• Italia
  • Martedì 11 febbraio 2025

Le indagini sui truffatori che fingevano di essere il ministro Crosetto

Sono stati bloccati due conti correnti all'estero, ed è stato accertato che almeno un imprenditore – Massimo Moratti – ha versato quasi un milione di euro

Guido Crosetto a Roma durante una cerimonia dei Carabinieri, 15 novembre 2024 (Roberto Monaldo/LaPresse)
Guido Crosetto a Roma durante una cerimonia dei Carabinieri, 15 novembre 2024 (Roberto Monaldo/LaPresse)
Caricamento player

Gli investigatori italiani hanno bloccato due conti correnti all’estero, usati dai truffatori che nei giorni scorsi avevano contattato diversi noti imprenditori spacciandosi per membri dello staff del ministro della Difesa Guido Crosetto e per il ministro stesso. Secondo quanto ricostruito finora, i truffatori hanno chiamato gli imprenditori per convincerli a versare molti soldi su conti correnti esteri, dicendo loro che quei soldi servivano a pagare il riscatto per alcuni giornalisti italiani rapiti in Medio Oriente. Almeno un imprenditore, cioè l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti, ha versato quasi un milione di euro su questi conti, che gli investigatori stanno cercando di tracciare per risalire ai responsabili della truffa.

Una delle ipotesi di reato dell’indagine aperta dalla procura di Milano è l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, quest’ultima aggravata dagli importi onerosi chiesti agli imprenditori e dal fatto di avere spinto i destinatari del raggiro a credere di dover obbedire a un ordine istituzionale, scrive Repubblica. Si indaga anche per sostituzione di persona, dal momento che almeno in un caso un truffatore avrebbe finto di essere il ministro Crosetto, riproducendone la voce con un software.

Il caso è emerso martedì, quando proprio il ministro Crosetto ha raccontato di aver ricevuto la chiamata di un amico che gli chiedeva conto di una telefonata della segreteria del ministero per avere un suo contatto. Era una circostanza sospetta, perché Crosetto aveva già il numero dell’amico. Nei giorni successivi si sono ripetuti episodi simili: i truffatori, fingendosi membri dello staff del ministro, chiamavano gli imprenditori usando un numero con un prefisso di Roma (06) e chiedevano loro di intervenire in aiuto dello Stato per liberare giornalisti italiani rapiti in Iran e in Siria. Secondo quanto riportano i giornali, i truffatori avrebbero sfruttato anche il riferimento a Cecilia Sala, la giornalista italiana imprigionata per 21 giorni nel carcere di Evin, in Iran, e liberata l’8 gennaio.

Tra i falsi nomi usati dai truffatori c’è quello di un certo generale Giovanni Montalbano, che sollecitava gli imprenditori ad agire per la sicurezza nazionale. Agli imprenditori veniva chiesto di versare soldi su conti esteri, giustificando la richiesta col fatto che lo Stato non avrebbe potuto dare direttamente soldi ai sequestratori e trattare con loro. I truffatori promettevano poi che le somme sarebbero state restituite attraverso un bonifico della Banca d’Italia, con gratitudine delle istituzioni.

Nella maggior parte dei casi queste chiamate sono state bloccate dalle segreterie degli imprenditori, che hanno poi fatto le prime denunce. Per il momento è stato accertato che solo Massimo Moratti ha versato quasi un milione di euro facendo due bonifici su un conto nei Paesi Bassi: i soldi sono poi stati trasferiti su un altro conto a Hong Kong. Secondo chi indaga sono difficilmente recuperabili. «Sembrava assolutamente tutto vero. Comunque può capitare, poi certo uno non se l’aspetta una roba di questo genere», ha detto Moratti.

Oltre a lui, sono stati contattati anche Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle, Patrizio Bertelli (marito di Miuccia Prada e presidente del gruppo), Giorgio Armani, le famiglie Caltagirone, Aleotti (a capo del gruppo farmaceutico Menarini), Gussalli-Beretta (proprietari della fabbrica d’armi omonima), Caprotti (Esselunga) e Del Vecchio (Luxottica). Finora hanno fatto denuncia Moratti, le famiglie Aleotti, Gussalli-Beretta e Caprotti. Anche Crosetto ha detto di voler presentare un esposto per sostituzione di persona.