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  • Mercoledì 26 febbraio 2025

C’è stato un nuovo scambio tra Hamas e Israele

Sono stati riconsegnati i corpi di altri quattro ostaggi israeliani morti, e in cambio Israele ha liberato centinaia di prigionieri palestinesi

Prigionieri palestinesi liberati da Israele dopo essere arrivati a Ramallah, nella Striscia di Gaza (AP Photo/Nasser Nasser)
Prigionieri palestinesi liberati da Israele dopo essere arrivati a Ramallah, nella Striscia di Gaza (AP Photo/Nasser Nasser)
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Mercoledì sera Hamas, il gruppo radicale palestinese che controlla la Striscia di Gaza, ha consegnato alle autorità israeliane i corpi di quattro ostaggi israeliani morti: dovrebbe trattarsi di Itzhak Elgarat (68 anni), Tsachi Idan (49 anni), Ohad Yahalomi (49 anni; era stato rapito con il figlio Eitan, di 13 anni, rilasciato durante il primo cessate il fuoco) e Shlomo Mantzur (85 anni), il più anziano tra le persone rapite da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre del 2023.

In cambio, le autorità israeliane hanno liberato centinaia di prigionieri palestinesi. Lo scambio fa parte degli accordi sul cessate il fuoco fra Israele e Hamas, in vigore da circa un mese. Non è ancora chiaro quanti prigionieri in tutto siano stati liberati da Israele: inizialmente dovevano essere 602 prigionieri, ma secondo media vicini ad Hamas sarebbero 642. Al momento non ci sono state conferme sul numero da parte delle autorità israeliane.

La restituzione dei corpi degli ostaggi da parte di Hamas è avvenuta nella zona del varco di Kerem Shalom, vicino al confine con il sud della Striscia e l’Egitto, attraverso la Croce Rossa, che ha caricato le bare sui propri mezzi e le ha poi consegnate all’esercito israeliano. Insieme a un team di esperti dell’istituto nazionale di medicina forense, l’esercito israeliano ne confermerà l’identificazione (la settimana scorsa il cadavere di Shiri Bibas, una degli ostaggi uccisi, era stato scambiato con quello di una donna palestinese).

La restituzione si è svolta rapidamente e senza cerimonie sul palco, come era accaduto durante gli ultimi scambi: eventi che Hamas aveva sfruttato come strumenti di propaganda, tra le proteste israeliane (in questo caso Hamas ha presentato la consegna senza pubblico come una propria scelta, fatta per evitare strumentalizzazioni da parte del governo israeliano).
Hamas trattiene ancora 24 ostaggi israeliani vivi, che dovrebbe liberare nella seconda delle tre fasi previste dal cessate il fuoco. In generale l’accordo prevede anche il ritiro totale dell’esercito israeliano dalla Striscia, oltre alla liberazione di altre centinaia di detenuti palestinesi. Ufficialmente i negoziati per definire la seconda fase sono iniziati da due settimane, ma finora senza progressi.