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  • Domenica 13 agosto 2017

Trump non ha condannato la destra razzista, parlando di Charlottesville

Ha parlato genericamente di «odio, fanatismo e violenza» di «tutte le parti» e per questo ha ricevuto moltissime critiche, anche dai Repubblicani

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante la conferenza stampa in cui ha parlato dei fatti di Charlottesville, il 12 agosto 2017, dal Trump National Golf Club di Bedminister, in New Jersey (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante la conferenza stampa in cui ha parlato dei fatti di Charlottesville, il 12 agosto 2017, dal Trump National Golf Club di Bedminister, in New Jersey (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

Nel discorso che ha tenuto dopo l’attentato avvenuto ieri a Charlottesville, in Virginia, dove un’auto ha investito una folla di manifestanti che si opponevano a un raduno di estremisti di destra uccidendo una persona e ferendone altre 26, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha condannato esplicitamente i manifestanti razzisti, nazionalisti bianchi e neonazisti. Per questo, Trump ha ricevuto molte critiche da parte di politici e giornalisti, che lo hanno accusato di non voler prendere le distanze dall’estrema destra – un’importante e influente fetta del suo elettorato – nemmeno in casi estremi e drammatici come quello di ieri.

Trump, che si trovava in un suo resort in New Jersey, ha detto: «Condanniamo nel modo più categorico possibile questi vergognosi atti di odio, fanatismo e violenza di tutte le parti». È stato l’unico politico a imputare «odio, fanatismo e violenza» a «tutte le parti», nonostante gli scontri siano iniziati già venerdì sera quando i manifestanti di estrema destra hanno aggredito chi si opponeva alla loro manifestazione. Trump non ha nemmeno citato l’attacco con l’automobile avvenuto a Charlottesville, e di conseguenza non ha parlato di terrorismo.

Il discorso di Trump per intero:

La giornalista di NBC News Hallie Jackson ha chiesto alla Casa Bianca cosa intendesse Trump con «tutte le parti», e un funzionario le ha risposto: «Il presidente ha condannato l’odio, il fanatismo e la violenza da parte di chiunque e da tutti gli schieramenti. Ci sono state delle violenze tra manifestanti e contromanifestanti oggi».

I politici Democratici hanno attribuito la reticenza del presidente a condannare gli episodi di Charlottesville al fatto che tra gli estremisti di destra che hanno partecipato alla manifestazione di ieri c’erano molti suoi sostenitori. Alcuni indossavano il cappellino rosso con lo slogan elettorale di Trump “Make America Great Again”, altri sono stati filmati mentre gridavano «Heil Trump!». L’ex vicepresidente Joe Biden ha scritto su Twitter: «C’è un’unica parte».

Ma Trump è stato criticato anche da politici Repubblicani per non aver condannato la manifestazione degli estremisti di destra. Il senatore Cory Gardner del Colorado ha scritto su Twitter: «Signor Presidente, dobbiamo chiamare il male con il suo nome. Erano suprematisti bianchi ed è stato terrorismo sul territorio nazionale».

L’ex governatore Repubblicano dell’Arkansas Mike Huckabee, padre della portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders, non ha criticato Trump direttamente ma ha definito il comportamento dei nazionalisti bianchi a Charlottesville «il male». Con un comunicato il senatore del Texas Ted Cruz, che era tra i candidati alla presidenza ed è noto per le sue posizioni molto conservatrici, ha esortato il dipartimento di Giustizia a fare un’indagine sulla manifestazione di estrema destra e ha detto: «I nazisti, il Ku Klux Klan e i suprematisti bianchi sono disgustosi e sono il male, tutti noi abbiamo un obbligo morale di parlare contro le bugie, il fanatismo, l’antisemitismo e l’odio che diffondono».

Prima che Trump parlasse delle violenze avvenute a Charlottesville, sia lo speaker della Camera Paul Ryan, uno dei più importanti politici Repubblicani, sia la first lady Melania Trump avevano commentato l’attacco (Trump è stato infatti criticato anche per aver parlato dei fatti di Charlottesville con un certo ritardo). Poco dopo che il governatore della Virginia aveva dichiarato lo stato di emergenza, su Twitter Ryan ha definito le idee dei manifestanti di estrema destra «vile fanatismo». Con un tweet successivo Ryan è stato anche più esplicito: «Il suprematismo bianco è una piaga. Dobbiamo confrontarci con questo odio e il suo terrorismo e sconfiggerlo».

Sul suo account Twitter ufficiale Melania Trump ha scritto: «Il nostro paese incoraggia la libertà di espressione, ma comunichiamo senza odio nei nostri cuori. Dalla violenza non deriva nulla di buono».

Molti giornalisti hanno commentato negativamente il discorso di Trump. Dan Pfeiffer di CNN ha scritto che «condannare una manifestazione nazista dovrebbe essere la cosa più facile per un presidente», Ryan Lizza del New Yorker ha definito il 12 luglio come «il giorno più disonorevole della presidenza Trump finora».

Vox ha criticato Trump anche per aver lodato alcuni risultati della sua amministrazione riguardo posti di lavoro ed economia durante il discorso, definendolo un «insulto agli americani che non si sentono al sicuro».

Chi invece ha criticato Trump per la ragione opposta è David Duke, ex deputato del Parlamento della Louisiana ed ex leader del Ku Klux Klan, di cui si era parlato durante la campagna elettorale presidenziale del 2016 quando Trump lo aveva ritwittato. Per difendersi dalle critiche, aveva detto di non conoscerlo, salvo poi definirlo «una persona cattiva» alla fine. Dopo il discorso di Trump, Duke, che ha partecipato alla manifestazione di Charlottesville, ha scritto su Twitter: «Ti consiglio di guardarti allo specchio e ricordare che sono stati i bianchi americani che ti hanno fatto diventare presidente e non i radicali di sinistra». Duke ha anche descritto ciò che è successo a Charlottesville un «punto di svolta» per un movimento il cui scopo è «onorare le promesse di Donald Trump».