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  • Sabato 22 febbraio 2025

Il saluto col braccio teso di Steve Bannon, a un raduno dei conservatori a Washington

Ha spinto il leader francese Jordan Bardella ad annullare la sua partecipazione, mentre Meloni manderà lo stesso un suo videomessaggio

(CBS19)
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L’ex stratega di Donald Trump e influente personalità politica della destra statunitense Steve Bannon durante un discorso a un raduno dei conservatori a Washington ha fatto un saluto che somigliava molto a quello nazista, causando indignazione e spingendo il leader di estrema destra francese Jordan Bardella ad annullare la sua partecipazione. Anche per la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni l’episodio è diventato un problema politico, con l’opposizione che dopo il saluto di Bannon le ha chiesto di non partecipare al raduno. Meloni alla fine ha deciso comunque di inviare un suo videomessaggio, come previsto.

L’evento in questione è il Conservative Political Action Conference (CPAC), un congresso popolare di conservatori che viene organizzato dal 1974. Dal palco del CPAC, Bannon ha fatto un discorso motivazionale per i sostenitori del presidente Trump, ha parlato del movimento trumpiano in generale, e ha detto che la destra negli Stati Uniti non può perdere a meno che non si arrenda. Ha ripetuto uno slogan dell’ultima campagna elettorale, «fight, fight, fight!», e poi ha alzato il braccio destro.

Bannon ha poi negato che il suo fosse un saluto nazista, sostenendo che stesse semplicemente salutando i sostenitori come fa sempre durante i suoi discorsi. Poi se l’è presa con Bardella, dicendo che è «troppo debole per governare la Francia».

Poco più di un mese fa Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e ora membro dell’amministrazione di Trump, aveva fatto un gesto simile a quello di Bannon, per quanto forse un po’ più camuffato. Si era battuto il petto e poi aveva allungato il braccio teso in una postura goffa, ripetendo il movimento due volte. Anche in quel caso c’erano state molte polemiche e discussioni.

Già durante il suo primo mandato Trump aveva dato evidenti segni di prossimità con l’estrema destra e i suprematisti bianchi statunitensi. E in questo secondo mandato lui e i suoi collaboratori stanno cercando di instaurare alleanze strutturali con diversi partiti di estrema destra occidentali, uno su tutti quello tedesco, Alternative für Deutschland (AfD), sostenuto apertamente da Musk in più occasioni.

In Francia sotto la guida di Marine Le Pen e Bardella il Rassemblement National (RN) ha avviato da tempo un processo di “normalizzazione”  per provare a diventare un partito di governo, anche rompendo con l’estrema destra tedesca, considerata troppo estrema. Quindi il fatto che RN possa essere ancora associato con nazismo e antisemitismo costituisce per Bardella un problema politico interno.

Per Meloni invece bisogna fare un discorso diverso: per quanto anche lei abbia avuto un percorso di “normalizzazione” che in parte ha riguardato anche il suo partito, Fratelli d’Italia, allo stesso tempo sta tentando di porsi come referente politico europeo degli Stati Uniti e di Trump. Per questo è stata molto cauta nel commentare le recenti uscite – false – di Trump che addossavano la responsabilità della guerra in Ucraina al presidente Zelensky, nonostante fosse stata fin qui una delle più ferme sostenitrici delle ragioni ucraine.

Per via del saluto di Bannon la segretaria del PD Elly Schlein ha chiesto pubblicamente a Meloni di annullare la sua partecipazione, come fatto da Bardella, criticandola per non aver detto «una parola sugli insulti e gli attacchi frontali di Trump all’Ucraina e all’Unione Europea». Il videomessaggio previsto per oggi al CPAC è stato invece trasmesso: Meloni è intervenuta dicendo che non poteva mancare a questo raduno, anche se da remoto, e ha parlato a lungo delle relazioni tra Occidente e Stati Uniti, ha difeso Trump ma allo stesso tempo ha sostenuto l’Ucraina. Ha detto che il popolo ucraino è «orgoglioso» e sta combattendo contro una «brutale aggressione».