Sono entrati in vigore i dazi di Trump su acciaio e alluminio
E l'Unione Europea ne ha annunciati in risposta su vari prodotti statunitensi, per un valore di 26 miliardi di euro all'anno

Mercoledì sono entrati in vigore i dazi al 25 per cento decisi dall’amministrazione statunitense di Donald Trump su acciaio e alluminio provenienti dall’estero. Sono stati estesi anche a una serie di prodotti che contengono i due materiali, come racchette da tennis, biciclette, mobili e condizionatori.
Sempre mercoledì l’Unione Europea ha annunciato dazi in ritorsione su vari prodotti statunitensi dal valore complessivo di 26 miliardi di euro l’anno: una prima parte delle misure entrerà in vigore il primo aprile, a meno che – come già successo nelle ultime settimane in casi simili che hanno coinvolto i dazi di Trump – le parti non si accorderanno per la sospensione o l’eliminazione. Anche il Canada ha annunciato nuovi dazi del 25 per cento su alcuni prodotti statunitensi, che entreranno in vigore giovedì. La presidente messicana Claudia Sheinbaum invece ha detto che deciderà come reagire entro il prossimo 2 aprile, quando dovrebbero entrare in vigore altri dazi minacciati da Trump.
Quelli su acciaio e alluminio sono solo alcuni dei molti dazi minacciati, promessi o già applicati da Trump in queste prime settimane del suo secondo mandato.
Trump aveva già introdotto dazi su acciaio e alluminio durante il suo primo mandato: quelli sull’alluminio però erano più bassi (10 per cento), non riguardavano le merci contenenti alluminio, erano previste eccezioni (per esempio per l’Australia) ed erano stati infine eliminati per Canada e Messico dopo meno di un anno dalla loro entrata in vigore. La successiva amministrazione di Joe Biden aveva poi cancellato quelli rivolti a una serie di alleati degli Stati Uniti, fra cui l’Unione Europea.
Nel 2024 gli Stati Uniti hanno importato circa 30 miliardi di euro di ferro e acciaio, e 25 miliardi di alluminio, secondo i dati del dipartimento al Commercio statunitense (che considera insieme ferro e acciaio). Canada e Messico sono i principali esportatori verso gli Stati Uniti, poi segue l’Unione Europea.
I dazi decisi come ritorsione dalla Commissione Europea riguarderanno inizialmente alcuni prodotti statunitensi che costituiscono ogni anno importazioni per 8 miliardi di euro, fra cui alcuni molto noti come le moto Harley-Davidson, i jeans o il bourbon whiskey. Come detto, entreranno in parte in vigore il 1° aprile, mentre il resto a metà di aprile (la seconda fase riguarda merci per 18 miliardi di euro all’anno, fra cui prodotti industriali, agricoli e di allevamento: queste seconde misure dovranno essere approvate dagli stati membri).

Donald Trump e Elon Musk l’11 marzo 2025 (Pool via AP)
Martedì è stato un altro giorno caotico sul tema dei dazi: Trump ha prima minacciato di aumentare quelli di acciaio e alluminio per il Canada al 50 per cento, poi è ritornato sulla sua decisione. Trump ha risposto anche a un annuncio del governatore dello stato canadese dell’Ontario, Doug Ford, che aveva detto di voler tassare del 25 per cento l’energia venduta dal suo stato a varie città del nord degli Stati Uniti. Anche questa minaccia è stata poi ritirata per evitare una «escalation nella guerra commerciale».
Da giorni le notizie sui dazi hanno provocato cali significativi delle borse statunitensi e dei mercati finanziari delle principali economie avanzate, segno che le politiche erratiche di Trump stanno creando incertezze e preoccupazione tra gli investitori.
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