sua moglie, il suo avvocato e altri, dice il New York Times

Pete Hegseth ad aprile del 2025 (AP Photo/Nathan Howard)
Pete Hegseth ad aprile del 2025 (AP Photo/Nathan Howard)
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Secondo il New York Times il segretario della Difesa statunitense Pete Hegseth avrebbe condiviso informazioni dettagliate sul massiccio attacco contro gli Houthi in Yemen del 15 marzo anche in una seconda chat su Signal. La prima chat era quella in cui era stato inserito per sbaglio il direttore dell’Atlantic Jeffrey Goldberg e per cui era nato un grosso caso. La nuova chat includerebbe invece sua moglie, l’ex produttrice di Fox News Jennifer Cunningham Hegseth, suo fratello, Phil Hegseth, il suo avvocato personale Tim Parlatore e una decina di persone della sua cerchia personale e professionale.

Il New York Times ha verificato la cosa parlando con quattro persone informate sui fatti e rimaste anonime. Sarebbe un’evidente violazione dei protocolli di sicurezza, per vari motivi: molte persone incluse nella chat non avrebbero potuto essere informate dei piani militari, e Signal è un servizio di messaggistica non autorizzato per questo tipo di conversazioni. Come già aveva fatto a marzo, il presidente Donald Trump ha difeso Hegseth: ha detto che sta facendo «un ottimo lavoro» e ha definito le preoccupazioni relative alla diffusione di informazioni sensibili «una perdita di tempo».

Già a marzo il caso che aveva coinvolto Goldberg aveva portato a richieste di dimissioni per le persone coinvolte, e il ministero della Difesa aveva aperto un’indagine interna sulla condotta di Hegseth.

Secondo il New York Times, negli stessi momenti in cui Hegseth condivideva i piani d’attacco nella chat principale su Signal, avrebbe inviato più o meno le stesse informazioni in questa seconda chat, condividendo per esempio gli orari delle partenze dei caccia militari diretti contro gli Houthi. La chat si chiama «Defence | Team Huddle» ed era stata creata a gennaio, pochi giorni prima che Hegseth fosse confermato come segretario della Difesa.

Non è chiaro perché Hegseth avrebbe voluto condividere i piani in questa chat. Sia Phil Hegseth che Tim Parlatore lavorano al Pentagono, il ministero della Difesa degli Stati Uniti, ma non sembra esserci nessuna ragione valida per cui avrebbero dovuto ricevere informazioni sull’attacco attraverso quella chat. Inoltre per scrivere sul gruppo Hegseth avrebbe usato il suo telefono privato.

Dopo la pubblicazione dell’articolo del New York Times il portavoce del ministero della Difesa, Sean Parnell, ha sostenuto che nella chat non fossero state condivise informazioni segrete, la stessa cosa che era stata detta il mese scorso in risposta all’articolo di Goldberg.