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  • Martedì 11 febbraio 2025

A volte in India basta un adesivo per aggirare il traffico

Gli automobilisti li incollano sulle macchine per segnalare la loro professione, la fede religiosa o l'appartenenza politica, ed evitano multe e controlli

Il traffico a New Delhi (AP Photo)
Il traffico a New Delhi (AP Photo)
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Il traffico è un problema in molte città indiane. Il Wall Street Journal ha raccontato che da anni gli automobilisti stanno provando almeno in parte ad aggirarlo con un metodo inusuale: attaccano sulle proprie macchine degli adesivi che indicano la loro professione, la fede religiosa o l’affiliazione politica. Lo fanno sperando di ottenere un qualche trattamento di favore, come evitare le conseguenze di infrazioni più o meno gravi, o riuscire a muoversi più agilmente nelle strade congestionate.

Ovviamente la legge non fa distinzioni in base alla professione del conducente (con qualche eccezione per i veicoli di emergenza e quelli delle più alte cariche dello stato), ma in pratica è molto più difficile che le auto con adesivi che indicano una certa caratteristica del proprietario vengano fermate dalla polizia. Diversi utenti sui social segnalano presunte infrazioni commesse da auto con gli adesivi del governo o di qualche altra categoria professionale, che secondo loro non vengono sanzionate. A livello nazionale non esiste una legge che vieta esplicitamente l’applicazione di adesivi di questo genere sulle auto (tranne che sulla targa), ma ultimamente alcune amministrazioni locali hanno cercato di contrastare la pratica con misure più o meno severe.

Gli adesivi più comuni sono quelli relativi alla professione del proprietario: fra le varie categorie di lavoratori che ne fanno uso ci sono gli avvocati, che ne hanno uno con disegnato il particolare colletto bianco usato nei tribunali più importanti del paese; i giornalisti, con la scritta press; e i dottori, con un caduceo (il bastone con i due serpenti attorcigliati, simbolo della professione medica). Ovviamente i benefici legati all’uso di un adesivo del genere si riflettono su tutte le persone che guidano l’auto, anche se non fanno effettivamente quel lavoro: il Wall Street Journal ha parlato con il figlio di un commissario di polizia che sfrutta l’adesivo sull’auto del padre per evitare i controlli e guidare oltre i limiti di velocità.

La tendenza a non fermare i veicoli delle persone che dicono di fare un certo lavoro deriva probabilmente dal fatto che alcuni di loro, come i dottori per le emergenze mediche, ma in certi casi anche i giornalisti e i dipendenti delle agenzie del governo, hanno bisogno di spostarsi molto rapidamente per eventuali emergenze. In altri casi, come per gli avvocati, le auto non vengono fermate unicamente per via del rispetto legato allo status sociale della professione: Surinder Jodhka, un sociologo dell’Università Jawaharlal Nehru di New Delhi, ha detto al Wall Street Journal che in effetti in India è ancora comune che lo status sociale di una persona influenzi molto il modo in cui gli altri si relazionano con lei.

Oltre a quelli legati alla professione si vedono anche adesivi che segnalano la fede religiosa dell’automobilista o la sua appartenenza a una casta, i gruppi sociali in cui era tradizionalmente divisa la popolazione indiana e che ancora oggi sono parecchio influenti.

Un tempo le caste stabilivano con chi si potevano avere rapporti sociali o chi si poteva sposare: sebbene il sistema sia stato formalmente abolito con la Costituzione del 1949, la divisione in caste continua a influenzare molto la vita sociale del paese. Per questo ultimamente alcuni automobilisti hanno iniziato a segnalare la propria appartenenza alle caste più alte e rispettate, come quella dei bramini o degli kshatriya (rispettivamente sacerdoti e guerrieri, secondo l’ordinamento tradizionale), ma anche a quelle di medio livello, sempre più rilevanti col progredire dello sviluppo economico del paese.

Un grosso sticker del dio induista Ganesh, su un taxi a Mumbai nel 2012 (Kuni Takahashi/Getty Images)

– Leggi anche: La discussa proposta di fare un censimento delle caste in India