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  • Venerdì 3 maggio 2024

L’Ucraina ha chiesto ai suoi atleti di «stare lontani» dai russi alle Olimpiadi di Parigi

Il comitato olimpico ucraino vuole evitare ogni contatto e ogni possibile «provocazione», dalle foto insieme alle conferenze stampa e cerimonie di premiazione

La russa Anna Smirnova attende polemicamente il saluto dell'ucraina Olha Kharlan ai Mondiali di scherma di luglio (Tibor Illye/MTI via AP)
La russa Anna Smirnova attende polemicamente il saluto dell'ucraina Olha Kharlan ai Mondiali di scherma di luglio (Tibor Illye/MTI via AP)
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Gli atleti ucraini che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Parigi hanno ricevuto una comunicazione dal proprio Comitato olimpico che li invita a evitare ogni contatto con i colleghi russi e bielorussi che parteciperanno alle competizioni, anche se per un divieto introdotto in precedenza non potranno farlo in rappresentanza dei loro paesi ma solo nella categoria di “atleti indipendenti”. L’indicazione è stata definita una misura necessaria per evitare «possibili provocazioni» e l’uso di immagini a fini propagandistici. Riguarda anche allenatori e membri delle delegazioni ufficiali ucraine e vale «dentro e fuori dal villaggio olimpico», prima, durante e dopo le gare.

Secondo le raccomandazioni pubblicate giovedì, gli 89 atleti ucraini qualificati alle Olimpiadi dovranno evitare ogni contatto con gli atleti russi e bielorussi, non comparire in alcuna foto o video con loro, non partecipare ad alcuna conferenza stampa congiunta o interagire sui social media. In eventuali cerimonie di premiazione che prevedano la presenza di atleti russi o bielorussi l’indicazione è di restare «il più lontano possibile», pur rispettando le regole e il protocollo.

L’Ucraina aveva minacciato di boicottare i Giochi, che si svolgeranno fra il 26 luglio e l’11 agosto, quando a dicembre il Comitato Olimpico Internazionale aveva deciso di permettere agli atleti russi e bielorussi che non avessero apertamente sostenuto l’invasione dell’Ucraina di partecipare alla competizioni a titolo individuale e come atleti neutrali non rappresentati da alcun simbolo nazionale. Il possibile boicottaggio è stato in seguito escluso, ma con queste indicazioni i dirigenti sportivi ucraini vogliono ribadire la massima distanza dai «rappresentanti degli stati aggressori».

Una bandiera russa alle Olimpiadi di Sochi nel 2014 (AP Photo/David J. Phillip, File)

Il divieto di partecipazione a eventi internazionali sportivi per atleti russi e bielorussi era stato introdotto in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia (l’operazione militare era stata appoggiata fin da subito dal dittatore bielorusso Alexander Lukashenko) e alcune sanzioni rimarranno in vigore anche a Parigi: gli atleti non dovranno appartenere a corpi militari, non potranno partecipare alle competizioni di squadra, non potranno essere rappresentati da bandiere, inni o altri simboli nazionali, e nessun rappresentante ufficiale dei due paesi potrà essere accreditato o invitato agli eventi.

L’Ucraina ha inoltre chiesto ai propri atleti di segnalare ogni possibile violazione del protocollo o eventuale provocazione da parte di atleti russi e bielorussi: a luglio ai Mondiali di scherma un’atleta ucraina, Olga Kharlan, era stata inizialmente squalificata per non aver stretto la mano all’avversaria russa Anna Smirnova. Era poi stata riammessa alle competizioni, ma la questione era stata molto dibattuta.

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